Assedio di Atene (87 a.C.): differenze tra le versioni

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{{Quote|...dopo tanto tempo, [Aristione] inviò due o tre dei suoi compagni di banchetti per trattare per la pace, a cui Silla, quando questi non fecero nessuna richiesta di salvare la città, ma decantarono le gesta di [[Teseo]] ed [[Eumolpo]], delle [[guerre persiane]], rispose: "''Andatevene pure, miei cari signori, portandovi pure questi discorsi con voi, poiché io non sono stato inviato qui ad Atene dai Romani per imparare la sua storia, ma per domare i ribelli''".|[[Plutarco]], ''Vita di Silla'', 13.4.}}
 
Il 1º marzo dell'[[86 a.C.]],<ref>[[Plutarco]], ''Vita di Silla'', 14.6.</ref> sapendo che i difensori di [[Atene]] erano ormai in grave crisi per la fame, avendo gli stessi divorato tutto il loro bestiame, bollite le pelli e poi ciucciate, e che alcuni avevano anche mangiato carne umana,<ref name="FloroI,40.10"/> Silla dispose che i suoi soldati concordasserocircondassero la città con un [[fossato (architettura)|fossato]] in modo che nessuno degli abitanti potesse più fuggire di nascosto. Contemporaneamente dispose di assaltare la città con scale e [[macchine d'assedio (storia romana)|macchine d'assedio]] atte a sfondare le mura. I difensori furono ben presto messi in fuga ed i Romani riuscirono finalmente a penetrare all'interno della città stessa,<ref name="AppianoMitridatiche38">[[Appiano di Alessandria|Appiano]], ''Guerre mitridatiche'', 38.</ref> tra la ''Porta Pirea'' e quella ''Sacra'' di notte, come aggiunge [[Plutarco]].<ref>[[Plutarco]], ''Vita di Silla'', 14.1-3.</ref>
{{Quote|Seguì ad [[Atene]] un grande e spietata strage. Gli abitanti erano troppo deboli per scappare, per mancanza di nutrimento. Silla ordinò un massacro indiscriminato, non risparmiando donne o bambini. Era adirato per il fatto che si erano così improvvisamente uniti ai barbari [mitridatici] senza causa, ed avevano mostrato una tale animosità verso lo stesso [comandante romano]. La maggior parte degli Ateniesi, quando sentirono l'ordine dato, si scagliarono contro le spade dei loro aggressori volontariamente. Alcuni presero la via che sale per l'[[Acropoli]], tra i quali lo stesso tiranno [[Aristione]], il quale aveva bruciato l'[[Odeo di Pericle)|Odeon]], in modo che Silla non potesse avere il legname a portata di mano per bruciare l'Acropoli.|[[Appiano di Alessandria|Appiano]], ''Guerre mitridatiche'', 38.}}