Controversia dei riti cinesi: differenze tra le versioni

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In seguito al persistere delle divergenze tra i missionari Clemente XI inviò in Cina un nuovo legato, per pubblicare la Bolla con tutta l'autorità della Santa Sede, nella persona di [[Carlo Ambrogio Mezzabarba]], che giunse a Pechino alla fine del [[1720]].
Questa seconda [[legazione]] fu condotta con maggiore diplomazia e giunse quasi ad una positiva conclusione con la famosa udienza del [[14 gennaio]] [[1721]], in cui sembrò che l'Imperatore accogliesse tutte le richieste del [[Papa]]. Ma anche allora la situazione precipitò e il Legato ritornò in Europa senza riportare un significativo successo, neanche concedendo le cosiddette "Otto Permissioni", che tentavano, peraltro invano, di venire incontro alle pretese dei Gesuiti.
 
La Questione dei riti cinesi proseguì ancora per diversi anni fino a che venne posta la parola fine nel [[1742]] con la bolla ''[[Ex quo singulari]]'' di [[papa Benedetto XIV]], con cui si bandivano definitivamente questi riti, si obbligavano i missionari a un giuramento di fedeltà, e si proibiva anche ogni ulteriore discussione sull'argomento.