Altai (romanzo): differenze tra le versioni

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'''''Altai''''' è un [[romanzo storico]] di [[Wu Ming]], pubblicato per la prima volta in [[Italia]] nel [[2009]] da [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]].
Il libro è stato scritto 10 anni dopo ''[[Q (romanzo)|Q]]'' del quale è in parte un ''[[sequel]]''.
I fatti si svolgono nel continuum temporale e storico di ''Q''. L’azione inizia 15 anni dopo l'epilogo del primo romanzo; alcuni personaggi sono comuni a entrambi i libri.
 
== Il rapporto con ''Q'' ==
 
Con molti mesi d'anticipo rispetto all'uscita in libreria, gli autori hanno precisato - continuando a farlo anche nelle interviste, nelle presentazioni pubbliche del libro e nelle discussioni telematiche coi lettori - che il romanzo non andava considerato un "seguito" di ''Q''.
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A detta degli autori, ''Altai'', ideato e scritto come "terapia di gruppo" dopo la traumatica uscita dal collettivo di Wu Ming 3<ref>Si ascolti ad esempio l'introduzione di Wu Ming 1 alla lettura del prologo di ''Altai'', Officina Italia, Milano, 21 maggio 2009, mp3 disponibile [http://www.wumingfoundation.com/suoni/suoni_extended.htm nell'audioteca del sito ufficiale dei Wu Ming].</ref> è un'opera autonoma che, pur riprendendo a quindici anni di distanza i tre personaggi superstiti presenti nell'epilogo di ''Q'' (datato "Istanbul, Natale 1555", mentre l'azione di ''Altai'' ha il suo fulcro nell'anno 1570), ha caratteristiche molto diverse dal suo predecessore.
 
I Wu Ming hanno esplicitamente messo in relazione ''Altai'' con il saggio autocritico [[Q_Q (romanzo)#Spettri_di_Müntzer_allSpettri di Müntzer all.27alba|''Spettri di Muntzer all'alba'']], apparso sulla rivista on-line ''Giap'' nel marzo 2009<ref>cfr. Giap n.1, X serie, maggio 2009, [http://www.wumingfoundation.com/italiano/Giap/giap1_Xa.html "Torniamo sul luogo del delitto"].</ref>. Nell'editoriale di ''Giap'' n.2, X serie, maggio 2009, i Wu Ming hanno scritto:
 
{{Quote|Questo romanzo lo abbiamo scritto in marcia forzata, lavorando più intensamente di quanto abbiamo mai fatto, animati dalla sfida che avevamo lanciato a noi stessi: tornare al punto d'origine, cimentarci con il continuum spaziotemporale del nostro romanzo d'esordio, ma senza scrivere "Q 2". A oltre dieci anni di distanza non sarebbe stato credibile (né possibile) mimare ciò che eravamo.
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Lala Mustafa concede ai vinti alcune garanzie. I soldati potranno lasciare l'isola e far ritorno alla madrepatria, stesso diritto per i civili. Coloro che vorranno rimanere però potranno farlo senza dover subire ritorsioni.
[[Marcantonio Bragadin (generale)|Marcantonio Bragadin]], il governatore di Cipro, si reca scortato dai suoi capitani a consegnare formalmente le chiavi di Famagosta ai vincitori. Tuttavia, davanti agli occhi sempre più increduli di Manuel ed Ismail, Lala Mustafa con un pretesto viola l'accordo che aveva stipulato, fa decapitare i capitani Veneziani e tagliare le orecchie a Bragadin. L'ex governatore viene poi torturato per giorni e scuoiato pubblicamente da vivo; del suo cadavere martoriato viene fatto un fantoccio, portato con orgoglio in giro per la città. Si scatenano le più atroci violenze contro soldati e civili. Nessuno riesce a scampare tranne un solo bambino: l'unica vita che Manuel e i suoi amici riescono a salvare.
Manuel, Ismail, Ali, i gemelli ripartono per Istanbul col cuore gonfio, portando con sé il piccolo sopravvissuto, per riferire a Nasi della spaventosa carneficina.
La guerra non è finita. Si prepara la vendetta di Venezia, una gigantesca battaglia navale. Gli Ottomani ancora una volta sembrano in vantaggio. Tuttavia Manuel, seguendo il suo istinto e collegando tra loro ricordi di Venezia e pezzi di notizie apparentemente slegati intuisce che i nemici hanno messo a punto un nuovo tipo di nave da guerra: la galeazza. Nave lenta e massiccia, utilizzate per trasportare carichi, inadatta ai combattimenti. I veneziani hanno però messo a punto dei cannoni a rinculo limitato, che possono quindi essere alloggiati a bordo, trasformando le galeazze da innocui barconi (come le credono i Turchi) in micidiali macchine di fuoco. È però troppo tardi per mettere in guardia la marina Ottomana, ormai schierata. È la battaglia delle Echinadi o Curzolari, detta anche [[battaglia di Lepanto]].
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== Edizioni ==
* {{Cita libro
|autore= [[Wu Ming]]
|altri=
|titolo= Altai
|anno= [[2009]]
|editore= [[Einaudi]]
|edizione= collana Stile libero Big
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}}
 
== Note ==
<references/>
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q=Wu Ming|etichetta=''{{Pipetrick|{{PAGENAME}}}}''}}
 
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* [http://www.wumingfoundation.com/ Sito ufficiale Wu Ming Foundation]
* [http://www.wumingfoundation.com/italiano/Giap/giap6_IXa.htm Spettri di Müntzer all'alba], riflessione dei Wu Ming nel decennale dell'uscita di ''Q''.
* [http://www.wumingfoundation.com/italiano/Altai/ Sito ufficiale di Altai]
 
{{portale|letteratura}}