Direzione distrettuale antimafia: differenze tra le versioni

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==Storia==
Nel contrasto alla [[criminalità organizzata]], soprattutto di tipo [[mafia|mafioso]], la forma di organizzazione degli uffici dei [[Pubblico ministero (ordinamento italiano)|PM]] è ritenuta cruciale per l'ottenimento di un'efficace attività investigativa, e prioritaria è l'esigenza di avere il più ampio coordinamento e collegamento tra le indagini, e quindi tra le [[Procura della Repubblica (ordinamento italiano)|procure]].<br />
In passato succedeva che il collegamento delle indagini, già previsto all'art 371 cpp, era affidato alla discrezionalità delle procure. Il magistrato [[Giovanni Falcone]] sollevò il problema di comunicazione tra le procure e contribuì in modo significativo alla costituzione dell'attuale sistema investigativo antimafia.
 
In passato succedeva che il collegamento delle indagini, già previsto all'art 371 cpp, era affidato alla discrezionalità delle procure. Il magistrato [[Giovanni Falcone]] sollevò il problema di comunicazione tra le procure e contribuì in modo significativo alla costituzione dell'attuale sistema investigativo antimafia.
 
All'inizio degli [[anni 1990|anni '90]] del [[XX secolo]] con l'emanazione del decreto legge 20 novembre 1991, n. 367 <ref>{{Normattiva |tipo = decreto legge |anno = 1991 |mese = 11 |giorno = 20 |numero = 367 |titolo = Coordinamento delle indagini nei procedimenti per reati di criminalità organizzata}}</ref> che il Parlamento italiano convertì con modificazioni in legge 20 gennaio 1992, n. 8,<ref>{{Normattiva |tipo = legge |anno = 1992 |mese = 01 |giorno = 20 |numero = 8 |titolo = Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 20 novembre 1991, n. 367, recante coordinamento delle indagini nei procedimenti per reati di criminalità organizzata}}</ref> sul "Coordinamento delle indagini nei procedimenti per reati di criminalità organizzata", che istituiva, tra l'altro, la figura del [[procuratore nazionale antimafia]] e, all'art. 5, la direzione distrettuale antimafia.