Titulus: differenze tra le versioni

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'''Titulus''' è il termine generico con il quale i Romani definivano qualunque forma di iscrizione apposta su un oggetto di qualsivoglia natura, ad eccezione dei papiri, e delle pergamene e della carta. Esso pertanto ècostituisce l'oggetto di studio da parte dell'[[Epigrafia latina]], la scienza che studia le molteplici tipologie di iscrizioni in [[linguaepigrafia latina]]. In senso ristretto, il termine individua la lastra di [[marmo]] o di altro materiale su cui era segnato il nome del proprietario di un immobile. Su di esso erapoteva inoltre essere dichiarato a quale titolo egli ne deteneva il possesso.
 
Agli inizi del IV secolo l'organizzazione parrocchiale di Roma contava su 25 ''tituli'', conosciuti come ''titulus Clementis'','' titulus Praxedis'', ''titulus Byzantis'' e simili.
=== Il ''titulus ''in senso cristiano ===
Negli anni successivi alla pace della Chiesa, conseguenza dell'apertura al [[Cristianesimo]] operata dall'imperatore [[Costantino I|Costantino]] nei primi decenni del IV sec. d.C., si assiste gradualmente nella città di [[Roma]] al passaggio dalle primitive forme di sfruttamento di ambienti privati per lo svolgimento delle assemblee liturgiche cristiane (''[[domus ecclesiae]]'') a strutture architettonicamente più differenziate ed adattate agli usi del nuovo credo, spesso diretto sviluppo delle prime in seguito alla donazione alla comunità degli spazi precedentemente di proprietà privata. I nuovi edifici per il culto Agli inizi del IV secolo l'organizzazione parrocchiale di Roma contava su 25 ''tituli'', conosciuti come ''titulus Clementis'','' titulus Praxedis'', ''titulus Byzantis'' e simili.
 
==Lista dei ''tituli''==