Bosoni W e Z: differenze tra le versioni

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==Predizione teorica dei bosoni W e Z==
L'introduzione dei bosoni W e Z nelle teorie fisiche discende dal tentativo di costruire un modello per descrivere l'interazione debole che fosse simile all'efficace teoria dell'[[elettrodinamica quantistica]], sviluppata negli [[anni 195050]] del [[novecento]] per renderela contodescrizione dei processi elettromagnetici alla luce della [[meccanica quantistica]] e che si riconducesse alla ben nota [[Interazione debole|teoria di Fermi dell'interazione debole]]. Il culmine di questo sforzo si è avutaebbe alla fine degli [[anni 197070]], quando [[Sheldon Glashow]], [[Steven Weinberg]] e [[Abdus Salam]] propongonoproposero la [[teoria elettrodebole]], che vede unificate in un'unica interazione la [[forza debole]] e quella [[Forza elettromagnetica|elettromagnetica]]. Tale teoria, oltre a prevedere i bosoni W per mediare il decadimento beta, postulava un secondo bosone vettore, il bosone Z. I risultati del rivelatore [[Gargamelle]] al [[CERN]] sono statifurono la prima valida conferma della teoria elettrodebole.
 
Il fatto che i bosoni W e Z siano molto massivi mentre il fotone è privo di massa è stato uno dei principali ostacoli allo sviluppo della teoria elettrodebole. Essa infatti è una [[teoria di gauge]] [[SU(2)]]<math>\otimes</math>[[U(1)]], ma nelle teorie di gauge i bosoni sono senza massa (come accade per il fotone nell'elettromagnetismoellettrodinamica quantistica, descrittodescritta da una teoria di gauge [[U(1)]]). Il modo in cui si genera una massa senza rinunciare alla [[simmetria di gauge]] della teoria è detto [[rottura spontanea di simmetria]] e la più accreditata spiegazione di questo processo è il [[meccanismo di Higgs]]. Tale meccanismo prevede l'esistenza di un'ulteriore particella, il [[bosone di Higgs]].
Il modo in cui si genera una massa senza rinunciare alla simmetria di gauge della teoria è detto [[rottura spontanea di simmetria]] e la più accreditata spiegazione di questo processo è il [[meccanismo di Higgs]]. Tale meccanismo prevede l'esistenza di un'ulteriore particella, il [[bosone di Higgs]].
 
La combinazione della teoria di gauge SU(2)<math>\otimes</math>U(1) per l'interazione elettrodebole e del meccanismo di Higgs è nota come modello di Glashow-Weinberg-Salam. Per questo lavoro i tre fisici vinsero il [[Premio Nobel per la fisica]] nel [[1979]] e tale modello costituisce attualmente uno dei pilastri del [[Modello Standard]] della fisica delle particelle.
 
== Interazione del bosone di Higgs ==