Rete Adriatica: differenze tra le versioni

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Con il termine '''Rete Adriatica''' ('''RA''') viene definito il complesso di linee ferroviarie assegnate alla [[Società italiana per le strade ferrate meridionali]] con la legge delle Convenzioni del [[1885]]. Detta rete è confluita nelle [[Ferrovie dello Stato]] nel [[1905]].
 
In seguito alle conclusioni della commissione parlamentare d'inchiesta, istituita per esaminare i gravi problemi di gestione delle società ferroviarie private italiane, favorevoli al proseguimento dell'esercizio privato, il [[23 aprile]] [[1884]] furono stipulate le convenzioni tra lo Stato e tre grandi società private, per la durata di 60 anni, e vennero approvate il [[6 marzo]] [[1885]].
 
Le convenzioni ripartivano le linee ferrate italiane in senso longitudinale rispetto alla [[Italia|penisola]] e assegnavano alla Società italiana per le strade ferrate meridionali del gruppo Bastogi l'esercizio della maggior parte della rete ferroviaria gravitante sull'[[Adriatico]], già di sua proprietà, delle linee della [[Lombardia]] ad est di [[Milano]], del [[Veneto]] e dell'[[Emilia]], in parte ex [[SFAI]] e in parte ex [[Società per le strade ferrate romane|Romane]], per un totale di 4379 km, denominandole Rete Adriatica.
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Per l'esercizio, alcune tratte strategiche e alcune grandi stazioni erano comuni con la Mediterranea; tra le più importanti, la [[Ferrovia Milano-Bologna|Piacenza-Parma]] e la [[Ferrovia Milano-Chiasso|Milano-Como]].
 
L'esercizio delle linee della Rete Adriatica da parte della Meridionale cessò il [[1º luglio]] 1905 quando subentrarono le [[Ferrovie dello Stato]]<ref>Legge 22 aprile 1905, n. 137. Cfr. {{cita|Maggi (2007)|p. 131}}</ref>. Sia il riscatto da parte dello Stato delle linee di proprietà della società sia la concomitante liquidazione della concessione della Rete furono attuate l'anno seguente, dopo l'approvazione della legge 15 luglio 1906, n. 324.
 
== Note ==