Warren G. Harding: differenze tra le versioni

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Nello stesso anno firma la ''Emergency Quota Act'', una legge sull'immigrazione che di fatto discriminava su base razziale (veniva messo un tetto alle entrate a seconda del paese di provenienza; la suddivisione delle quote, fatta in base all'immigrazione dell'anno [[1890]], sottostimava volutamente l'immigrazione proveniente dal Sud Europa).<br />
Ebbe divesediverse relazioni adulterine, una delle quali con [[Nan Britton]], figlia di un suo vecchio amico, che partorì una figlia dichiarando alla stampa che il padre era proprio Harding. Ma venne presto fuori che la "cricca dell'Ohio", come fu definito l'entourage di Harding, era spesso coinvolta in affari loschi e poco chiari come vendite di terre demaniali, frodi allo Stato, corruzioni di funzionari pubblici e concussioni. Lo scandalo più grave, passato alla storia come [[Teapot Dome scandal]], coinvolse il Ministro degli Interni [[Albert B. Fall]] e il Ministro della Marina [[Edwin Denby]] che si trovarono al centro di un affare che vedeva la vendita di un immenso giacimento petrolifero demaniale a delle compagnie private in cambio di tangenti. La posizione di Harding iniziò a farsi vacillante e per recuperare credibilità il presidente, che si dichiarò sempre estraneo ai fatti, intraprese un lungo viaggio attraverso il paese, parlando direttamente ai propri elettori. Ma, mentre si trovava a [[San Francisco]], dapprima contrasse una [[polmonite]]; quindi, il 2 agosto [[1923]], morì, non si sa bene se di [[infarto]] o di [[apoplessia]]; aveva solo cinquantasette anni e mancavano due mesi per il compimento dei cinquantotto; il suo mandato si concluse a due anni e cinque mesi.
 
Si scoprì in seguito che Harding non era direttamente coinvolto nelle operazioni illecite di molti suoi amici. Alcuni di loro, come Fall e il petroliere Sinclair finirono in prigione. Tuttavia venne alla luce che Harding aveva continuato a speculare alla Casa Bianca, e che quando morì doveva 180.000 dollari al suo agente di cambio.