John Perrot: differenze tra le versioni

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{{W|nobili|agosto 2012}}
{{Bio
|Nome = John
|Cognome = Perrot
|Sesso = M
|LuogoNascita = Haverfordwest
|GiornoMeseNascita = 7 - 11 novembre
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|Attività = nobile
|Nazionalità = britannico
|FineIncipit = fu [[Lord luogotenente d'Irlanda]] sotto il regno di [[Elisabetta I d'Inghilterra]] e durante la [[Riconquista Tudor dell'Irlanda]]. Un resoconto scritto da Robert Naunton ([[1563]]-[[27 marzo]] [[1635]]) (uno scrittore e politico che inglese che aveva sposato la nipote di Perrot)<ref>Naunton, Robert, 1653. "Fragmentalia Regalia", ed Edward Arber, London, 1895.</ref> si ipotizza che egli sia un figlio illegittimo di [[Enrico VIII d'Inghilterra]]<ref>art, Kelly (June 1, 2009). The Mistresses of Henry VIII (Prima ed.). [[The History Press]]</ref>
}}
 
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Illazioni a parte John in giovinezza si unì alla corte di [[William Paulet, I marchese di Winchester]] e da lì si introdusse alla corte di Enrico VIII nel [[1547]], il re morì però quello stesso [[gennaio]] e la carriera di John subì una battuta d'arresto. Quando il mese successivo venne incoronato [[Edoardo VI d'Inghilterra]] John ricevette la nomina a cavaliere e nel [[1551]] fu nominato Gran Sceriffo del Pembrokeshire, sua contea nativa.
 
Nello stesso anno John si recò in [[Francia]] al seguito di William Parr, I marchese di Northampton ([[14 agosto]] [[1513]]-[[28 ottobre]] [[1571]]) per negoziare il matrimonio del re con [[Elisabetta di Valois]], primogenita di [[Enrico II di Francia]] e [[Caterina de' Medici]]. L'abilità di John nella caccia esercitarono un certo fascino su Enrico che gli offrì di rimanere alla sua corte dietro compenso, egli rifiutò, ma una volta tornato in patria trovò che tutti i suoi debiti erano stati ripagati dal sovrano francese.
Quando al trono salì la sorellastra di Enrico, [[Maria I d'Inghilterra]], John fu brevemente imprigionato presso la [[Fleet Prison]] insieme allo zio con l'accusa di dare rifugio agli eretici presso la loro casa in [[Galles]]. Una volta liberato si rifiutò di unirsi a [[William Herbert, I conte di Pembroke]] nel dare la caccia agli eretici nel sud del Galles, ma partecipò con lui alla cattura di [[Saint-Quentin]] nel [[1557]].
 
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Il capo dei ribelli, James FitzMaurice Fitzgerald (morto nel [[1579]]) riuscì a sfuggire alle forze inglesi per qualche tempo. Dopo un duro scontro cinquanta ribelli vennero squartati e John cercò di spaventare quelli rimasti liberi decapitando i morti ed appendendo le loro teste a [[Kilmallock]], FitzMaurice si rifiutò comunque di farsi avanti e John lo sfidò a singolar tenzone, un invito che venne disertato nuovamente. Quest'offerta provocò un certo mormorio fra le persone di più alto grado della corte ed il suo gesto non fece che accrescere la sua reputazione di uomo irruente. Qualche tempo dopo John e i suoi uomini furono vittime di un'imboscata dei ribelli che li superavano in numero di gran lunga, tuttavia essi vennero salvati dall'arrivo di una piccola compagnia a cavallo che gli irlandesi scambiarono per l'avanguardia di un contingente più grande. Nel [[1572]] a seguito dell'assedio portato a termine con successo della fortezza di Castlemaine John ebbe la soddisfazione di vedere FitzMaurice arrendersi.
 
John autorizzò circa 800 esecuzioni, la maggior parte delle quali eseguita sotto la [[Legge marziale]] ed egli criticò duramente la scelta di reintegrazione di [[Gerald FitzGerald]] uno dei più potenti nobili del Munster e dopo aver vanamente tentato di far revocare tale decisione lasciò l'[[Irlanda]] nel [[luglio]] [[1573]]. Tornato in patria rassegnò le proprie dimissioni e venne sostituito da William Drury ([[2 ottobre]] [[1527]]-[[ottobre]] [[1579]]).
 
John tornò alle sue proprietà del Galles e partecipò al Concilio delle Marche, un'amministrazione locale che si occupava della gestione del Galles e di alcune contee limitrofe ai confini.
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John aveva di certo contribuito a ristabilire la pace in Irlanda, ma le critiche di coloro che dovevano governare con lui non mancarono di procurargli dei nemici.
 
Un progetto frettolosamente elaborato per convertire le rendite della [[Cattedrale di San Patrizio (Dublino)]] in denaro per fondare due collegi portò a una diatriba con [[Adam Loftus]],vescovo di [[Dublino]] che John aggravò con le sue interferenze nel lavoro di Loftus.
John intervenne anche nell'operato di [[Richard Bingham]] quale governatore del Connaught e nel [[maggio]] [[1587]] si scontrò fisicamente con Nicholas Bagenal (morto nel [[1591]]) nella camera del concilio, un incidente che i detrattori attribuirono alla sua ubriachezza. Nel [[1588]] Elisabetta lo richiamò in patria e l'anno seguente fu eletto nel parlamento come rappresentante di Haverfordwest.
 
==Le accuse controverse e la morte==
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In un lungo interrogatorio il prete disse di essere stato torturato dai membri della commissione, al che il Luogotenente, agendo su diretto ordine della regina, riprese in mano le indagini e spedì i risultati al Consiglio privato. John dovette fronteggiare un altro momento di crisi quando altre prove furono portate, le più degne di nota erano state date dal suo precedente segretario, dove si mostrava il violento linguaggio che usava nelle sue conversazioni private contro la regina. Fu prodotta anche la prova del fatto che egli era precedentemente a conoscenza della ribellione di [[Brian O'Rourke]] avvenuta nel [[1589]] nel Connaught.
John venne quindi portato alla [[Torre di Londra]] nel [[1592]] con l'accusa di [[Alto tradimento]], furono portate sia le lettere false ad opera del prete che le lettere concernenti la ribellione di O'Rourke, ma quelle di maggior peso furono quelle in cui parlava della regina in termini assai poco lusinghieri e screditando la sua legittimità in parecchie occasioni. John protestò violentemente la propria innocenza, ma venne comunque dichiarato colpevole, la sentenza venne rimandata e mentre aspettava il perdono reale John morì nella Torre il [[3 novembre]] [[1592]].
 
==Matrimonio e figli==
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*Lettice Perrot che sposò [[Arthur Chichester]]
 
Nel [[marzo]] [[1593]] le proprietà di John, che erano state confiscate, vennero ridate alla famiglia così che suo figlio Thomas che doveva sposare la figlia di [[Walter Deveraux, I conte di Essex]] poté ereditare<ref>Roger Turvey, ‘Perrot, Sir John (1528–1592)’, Oxford Dictionary of National Biography, Oxford University Press</ref>.
 
==Note==