Juan María Bordaberry: differenze tra le versioni

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|partito = [[Partito Colorado (Uruguay)|Partido Colorado]]
|coalizione =
|mandato = [[27 giugno]] [[1972]] - [[12 giugno]] [[1976]]
|titolo di studio =
|professione = Imprenditore agricolo
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|Attività = politico
|Nazionalità = uruguaiano
|PostNazionalità = , che ha ricoperto il mandato presidenziale della nazione sudamericana dal [[1º marzo]] [[1972]] al [[27 giugno]] [[1973]], anno in cui con un [[golpe]] assunse poteri [[dittatore|dittatoriali]] che mantenne fino al [[12 giugno]] [[1976]], quando fu rovesciato da un altro [[golpe]]
|Immagine =
}}
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Fu eletto [[senatore]] del [[Partito Nazionale (Uruguay)|Partito Nazionale]] della alleanza nazional-ruralista che vinse le elezioni del [[1958]]. Rimase in carica dal [[1963]] al [[1965]]. Nel [[1964]] associò i suoi simpatizzanti alla ''Liga Federal de Acción Ruralista'', che nel [[1969]] si unisce al [[Partito Colorado (Uruguay)|Partido Colorado]]. Fu ministro dell'[[allevamento]] e dell'[[agricoltura]] tra [[1969]] e [[1972]], durante il governo di [[Jorge Pacheco Areco]].
 
Nelle elezioni del [[28 novembre]] del [[1971]], il settore pachechista del [[Partito Colorado (Uruguay)|Partito Colorado]] lo candidò alla Presidenza della Repubblica, nella formula completata da [[Jorge Sapelli]], nella riforma costituzionale proposta dal gruppo per rendere possibile la rielezione del presidente [[Jorge Pacheco Areco]] nel caso in cui non ottenesse i voti necessari per la sua approvazione.
 
Come prevedibilmente accadde, Bordaberry divenne [[presidente della repubblica]] in un momento di gravi tensioni interne (era attivo il movimento di [[guerriglia]] dei Tupamaros di ispirazione [[comunismo|comunista]], e proliferavano altre organizzazioni paramilitari o [[terrorismo|terroristiche]]) e di [[crisi economica]]. Bordaberry affrontò la situazione alleandosi con i settori più [[conservatorismo|conservatori]] del governo, che occupavano i posti più rilevanti nello stato. In questo periodo fu in effetti repressa la guerriglia di sinistra grazie sia alle [[forze armate]], sia ai settori civili dell'[[estrema destra]] vicini al governo.
 
L'influenza militare sul governo sempre più ampia portò a una protesta da parte dell'[[esercito]] e dell'[[aviazione]] nel [[febbraio]] nel [[1973]], quando non fu accettata la nomina a [[Ministro della Difesa]] per il [[generale]] [[Antonio Francese]]. Bordaberry cedette davanti all'indifferenza cittadina alla sua chiamata a difendere le istituzioni e all'abbandono della marina, e trattò coi militari firmando il [[13 febbraio]] l'Accordo di Boiso Lanza che per molti fu un preludio di ciò che sarebbe accaduto di lì a poco, se non addirittura un [[golpe]]. Alcuni mesi dopo, il [[27 giugno]] del [[1973]], Bordaberry mise in atto un [[golpe]] nel quale sciolse il [[parlamento]] (che sostituì con un [[Consiglio di Stato]]), le istituzioni sociali, i [[partito politico|partiti politici]] e soppresse le libertà civili. Fu avviato anche il cosiddetto "Processo civico-militare" nel quale i militari cominciarono a occupare mansioni e a ricoprire incarichi a livello politico.
 
Nel [[1975]] Bordaberry propose alla [[giunta militare]] un nuovo sistema costituzionale di ispirazione corporativa nel quale sarebbero stati eliminati tutti gli altri [[partito politico|partiti politici]] dichiaranodli illegali. Nel [[1976]] le Forze Armate lo destituirono per sostituirlo con il presidente del Consiglio di Stato [[Alberto Demicheli]].
 
== Condanne e detenzioni ==
Bordaberry è indagato dalla [[giustizia]] uruguaiana per [[crimini contro l'umanità]] complicità nel [[colpo di Stato]], di violazione della [[Costituzione]] e come mandante di sequestri e sparizioni di oppositori politici. Il [[16 novembre]] del [[2006]], fu sottoposto al processo per questi crimini, insieme al suo primo ministro, [[Juan Carlos Blanco]]. Il giudice Roberto Timbal lo ha accusato dell'assassinio dei parlamentari [[Zelmar Michelini]] e [[Héctor Gutiérrez Ruiz]] accaduti nel [[1976]], quando si erano rifugiati a [[Buenos Aires]], e di due ex politici rifugiatisi in [[Argentina]], degli ex guerriglieri [[tupamaros]] [[Rosario Barredo]] e [[William Whitelaw]] per quanto riguarda la Operazione Condor. Bordaberry fu condannato al carcere preventivo.
 
Il [[20 dicembre]] [[2006]] il giudice Graciela Gatti lo sottomise a processo imponendogli il carcere preventivo per l'assassinio Ubagessner Chávez Sosa e Fernando Miranda, i cui corpi sono stati trovati nel [[2005]] durante degli scavi, Luis E. González, Juan M. Brieba, Carlos Arévalo, Julio Correa, Otermín Montes de Oca, Horacio Gelós Bonilla, José Arpino Vega ed Eduardo Pérez Silveira ([[prigioniero politico|detenuti politici]] ancora dati per scomparsi, ma ritenuti morti dal giudice), fatti occorsi durante il suo periodo di [[dittatura|governo dittatoriale]]. Il giudice Gatti dichiarò inoltre che il [[golpe]] che Bordaberry attuò il [[27 giugno]] [[1973]] sarebbe stata la base per un'accusa di "attentato alla Costituzione". Per questo fatto, il [[10 febbraio]] [[2010]] è stato condannato a 30 anni di carcere.
 
==Note==