Calcolatrice meccanica: differenze tra le versioni

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conocrdanza
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La '''calcolatrice meccanica''' è una [[calcolatrice]] basata su dispositivi meccanici.
 
Fino all'avvento dell'[[elettronica]], per almeno tre secoli, la calcolatrice meccanica è stata lo strumento di calcolo digitale comunemente utilizzato. A partire dagli anni '60 del secolo scorso la microelettronica ha permesso di realizzare calcolatrice da tavolo [[calcolatrici elettroniche]] da tavolo in grado di eseguire le stesse operazioni delle calcolatrici meccaniche ma caratterizzate da dimensioni e [[Forza peso|peso]] inferiori. La calcolatrice meccanica è quindi diventata [[tecnologia|tecnologicamente]] superata e, in pochi anni, con l'abbassamento del prezzo dei componenti microelettronici, è stata completamente soppiantata dalla calcolatrice elettronica.
 
== Classificazione ==
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====Visualizzazione dei risultati====
Forse questa è la distinzione più immediatamente visibile tra i vari tipi di calcolatrice.
* ''<u>non-scriventi</u>'', ossia prive di ogni dispositivo di stampa. Il risultato delle operazioni e (non sempre) i dati immessi sono visibili sulla macchina tramite delle piccole finestre, una per ogni cifra. Sotto di queste vi è un disco che ruota<ref>Nelle addizionatrici a cremagliera (ad es. l'[[Addiator]]) c'è una barretta metallica che scorre</ref> , azionato dal meccanismo di calcolo, in moto da mostrare la cifra richiesta. In questa tipologia rientrano le addizionatrici piiùpiù economiche e quasi tutte le calcolatrici a quattro operazioni.
* ''<u>scriventi</u>''<u>,</u> che stampano dati e risultati su un nastro di carta. Era la categoria più diffusa tra le macchine da ufficio da quando [[William Seward Burroughs (inventore)| Burroughs]] iniziò la produzione della proprie macchine.
* ''<u>contabili</u>'', in grado di utilizzare fogli di ampie dimensioni su cui stampare, oltre i numeri, anche dei testi o di organizzare la stampa in più colonne. Tra queste possiamo individuare due grandi tipologie a seconda se sono costruttivamente derivate da una addizionatrice<ref>Si veda ad esempio l'Olivetti Audit 302 (http://www.storiaolivetti.it/template.asp?idOrd=3&idPercorso=599#viewfoto)</ref> o da una [[macchina per scrivere]]<ref>[http://www.flickr.com/photos/98391340@N00/9433134685 pubblicità della Mercedes Addelektra]</ref>. Nel primo caso, al modello base di addizionatrice, veniva aggiunto un carrello di stampa più ampio, dei tasti alfabetici o per la stampa di frasi standard e la possibilità di eseguire i calcoli su più colonne. Nel secondo, venivano aggiunti degli elementi di calcolo ad una macchina per scrivere e una tastiera numerica per comandarli.