Filosofia della mente: differenze tra le versioni

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==Descrizione==
I problemi tradizionali nella filosofia della mente sono capire e definire ''Cos'è l'[[Io (filosofia)|Io]]'', il suo funzionamento (spesso in termini di concetti come [[percezione]], [[appercezione]], [[impressione]], [[sensazione]], [[intuizione]], [[pensiero]], [[rappresentazione (filosofia)|rappresentazione]], [[immaginazione]], [[memoria]], [[coscienza]], [[autocoscienza]], [[ragione]], [[intelletto]], [[volontà]], [[istinto]], [[inconscio]], [[sentimento]], [[emozione]], [[passione]] ecc.) e il suo rapporto con il corpo: queste problematiche assieme al problema [[anima]]-corpo hanno coperto il dibattito filosofico fino al [[XX secolo]], spesso indirettamente ricompreso all'interno di ambiti come la [[metafisica]] e la [[gnoseologia]], originando a partire dal [[XIX secolo]] discipline interamente dedicate come la [[psicologia]] e la [[psicoanalisi]].
 
Oggi, con le nuove scoperte della [[neurofisiologia]] e più in generale delle [[neuroscienze]], tali problematiche si sono specificate nel [[dualismo]] [[mente]]-[[cervello]] ovvero la [[dicotomia]] tra una prospettiva [[soggetto (filosofia)|soggettiva]], intrapersonale relativa alla sfera della [[coscienza]] e [[autocoscienza]] ed una strettamente [[empirismo|empirico]]-[[materialismo|materialista]] tipica della [[scienza]] e del [[metodo sperimentale]]. Nella filosofia della mente si vorrebbe risolvere questo problema fondamentale ed arrivare ad una [[scienza]] efficace ed esauriente delle componenti funzionali della mente (soprattutto della coscienza) e della loro integrazione operativa.