Joseph-Marie Vien: differenze tra le versioni

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In seguito l’artista si cimentò in tele di proporzioni monumentali di pacata solennità, come nella tela esposta al Salon del 1767, ora nella parigina chiesa di Saint-Roch, con la ''Predicazione di san Dionigi''. Per [[Marie-Jeanne Bécu, contessa Du Barry|Madame du Barry]] dipinse quattro pannelli dedicati al tema dei Progressi dell’Amore nel cuore delle fanciulle, ora divisi tra il Louvre e la Prefettura di Chambéry, in sostituzione di quelli del [[Jean-Honoré Fragonard|Fragonard]].
 
Dal [[1775]] al [[1781]] fu direttore dell’Accademiadell’[[Accademia di Francia a Roma]] e nel [[1776]] venne accolto nell'[[Accademia di San Luca]], in questi anni la sua attività si concentrò nel promuovere lo studio approfondito del linguaggio formale dell'antichità. Dal 1781, eseguì opere ispirate soprattutto a Omero, tra cui ''Briseide consegnata da Patroclo agli inviati di Agamennone'', ora al Musée des Beaux-Arts di [[Arras]]. Del [[1789]] è l'allegoria pro-rivoluzionaria con l'''Amore che fugge la schiavitù'', [[Tolosa]], Musée des Augustins. Dopo il 1793, Vien non espose più al Salon. [[Napoleone]] lo nominò senatore [[1799]] e lo fece conte dell’impero nel [[1808]]. Quando morì, ebbe l'onore del [[funerale di stato]] e della sepoltura al [[Panthéon]].
[[File:Försäljare av kärleksgudar - målning av Joseph Marie Vien.jpg|300px|thumb|''La venditrice di amorini'', 1763, Fontainebleau, Musée National du Château]]
Suoi allievi furono:
[[Etienne-Barthélémy Garnier]],............................
 
 
== Bibliografia ==