Nicolò Camarda: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
Papàs Nicolò Camarda nacque l'
Patriota delle cose patrie albanesi ed ellenista eminente, fu traduttore dei principali esponenti della [[letteratura]] greca antica, basti ricordare le [[Omelia|omelie]] del Damasceno, e di altre opere elleniche. Fecondo [[scrittore]] di innumerevoli opuscoli, di cui alcuni riguardanti il paese nativo e più di un illustre conterraneo.
Mentre era parroco greco-ortodosso a Messina, dovette emigrare in Toscana, per ragioni politiche; più tardi fu nominato Preside del R. liceo V. E. di Palermo, e, immediatamente dopo, [[professore]] di lingua e [[letteratura]] greca nella R. [[Università di Palermo]].
Morì il
== Opere principali ==
Tra le sue opere si ricordano<ref>{{cita web|url=http://www.pianalbanesi.it/pages/storiaecultura/personaggi.htm|titolo=Personaggi illustri|editore=www.pianalbanesi.it|accesso=25-06-2007}}</ref>:
*Cenno necrologico di Costantino Maria Costantini (1938);
*Elogio storico del Padre Giorgio Gazzetta (ne "L'Oreteo" di Palermo);
*Sulle odi di Sofronio (1846);
*Omelie e orazioni di S. Giovanni Damasceno (1847);
*Biografia di Pietro Matranga della Piana de' Greci, scrittore greco nella Biblioteca vaticana (1858);
*Studio critico sull'epigramma taorminese (1862);
*Lettera ad Amedeo Peyron(1862);
*Un addio all'epigramma taorminese (1863);
*Teocrito: idilli ed epigrammi (1869);
*Le storie di Tucidide (1869-70, voll.2);
*Osservazioni filologiche sopra Tucidide, Senofonte e Pindaro (Palermo, 1873);
*Epigrafi ed opuscoli ellenici inediti (Palermo, 1873).
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