Pieve di Galliano: differenze tra le versioni

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{{Provincia storica
|nomeCorrente = Pieve di San Vincenzo ''poi''<br>Pieve di San Paolo
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|linkStemma = Monastergen.png
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|linkLocalizzazione = Basilica San Vincenzo Cantù (1).jpg
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|capitale principale = [[Cantù]]
|capitaleAbitanti = 2000
|capitaleAbitantiAnno = 1751
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|dipendente da = [[Arcidiocesi di Milano]]
|suddiviso in = 12 [[parrocchia|parrocchie]]
|formaAmministrativa = [[Pieve]]
|titoloGovernatori = [[Prevosto]]
|elencoGovernatori = vedi sotto
|organiDeliberativi =
|inizio = [[XIII secolo]]
|primo governatore =
|provincia precedente = ''Nessuna''
|evento iniziale = Istituzione delle pievi
|fine = [[1972]]
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|provincia successiva = Decanato di Cantù
|evento finale = [[Sinodo]] Colombo
}}
La '''Pieve di Galliano''' o '''Pieve di San Vincenzo di Galliano''' (in [[lingua latina|latino]] ''plebis gallianesis'') o '''Pieve di Cantù''' era il nome di un'antica [[pieve]] dell'[[Arcidiocesi di Milano]] e del [[Provincia del Ducato di Milano|Ducato di Milano]] con capoluogo [[Cantù]], sebbene l'intestazione si riferisse allo specifico quartiere di ''Galliano''.
 
Il più antico patrono è stato [[San Vincenzo]] a cui è ancora oggi dedicata la chiesa non più prepositurale di Galliano, mentre successivamente la titolazione passò a [[San Paolo]].
 
== Storia ==
[[File:Ariberto da Intimiano offre modello.jpg|thumb|250px|left|[[Ariberto da Intimiano]] offre il modello della chiesa]]
Nel [[X secolo]] si iniziò a ricostruire la [[Complesso monumentale di Galliano|Basilica di Galliano]]: a questo periodo risalgono le navate su cui [[Ariberto da Intimiano]], intorno al [[1000]], fece innestare l'abside e la cripta. La Basilica fu riconsacrata da [[Ariberto da Intimiano|Ariberto]], allora suddiacono e custode del sacro edificio: probabilmente ne era il proprietario per tradizione familiare, tanto che una riprova sarebbero le epigrafi graffite sotto gli affreschi dell'abside che ricordano la morte del padre, del fratello e del nipote. Divenuta chiesa pievana e sede del ''Capitolo dei Canonici'', per alcuni secoli la Basilica di S. Vincenzo godette particolare affetto tra i Canturini che donarono terreni ed altre proprietà: il lascito più antico risale al [[1284]]. La località di Galliano a quel tempo non era che un minuscolo villaggio campestre distinto da quello di [[Cantù]], ma la basilica fu sufficiente per fornigli un potere di influenza su un vasto circondario territoriale, stante il ruolo nettamente predominante della [[Chiesa cattolica]] nel [[Medioevo]].<ref>[http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/8117030/?view=toponimi&hid= vedi qui]</ref>
 
Col [[Rinascimento]] la pieve assunse anche una funzione amministrativa civile come ripartizione locale della [[Provincia del Ducato di Milano]], al fine di ripartire i carichi fiscali e provvedere all'amministrazione della giustizia.<ref>[http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3001828/?view=toponimi&hid= vedi qui]</ref> Tuttavia, sebbene la titolazione civile rimase sempre in capo a Galliano, la centrale amministrativa non potè che divenire il borgo di [[Cantù]], nel cui territorio Galliano era ricompresa non essendo mai riuscita per dimensioni a sviluppare un proprio governo municipale.
 
