Spoletosfera: differenze tra le versioni

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[[File:Spoletosfera, cupola geodetica di Richard Buckminster Fuller (particolare).JPG|thumb|left|Spoletosfera, cupola geodetica di Richard Buckminster Fuller (particolare)]]
Collocata a sud di Spoleto, in un’area verde tra viale Matteotti e viale Martiri della Resistenza, è oggi divenuta parte integrante del paesaggio urbano: ulteriore espressione del connubio antico/moderno presente a Spoleto fin dal [[1962]] anno dell'allestimento della mostra a cielo aperto ''[[Sculture nella città]]''.
 
==Utilizzo==
Coperta con un telo diventa un ambiente utilizzabile per spettacoli off, conferenze, recital e mostre d'arte. Nel tempo ha ospitato eventi artistici di vario interesse: happening, istallazioni, performance e concerti. Lo stesso Fuller la inaugurò con una lezione di ''[[meccanica razionale]]'' e dimostrazioni di "balletti della mente". <ref>Gianna Volpi, ''Spoleto story'', Rusconi editore, Milano 1982 p. 64</ref>
*È del [[1968]] la performance ''Io. Piramide di ghiaccio - La Punta del mondo'' di [[Mario Ceroli]]: una piramide composta da blocchi di ghiaccio rettangolari alta 10 metri alla cui sommità era posta una grande palla di ferro riempita di [[carbon coke]]; acceso il braciere, la palla si muoveva come un pendolo di fuoco. La piramide rimase sotto la cupola per tutto il periodo del Festival, quasi un mese, perché le colonne di ghiaccio, solidificandosi le une con le altre, resistettero a lungo. <ref>[http://www.marioceroli.it/Opere/Performance/5/IO.-PIRAMIDE-DI-GHIACCIO/1515/ ''Io. Piramide di ghiaccio - Mario Ceroli'']</ref>