Francesco II del Balzo: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Era figlio di Guglielmo, duca di Andria<ref>Non era figlio di Giacomo, principe di Taranto, come afferma il Toppi</ref>, e di Antonia Brunforte.
 
Nel [[1443]] Francesco partecipò al primo Parlamento convocato da [[Alfonso V d'Aragona|Alfonso d'Aragona]], che l'anno prima aveva conquistato il [[Regno di Napoli]]. Nel [[1453]] il sovrano lo nominava consigliere del Regio Consiglio, con la provvigione annua di mille ducati.
 
Il nuovo re Ferdinando lo inviò nel [[1458]] dal [[papa Pio II]] a rallegrarsi dell'elezione ed a prestargli omaggio e nel [[1459]] a rappresentarlo alla dieta di Mantova. Nel [[1460]], dopo essere stato assediato in [[Andria]] dal [[principe di Taranto]], [[Giovanni Antonio Orsini Del Balzo|Giovanni Antonio Orsini]], gli si arrese; ma poi, con la vittoria del re, riottenne la città per sé e per suo figlio Pirro.
 
Francesco del , secondo alcuni in fama di santità, nel [[1482]], come afferma la lapide posta sulla sua tomba<ref>Nella ''Cronaca'' di Notar Giacomo (''Cronaca di Napoli'', a cura di P. Garzilli, Napoli 1845, p. 150) è scritto che morì nell'agosto del 1483</ref>. Il suo corpo è custodito, mummificato, nella [[Chiesa di San Domenico (Andria)|chiesa di San Domenico]] ad Andria. Sovrasta l'arca un busto attribuito a [[Francesco Laurana]] o secondo altre ipotesi a [[Domenico Gagini]], che lo rappresenta vestito da terziario con un collare su cui è il motto "Ne quid nimis".
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Sposò Sancia di Chiaramonte, sorella di Isabella, moglie di Ferdinando d'Aragona, re di Napoli, da cui ebbe [[Pirro del Balzo|Pirro]], Angliberto ed Antonia.
 
Francesco fu anche un modesto letterato: nel [[1451]] scrisse la ''Historia inventionis et translationis gloriosi corporis s. Richardi Anglici confessoris et episcopi Andriensis''<ref>La ''Historia'' fu poi edita nel 1659 nella ''Italia sacra'' di F. Ughelli-N. Coleti (VII, Venetiis 1721, coll. 1257-62) e negli ''Acta Sanctorum'' Iunii (II, Antverpiae 1698, pp. 248 ss.</ref>, una relazione agiografica relativa al ritrovamento del corpo di [[san Riccardo di Andria]], patrono della città, avvenuto il [[23 aprile]] [[1438]].
 
==Note==
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==Bibliografia==
* R. D'Urso, ''Storia della città di Andria'', Napoli 1842, pp. 91 s., 102-13;
* G. Mazzatinti, ''Sulla leggenda della visita fatta da Nicolò V al corpo di s. Francesco'', in "Miscellanea francescana", I (1886), pp. 18-21;
* D. de Fabriczy, ''Un busto del Quattrocento in Andria'', in "Rassegna d'arte", VII (1907), pp. 51 ss.;
* G. B. Picotti, ''La Dieta di Mantova'', Venezia 1912,
* G. D'Agostino, ''Il Mezzogiorno aragonese'', in ''Storia di Napoli'', IV, 1, Napoli 1974, p. 236;
 
== Collegamenti esterni ==