Nel frattempo la pieve religiosa non fu esente da stravolgimenti: nel [[1584]] il [[Capitolo (cristianesimo)|Capitolo]] ed il [[Prevosto]] si trasferirono presso la chiesa di Basilica di [[San Paolo]] di [[Cantù]], dopo che [[San Carlo Borromeo]], arcivescovo di [[arcidiocesi di Milano|Milano]] dal [[1560]] al [[1584]], trovò la Basilica e le case canonicali in condizioni di semiabbandono. È bene dire che per molti secoli la nuova pieve continuò ad essere chiamata pieve di Galliano, il nome di Pieve di Cantù affermandosi solo in alcuni ambiti ecclesiastici.<ref>[http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/8117031/?view=toponimi&hid= vedi qui]</ref>
 
Dal punto di vista civile, la pieve amministrativa fu soppressa nel [[1797]] in seguito all'invasione di [[Napoleone]] e alla conseguente introduzione di nuovi e più moderni distretti.<ref>[http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3001829/?view=toponimi&hid= vedi qui]</ref>
 
La pieve religiosa resistette poi sino al [[1972]] quando, assieme a tutte le altre pievi lombarde, venne soppressa dai decreti del cardinale [[Giovanni Colombo]], il quale istituì i moderni [[decanato|decanati]] di cui anche [[Cantù]] divenne sede.<ref>[http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/8117031/?view=toponimi&hid= vedi qui]</ref>
 
== Territorio ==
Nella seconda metà del [[XVIII secolo]], il territorio della pieve era così suddiviso:
{| border=1 style="border-collapse:collapse; font-size:90%;" cellpadding=3 cellspacing=0 width=60%
| bgcolor="#D0E7FF" align="center" width="30%"| '''Pieve civile'''
| bgcolor="#D0E7FF" align="center" width="30%"| '''Pieve ecclesiastica'''
|-
| align="left" | [[Cantù|Comune di Cantù]] || align="left" | Parrocchia di San Paolo<ref>Dedicata a San Vincenzo fino al [[1582]].</ref><br>Parrocchia dei Santi Michele e Biagio<br>Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo ''in Vighizzolo''<br>Parrocchia di San Teodoro
|-
| align="left" | [[Alzate Brianza|Comune di Alzate]] || align="left" | Parrocchia di San Pietro e Paolo apostoli
|-
| align="left" | [[Carimate|Comune di Carimate]] || align="left" | Parrocchia di San Giorgio e Maria<br>Parrocchia della Beata Vergine Assunta ''in Montesolaro''
|-
| align="left" | [[Cucciago|Comune di Cucciago]] || align="left" | Parrocchia di Santi Gervaso e Protaso
|-
| align="left" | [[Figino Serenza|Comune di Figino]] || align="left" | Parrocchia di San Michele
|-
| align="left" | [[Intimiano|Comune di Intimiano]] || align="left" | Parrocchia di San Leonardo confessore
|-
| align="left" | [[Montorfano|Comune di Montorfano]] || align="left" | Parrocchia di San Giovanni evangelista
|-
| align="left" | [[Novedrate|Comune di Novedrate]] || align="left" | Parrocchia dei Santi Donato e Carpoforo
|}
 
== Note ==
<references/>
 
==Bibliografia==
*''Liber notitiae sanctorum Mediolani'' di [[Goffredo da Bussero]]. Manoscritto della Biblioteca Capitolare di Milano, a cura di M. Magistretti, U. Monneret de Villard, Milano, 1917.
*Diocesi di Milano. Sinodo 46°, Milano, 1972, Pubblicazione curata dall'ufficio stampa della Curia arcivescovile di Milano.
*G. Vigotti, ''La diocesi di Milano alla fine del secolo XIII. Chiese cittadine e forensi nel “Liber Sanctorum” di Goffredo da Bussero'', Roma, 1974.
*''Istituzione dei nuovi vicariati urbani e foranei'', 11 marzo 1971, Giovanni Colombo, arcivescovo di Milano, Rivista Diocesana Milanese, 1971.
 
== Voci correlate ==
* [[Cantù]]
* [[Complesso monumentale di Galliano]]
* [[Pievi milanesi]]
 
{{Pieve di Galliano}}
{{Pievi milanesi}}
[[Categoria:Arcidiocesi di Milano]]
[[Categoria:Pievi milanesi|Galliano]]