Isole Chatham: differenze tra le versioni

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Il contatto europeo avvenne il 29 novembre [[1791]], con l'arrivo del veliero HMS Chatham, comandato dal capitano [[William Robert Broughton|William Broughton]]. In seguito le isole divennero un centro della caccia alle [[balena|balene]] e alle [[foca|foche]].
 
Nel [[1835]] le isole furono invase da circa 500 Maori provenienti dalla Nuova Zelanda, che giunsero su due velieri il 19 novembre e il 24 dicembre. Gli invasori uccisero la maggior parte degli abitanti originari, circa 2000, che avevano deciso di non opporre resistenza e che comunque erano di indole pacifica, nel corso di vari mesi.<ref>*{{Cita I pochi sopravvissuti formarono una società mista con i Maori invasori e con i [[caccia alla balena|balenieri]] di origine europea.libro
|autore= [[Jared Diamond]]
|altri= traduzione di [[Luigi Civalleri]]
|titolo= [[Armi, acciaio e malattie]]. Breve storia degli ultimi tredicimila anni
|anno= [[1997]]
|editore= [[Einaudi]]
|edizione= collane "Saggi" n. 821 - "Super ET"
|pagine= pp. XI, 366
|id= ISBN 8806156195 ISBN 9788806183547
}}
</ref>. I pochi sopravvissuti formarono una società mista con i Maori invasori e con i [[caccia alla balena|balenieri]] di origine europea.
 
Nel [[1842]] le isole Chatham diventarono parte della Nuova Zelanda, a quel tempo colonia [[Regno Unito|britannica]].
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Al largo delle coste orientali della Nuova Zelanda, il gruppo insulare attorno all'isola Chatham costituisce un altro ben noto caso di isolamento faunistico (con evoluzione di diversi interessanti elementi endemici) e di successiva devastante azione dell'uomo, che ha distrutto e scompaginato il delicato ambiente insulare con incendi, coltivazioni, tagli boschivi, o l'introduzione di predatori estranei come gatti, cani, e ratti. Qui vivevano ad esempio due piccoli [[Rallidi]], chiamati dai Maori rispettivamente "Matirakahu" e "Meriki": il primo (''Gallirallus modestus''), già al momento della scoperta, nel [[1871]], era ormai confinato sull'isoletta Mangere, grande poco più di un chilometro quadrato, e qui fu estinto definitivamente nel breve giro di 25 anni grazie agli incendi, all'alterazione dell'habitat e - ne fa fede lo specialista neozelandese W. R. B. Oliver - alla sconsiderata azione dei collezionisti; del secondo (''Gallirallus dieffenbachi''), scoperto nel [[1840]], non è noto che un solo esemplare, catturato appunto in quell'anno da E. Dieffenbach, e occorre pensare che si sia estinto non molto tempo dopo a causa, principalmente, della predazione operata da gatti, cani e ratti. Pure estinti sono ormai un Silvide endemico (''Bowdleria rufescens''), scomparso intorno al [[1895]] dai suoi ultimi rifugi, le isolette di Managre, Mangere e Pitt e un grazioso Melifagide verde-blu, il "mako-mako" (''Anthornis melanocephalus''), distrutto da predatori e tagli boschivi intorno al [[1906]]. Sopravvive precariamente ancora, invece, una sorta di pigliamosche (''[[Petroica traversi]]''), la cui intera popolazione era composta nel [[1984]] da sole cinque coppie, asserragliate in pochi ettari di macchia sull'isoletta [[Piccola Mangere]] (l'unica delle Chatham ancora libera da gatti).
==Note==
<references/>
==Voci correlate==
* [[Guerre del moschetto]]