Cipriano Facchinetti: differenze tra le versioni

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===[[Anni 1920|Anni venti]] e [[Anni 1930|anni trenta]]===
Dopo l'[[Armistizio]], diresse a [[Milano]] il giornale "L'Italia del Popolo" nel quale agitò le più importanti questioni politiche e sociali del tempo, e fu a fianco di [[Leonida Bissolati]], propugnando una pace democratica e di giustizia; insieme con lui e con altri patrioti, fondò la Famiglia Italiana per la Lega di tutte le Nazioni. Nel 1924 fu eletto deputato di [[Trieste]]. Tenace e saldo oppositore del [[fascismo]], fu nel novembre del [[1926]] dichiarato decaduto dal mandato parlamentare, e minacciato d'arresto anche a causa della sua partecipazione alla [[secessione aventiniana]], prese la via dell'esilio, continuando all'estero la sua intensa attività politica e sociale. Durante l'esilio in Francia prese parte alla costituzione del movimento antifascista [[Giustizia e Libertà]] e la segreteria nazionale del [[Partito Repubblicano Italiano]], di cui faceva parte, fu affidata alla sezione di [[Parigi]] e dal febbraio [[1935]] all'aprile [[1938]] fu segretario nazionale del [[Partito Repubblicano Italiano|PRI]] collegialmente con [[Mario Angeloni]] fino al luglio 1936 e poi da solo. Contemporaneamente, ricoprì un ruolo di vertice nell'ambito della massoneria, essendo stato nominato, nel [[1931]], alla carica di Primo Sorvegliante nel Consiglio dell'Ordine del [[Grande Oriente d'Italia]] in esilio; era affiliato alla Loggia "Eugenio Chiesa" di [[Parigi]]<ref>Alessandro A. Mola, ''Storia della Massoneria italiana dalle origini ai nostri giorni'', Milano, 1972, pagg. 610 e 642.</ref>.
 
===[[Anni 1940|Anni quaranta]] e [[Anni 1950|anni cinquanta]]===