Ampelografia: differenze tra le versioni

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L'uomo apprese assai precocemente a moltiplicare per innesto le piante da frutto che presentavano caratteri gradevoli, quindi anche le viti. Nel maggiore trattato agronomico latino [[Lucio Giunio Moderato Columella]] distingue con chiarezza vitigni di alta produttività e vitigni di produttività modesta, ma dal grande valore gustativo, ed elenca circa quaranta vitigni di cui identifica con precisione i principali caratteri ampelografici: forma delle [[foglia|foglie]] e dei grappoli, soggezione alle avversità, produttività, valore del [[vino]] che se ne ricava<ref name="Columella">Antonio Saltini, ''Storia delle scienze agrarie'', vol I, 1984, pagg 69-72 </ref>.
 
Nel [[XVI secolo|Cinquecento]] [[Agostino Gallo]] illustra le peculiarità di una serie di vitigni. , lL'autore che dimostra il disorientamento dei cantinieri italiani di fronte al nuovo gusto del vino, il gusto moderno, dei signori francesi che hanno conquistato il [[Ducato di Milano]], entusiasti del paese conquistato tranne che dei suoi vini, per il gusto francese imbevibili.<ref name="Gallo"> Idem, ibidem. vol. I, 1984, pagg.484-491 </ref>
 
Nel [[XVIII secolo|Settecento]] l'[[François Rozier|Abate Rozier]] propone il primo catalogomonumentale illustratodizionario diagrario, unaun riccacatalogo serieillustrato di vitigni. il monumentale dizionario agrario dell'[[François Rozier|Abate Rozier]], lL'opera che alla voce Vin, redatta da Antoine Chaptal, propone le fondamenta della scienza enologica moderna.<ref name="Chptal"> Idem, Ibidem., vol II, 1987, pagg.403-419)</ref>
 
La grande stagione della pedologia corrisponde, peraltro, alla peggiore delle catastrofi che investano la viticoltura del Vecchio Continente tra la metà dell'[[XIV secolo|Ottocento]] e l'inizio del secolo successivo.: È l'invasione dellala [[Daktulosphaira vitifoliae|fillossera]], l'insetto radicicolo importato dal [[Nuovo Mondo]], infatti, che, minacciando la distruzione di tutti i vigneti europei, costringe a ricercare i vitigni americani, o gli ibridi tra vitigni americani e vitigni europei da usare come portinnesti, siccome immuni al parassita, per innestarvi i migliori vitigni della tradizione europea.
 
La ricerca di vitigni ibridi adeguati ai terreni delle diverse regioni della viticoltura europea, che siano adatti agli specifici vitigni di quella regione, di cui favoriscano lo sviluppo senza alternarne i pregi organolettici, impone un immenso lavoro ampelografico, che vede protagonisti i grandi ampelografi francesi, in primo luogo [[Pierre Viala]], autore della più monumentale opera ampelografica della storia degli studi agronomici, l'''Ampélographie'', pubblicata grazie al supporto di Victor Vermorel, in 7 volumi, editi tra il 1901 e il 1910. Sempre in Italia, occorre anche ricordare la [[Pomona Italiana]] di [[Giorgio Gallesio]], pubblicata tra il 1817 e il 1839, che contiene una sezione dedicata alla uve.
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In Italia guida validamente l'opera di selezione il maggiore ampelografo del Paese, [[Domizio Cavazza]] <ref name="Cavazza"> Idem, Ibidem. vol IV, 1989, pagg. 459-468</ref>.
 
Tra le importanti iniziative per aumentare la conoscenza della viticoltura italiana, va ricordata la ''Mostra Ampelografica'' che si tenne a [[Forlì]] nel settembre del [[1876]], che ebbe una duratura risonanza nazionale<ref>Se ne vedano, ad esempio, le varie citazioni in : N. Marzotto, ''Ampelografia del Friuli'', Tip. Domenico Del Bianco e Figlio, Udine 1923, ''passim''.</ref>.
 
Non bisogna poi dimenticare il grande contributo alla viticoltura e alla enologia italiana reso dal conte [[Giuseppe di Rovasenda]], autore del Saggio di ''Ampelografia Universale'' (uscito nel 1877, proprio l'anno successivo alla mostra forlivee), nativo di [[Verzuolo]] e dal barone [[Antonio Mendola]] di [[Favara]]. Quest'ultimo raccolse una collezione di varietà di uva che venne definita una delle più grandi al mondo, e fu membro della Commissione Ampelografica del [[Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali|Ministero dell'Agricoltura]] italiano. Entrambi collaborarono alla stesura dell'opera del francese Victor Pulliat "Le Vignoble" (1874-1879).