Banchieri (famiglia): differenze tra le versioni

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Il figlio primogenito di Niccolò Banchieri e Caterina Rospigliosi è ritratto in un ciclo pittorico inntitolato "Il bambino Rospigliosi", attribuito a [[Jacob Ferdinand Voet]] ed esposto al Museo di Roma<ref>Ferdinand Voet (Anversa 1639 – Parigi 1689, Ritratto di Pietro Banchieri in veste di “bella” 1671 - ’72 c.a. (pubblicazione del Museo Chigi di Ariccia)</ref>.
 
Nella seconda metà del XVIII secolo, a seguito di una eredità, Pietro Banchieri, figlio di Ignazio di Pietro Banchieri e di Caterina Bartolini Salimbeni, aggiunse definitivamente al proprio cognome quello della famiglia [[Poggi]] (ricevendo il maggiorascato istituito nel 1554 dal Cardinale Poggi), creando il ramo [[Poggi Banchieri]], che proseguì imparentandosi con alcune delle più nobili famiglie locali, tra cui gli [[Aldobrandini]] e i [[Serristori]], marchesi Banveduti Massarelli e i baroni de' Franceschi, e che ad oggi prospera nella famiglia dei proprietari della [[Fattoria Santonuovo]] a [[Quarrata]], mentre si è estinto, il ramo cadetto dei proprietari della [[Villa Banchieri di Castelmartini]] con la morte del Barone Giulio Banchieri (2004) e l'assegnazione dell'eredità ai Conti [[Alfano]], il ramo cadetto dei proprietari della [[Villa Banchieri di Castelmartini]]<ref>BANCHIERI, Pietro in Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 5 (1963) di Nicola Carranza</ref>.
 
A Pistoia vi sono tuttora conservati il [[Palazzo Banchieri Rospigliosi]] di via Amati e il Palazzo Banchieri di via delle Logge (poi Tolomei e infine Convento di Santa Maria degli Angeli) e il Palazzo Banchieri di corso Gramsci (già Tolomei, oggi Monastero delle Benedettine)<ref>Elisa Guscelli, Un architetto pistoiese d'età ricciana: il percorso professionale di Stefano Ciardi. "Bullettino Storico Pistoiese", CVIII, 2006 (terza serie, XLI), pp. 113-140</ref>.