Storia dell'elettrochimica: differenze tra le versioni

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Intorno al [[1802]] risalgono i primi esperimenti di [[galvanoplastica]] ad opera dello scienziato [[Pavia|pavese]] [[Luigi Valentino Brugnatelli]], amico personale di [[Alessandro Volta]], che insieme a lui condusse studi sulle applicazioni della [[Pila di Volta]].<ref name=Trecc>[http://www.treccani.it/enciclopedia/luigi-valentino-brugnatelli_%28Dizionario-Biografico%29/ Treccani.it - "Luigi Valentino Brugnatelli"]</ref> In particolare Brugnatelli riuscì a ricoprire gli elettrodi di carbone con uno strato di materiale metallico.<ref name=Trecc/>
 
Nel [[1803]] [[Giovanni Aldini]], nipote di Galvani, svolse ulteriori esperimenti sul [[galvanismo]] utilizzando anche la pila di Volta durante i suoi esperimenti; in particolare suscitò particolare scalpore un suo esperimento sul corpo umano di un certo George Forster, condannato a morte: infatti durante tale esperimento il corpo rispondeva all'applicazione degli elettrodi con bruschi movimenti dei muscoli, come se il corpo stesse rianimandosi.<ref name=cd1800/> Aldini concluse da tale esperimento che l'applicazione degli elettrodi aveva delle forti ripercussioni sui muscoli e sul sistema nervoso, ma non riusciva a rianimare il cuore.<ref name=cd1800/>
 
[[File:Schema dell'apparecchiatura di Davy per isolare sodio e potassio - Hopkins.png|thumb|left|250px|Schema dell'apparecchiatura utilizzata da Humphry Davy per isolare il sodio e il potassio.]]