Emanuele Pessagno (cacciatorpediniere): differenze tra le versioni
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|Bandiera=Flag of Italy (1861-1946) crowned.svg
|Tipo=[[esploratore (nave)|esploratore]] (1930-1938)<br/>[[cacciatorpediniere]] (1938-1942)
|Classe=''[[Classe Navigatori|
|Numero_unità=
|Costruttori= [[Cantieri Navali del Tirreno e Riuniti|CNR]]
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Nel dicembre 1930 fu impiegato a supporto della [[crociera aerea transatlantica Italia-Brasile]] di [[Italo Balbo]]<ref name="trentoincina">[http://www.trentoincina.it/dbunita2.php?short_name=Pessagno Trentoincina<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
Come altre unità della stessa classe, nel periodo tra le due guerre svolse la normale attività di squadra. Nel 1932 effettuò insieme al ''[[Alvise Da Mosto (cacciatorpediniere)|
Tra il 1936 ed il 1938 partecipò alla [[guerra di Spagna]]<ref name="trentoincina"/>. Nel 1938 fu declassato a cacciatorpediniere ed assegnato alla XVI Squadriglia Cacciatorpediniere con base a [[Taranto]].
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=== La seconda guerra mondiale ===
All’inizio del secondo conflitto mondiale faceva parte della XVI Squadriglia Cacciatorpediniere insieme ai gemelli ''[[Nicoloso Da Recco (cacciatorpediniere)|
Alle due di notte del 12 giugno 1940 salpò da [[Taranto]], insieme all<nowiki>’</nowiki>''Usodimare'', al ''Da Recco'', alla I Divisione ([[incrociatore pesante|incrociatori pesanti]] ''[[Zara (incrociatore)|
Alle 14.10 del 7 luglio 1940 salpò da Taranto insieme a ''Da Recco'' ed ''Usodimare'' ed alle Divisioni incrociatori IV (''[[Alberico da Barbiano (incrociatore)|
Tale formazione si unì poi alla I e II Squadra Navale, partecipando alla [[battaglia di Punta Stilo]] del 9 luglio<ref>Giorgio Giorgerini, ''La guerra italiana sul mare. La marina tra vittoria e sconfitta 1940-1943'', p. 172 e ss.</ref>, nella quale tuttavia il ''Pessagno'' non ebbe un ruolo di rilievo.
Il 1º agosto lasciò [[Augusta (Italia)|Augusta]] insieme ai gemelli ''[[Ugolino Vivaldi (cacciatorpediniere)|
Durante l’[[Notte di Taranto|attacco aerosilurante britannico su Taranto nella notte tra l’11 ed il 12 ottobre 1940]] fu lievemente danneggiato (si ebbe un’ingobbatura e parziale schiodatura di una limitata parte di [[carena]]) dallo [[scoppio]] di alcune [[bomba (ordigno)|bombe]] caduta in [[acqua]] vicino al lato [[dritto]], a [[prua]]<ref>[http://www.naval-history.net/xDKWW2-4011-24NOV01.htm 1 November, Friday<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.regiamarinaitaliana.it/ATaranto.html Ataranto<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
Il 28 novembre [[bombardamento navale|bombardò]], insieme ai cacciatorpediniere ''[[Antonio Pigafetta (cacciatorpediniere)|
Il 18 dicembre bombardò di nuovo con le proprie [[artiglieria|artiglierie]], unitamente agli [[incrociatore|incrociatori]] ''[[Raimondo Montecuccoli (incrociatore)|
Alle nove di sera del 26 marzo 1941 salpò da [[Brindisi]] con il gemello ''Da Recco'' e con la VIII Divisione incrocatori (''Duca degli Abruzzi'', ''Garibaldi''), aggregandosi poi alla squadra navale – [[nave da battaglia|corazzata]] ''[[Vittorio Veneto (nave da battaglia)|
Dal 19 al 23 aprile 1941, insieme alla VII Divisione incrociatori (''[[Eugenio di Savoia (incrociatore)|
Tra il 23 ed il 24 aprile le unità ripeterono l’operazione posando altre 740 mine<ref name=autogenerato1 />.
