Francesco Quaroni: differenze tra le versioni

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La competenza di Hruska e le tendenze espansive del mercato dell’automobile, convincono Luraghi e Quaroni a tentare il lancio di un nuovo modello, da produrre su scala industriale.
La Giulietta Sprint viene esposta nell’aprile del 1954 nello stand ALFA ROMEO al 36° Salone di Torino. Nei piani dell’azienda avrebbe dovuto solo destare curiosità in vista della Giulietta Berlina, il cui lancio era previsto per l’anno successivo. Nei soli giorni del Salone vengono raccolti 700 ordini e dopo il Salone i concessionari saranno letteralmente presi d’assalto. Questi fatti incoraggianti spingono ad accelerare il piano industriale.
Il fortunato nome commerciale della prima auto prodotta in grandi serie dall’ALFA ROMEO, Giulietta, deriva dal sospirato amore di Romeo nella tradizione shakespeariana. Viene suggerito dal poeta Leonardo Sinisgalli, un ingegnere che scriveva sulla rivista “Civiltà"Civiltà delle Macchine”Macchine" ed era anche consulente dell’IRI per l’immagine.
Per i pesanti investimenti necessari all’organizzazione della produzione in serie della Giulietta, Ettore Cattaneo, che era la mente amministrativa e finanziaria della dirigenza ALFA ROMEO, li reperisce principalmente in Germania. Parte così una produzione che raggiungerà un numero totale di tutto rispetto per il mercato di quei tempi: 180.000 auto.
Nel successo della Giulietta c’è da considerare non solo il “boom”"boom" italiano di quegli anni, ma anche il fatto importante che si trattava di un’automobile con una ripresa ineguagliabile, stabile e con una frenata eccellente. Insomma, un passo avanti nella storia dell’automobile.
Durante gli otto anni di direzione generale di Francesco Quaroni, l’ALFA ROMEO conclude accordi con la RENAULT per il montaggio e la vendita dell’utilitaria Dauphine in Italia, concede la licenza alla FÀBRICA NACIONAL DE MOTORES per la fabbricazione e vendita di veicoli pesanti ALFA ROMEO in Brasile e fa partire la realizzazione del nuovo stabilimento di Arese.
L’ALFA ROMEO passa dai 15 miliardi di lire di fatturato del 1951 ai 60 del 1959, iniziando a presentare bilanci in attivo.
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A partire dall’uscita dal gruppo FIAT e fino alla sua morte Francesco Quaroni continua la sua attività come presidente o membro del consiglio di amministrazione di diverse aziende (BANCA POPOLARE DI MILANO, SANGIORGIO, SANT’EUSTACCHIO, WORTHINGTON ecc.), affiancando l’amico Giuseppe Luraghi, nel frattempo rientrato nell’ambito delle Partecipazioni Statali.
Muore con la moglie Thea a 82 anni il 22 settembre 1990 nei pressi di Villarboit, quando la sua automobile, una vecchia FIAT 124, viene investita sull’autostrada Torino-Milano da un autotreno francese.
 
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