Loredana Bertè: differenze tra le versioni

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Inizia a muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo verso la metà degli anni Sessanta come ballerina, e in seguito anche come comparsa in alcune produzioni teatrali, cinematografiche e televisive. Nel [[1973]] viene scoperta dal discografico Alfredo Cerruti, che le procura un contratto discografico per lanciarla come cantante sexy, vista la sua indiscutibile avvenenza. Nel [[1975]] arriva la vera notorietà con l'interpretazione di ''Sei bellissima'', il suo primo grosso successo discografico, che esalta al massimo le sue capacità vocali ed espressive. Alla fine degli anni Settanta, intraprende un percorso artistico che la porterà verso la canzone d'autore, collaborando con [[Ivano Fossati]], del quale incide ''Dedicato'', il brano che la consacra e le apre definitivamente i circuiti televisivi. Il successo viene bissato l'anno dopo da ''[[E la luna bussò/Folle città|E la luna bussò]]'', una hit che vende circa mezzo milione di copie, trainando anche ''Bandabertè'', che è il suo primo album di grande riscontro commerciale.
 
Col sopraggiungere degli anni Ottanta, la Bertè diventa la cantante più ricettiva nei confronti di nuove mode e di nuovi stili musicali, pubblicando numerosi lavori di respiro internazionale. Dopo il reggae, si cimenta col [[funky]] di ''In alto mare'' ([[1980]]), e realizza negli [[USA]] l'album ''Made in Italy'', per cui collabora con la Factory di [[Andy Warhol]]. Nel [[1982]] fa di nuovo centro rinnovando la collaborazione con Fossati, che le scrive [[''Non sono una signora'']] (oltre mezzo milione di copie vendute), suo brano-manifesto che vince il [[Festivalbar]]. Tra l'82 e l'84 escono ben tre album prodotti da Ivano Fossati, in cui emergono alcune delle sue interpretazioni più significative come ''Traslocando'', ''Jazz'', ''Petala'', ''Ragazzo mio'' (omaggio a [[Luigi Tenco]] riarrangiato per lei dallo stesso Fossati). Inoltre, dopo aver collaborato con [[Pino Daniele]], la Bertè lancia un altro importante cantautore come [[Enrico Ruggeri]], del quale porta al successo ''Il mare d'inverno'' ([[1983]]), una delle prove più importanti della sua carriera d'interprete. Nel [[1985]], si auto-produce dedicando un intero album al cantautore brasiliano [[Djavan]], ed è probabilmente anche questo l'apice della sua popolarità.
 
Dopo un decennio di successi e di intensa attività discografica e concertistica, la sua partecipazione al [[Festival di Sanremo 1986]] (dove si presenta con una pancia finta destando parecchio scalpore), crea di fatto uno spartiacque nella sua carriera, che da questo momento sembra entrare in una fase abbastanza controversa, in cui la sua produzione diventa di fatto più difficoltosa e incostante. Per di più, alla fine degli anni Ottanta si lega sentimentalmente al tennista svedese [[Bjorn Borg]], che sposerà nel [[1989]]: un matrimonio particolarmente discusso, che causerà un allontanamento della Bertè dall'Italia e dal mondo della discografia.
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=== L'apice ===
 
Nel [[1982]] ottiene consensi clamorosi al [[Festivalbar]] con [[''Non sono una signora'']], suo vero manifesto musicale scritto da [[Ivano Fossati]] e incluso nel long playing ''[[Traslocando]]'', prodotto sempre da Fossati e ancora una volta registrato negli Usa (con la partecipazione ai cori di [[Mia Martini]]).
 
Con ''Traslocando'', la Berté passa da una vendita media di 50.000 copie per LP a un risultato che supera le 200.000 unità. L'album presenta picchi di qualità (e di vendite) mai raggiunte fino a quel momento dalla cantante: contiene ''Per i tuoi occhi'' (secondo singolo estratto) e ''Stella di carta'' di [[Maurizio Piccoli]]; ''Stare fuori'', ''Traslocando'' e ''J'adore Venice'' sono firmate da [[Ivano Fossati]], e poi una splendida ''Notte che verrà'' di [[Mia Martini]] e [[Guido Guglielminetti]].