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Il 1º maggio posò nuovamente [[mina navale|mine]] a nordest di [[Tripoli]], insieme ai gemelli ''Pigafetta'', ''Da Mosto'', ''Da Recco'', ''Zeno'' e ''Da Verrazzano'' ed agli incrociatori ''Eugenio di Savoia'', ''Duca d’Aosta'' ed ''Attendolo''<ref>[http://www.naval-history.net/xDKWW2-4105-32MAY01.htm World War 2 at Sea, May 1941<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
Il 7 luglio, insieme alle Divisioni incrociatori IV (''[[Giovanni delle Bande Nere (incrociatore)|
Il 28 giugno posò il campo minato «S 2» nel Canale di Sicilia insieme agli incrociatori ''Attendolo'' e ''Duca d’Aosta'' ed ai cacciatorpediniere ''Pigafetta'', ''Da Mosto'', ''Da Recco'' e ''Da Verrazzano''<ref>[http://www.naval-history.net/xDKWW2-4106-33JUN02.htm 1 June, Sunday<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
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[[Immagine:RCT_Pessagno_e_Pigafetta_Concialini_1941as.jpg|thumb|300px|left|Il ''Pessagno'' impegnato insieme al ''Pigafetta'' nella posa dello sbarramento S2 il 28 giugno 1941]]
Tra il 31 agosto ed il 2 settembre scortò (insieme ai cacciatorpediniere ''[[Aviere (cacciatorpediniere)|
Nelle prime ore della sera del 16 settembre partì da Taranto per scortare il convoglio «Vulcania», diretto a Tripoli: formavano il convoglio i trasporti truppe ''Neptunia'' ed ''Oceania'', scortati, oltre che dal ''Pessagno'', dai cacciatorpediniere ''Nicoloso Da Recco'', ''Antonio Da Noli'', ''Vincenzo Gioberti'' ed ''Antoniotto Usodimare''<ref name="Giorgerini-2">Giorgio Giorgerini, ''La guerra italiana sul mare. La marina tra vittoria e sconfitta 1940-1943'', pp. da 477 a 479</ref><ref name="Rocca-2">Gianni Rocca, ''Fucilate gli ammiragli. La tragedia della Marina italiana nella seconda guerra mondiale'', pp. da 158 a 160</ref>. Il convoglio incappò però in uno [[sbarramento]] formato al largo delle [[costa|coste]] libiche dai sommergibili britannici ''Upholder'', ''Unbeaten'', ''Upright'' ed ''Ursula'': alle 4.15 del 18 settembre, i siluri lanciati dall<nowiki>’</nowiki>''Upholder'' centrarono il ''Neptunia'' e l<nowiki>’</nowiki>''Oceania'', che s’immobilizzarono ed iniziarono ad imbarcare [[acqua]]<ref name="Giorgerini-2"/><ref name="Rocca-2"/>. Mentre il ''Vulcania'', indenne, proseguiva con la scorta dell<nowiki>’</nowiki>''Usodimare'' (entrambe le navi giunsero indenni a Tripoli nonostante un attacco dell<nowiki>’</nowiki>''Ursula''), gli altri cacciatorpediniere diedero infruttuosamente la caccia al sommergibile attaccante, fornirono assistenza all<nowiki>’</nowiki>''Oceania'' e recuperarono i [[naufrago|naufraghi]] della ''Neptunia'', ormai in via di affondamento (la nave s’inabissò, di [[poppa]], alle 6.50)<ref name="Giorgerini-2"/><ref name="Rocca-2"/>. Fu proprio il ''Pessagno'' ad affiancarsi all<nowiki>’</nowiki>''Oceania'' per trasbordarne le truppe imbarcate, riuscendo a prendere a bordo 2000 uomini già entro le 7.30<ref name="Giorgerini-2"/><ref name="Rocca-2"/>. Alle 8.50, tuttavia, l<nowiki>’</nowiki>''Oceania'', mentre se ne preparava il [[rimorchio]] da parte del ''Pessagno'', fu nuovamente silurata dall<nowiki>’</nowiki>''Upholder'' ed affondò rapidamente; ai cacciatorpediniere non rimase che recuperare i naufraghi<ref name="Giorgerini-2"/><ref name="Rocca-2"/>. Dei 5818 uomini imbarcati sulle due navi fu possibile trarne in salvo 5434; il ''Pessagno'' fu l’unità che complessivamente diede il maggior contributo all’operazione di soccorso, recuperando 2083 naufraghi, una quantità enorme di uomini se paragonata alle dimensioni della nave<ref name="Giorgerini-2"/><ref name="Rocca-2"/>.
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Il 22 novembre uscì in mare per scortare la [[motonave]] ''Monginevro'' di rientro a Taranto in seguito al fallimento di un’operazione di traffico per la Libia (conclusasi con il grave danneggiamento dell’[[incrociatore pesante]] ''Trieste'', silurato dal sommergibile HMS ''Utmost'', e dell’[[incrociatore leggero]] ''Duca degli Abruzzi'', colpito da [[aerosilurante|aerosiluranti]]); nella stessa occasione il ''Pessagno'' recuperò (e catturò) anche il [[sottotenente di vascello]] britannico A. J. Griffith, membro dell’equipaggio di un aerosilurante [[Fairey Swordfish]] abbattuto<ref>[http://www.naval-history.net/xDKWW2-4111-38NOV02.htm KMS Kormoran and HMAS Sydney, KMS Atlantis and HMS Dunedin lost, November 1941<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
Dal 16 al 18 dicembre, nell’ambito dell’operazione di traffico «M 42», scortò da Taranto a Tripoli, unitamente ai gemelli ''Vivaldi'', ''Da Noli'', ''Da Recco'', ''[[Nicolò Zeno (cacciatorpediniere)|
[[Immagine:RCT_Pessagno_profili_1942.jpg|thumb|left|300px|I profili del ''Pessagno'' con l'allestimento e la colorazione in uso nel 1942<ref>Il ''Pessagno'', il ''Da Mosto'' e il ''Tarigo'' furono le uniche unità a non avere mai ricevuto la pitturazione mimetica che caratterizzò tutte le altre unità della classe a partire dal 1941.</ref>]]
Il 21 febbraio 1942, nel corso dell’operazione «K. 7», fece parte – unitamente ai cacciatorpediniere ''Maestrale'', ''Pigafetta'', ''Usodimare'', ''Scirocco'' ed alla torpediniera ''[[Circe (torpediniera)|
Il ''Pessagno'' svolse inoltre varie missioni di trasporto di truppe e [[carburante|carburanti]] in [[Nordafrica]]<ref name="trentoincina"/>.
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