Interazione debole: differenze tra le versioni

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Il [[Modello Standard]] descrive la [[forza elettromagnetica]] e l'interazione debole come due aspetti di una medesima forza, l'[[interazione elettrodebole]], la cui descrizione teorica è stata formulata intorno al [[1968]] da [[Sheldon Glashow|Glashow]], [[Abdus Salam|Salam]] e [[Steven Weinberg|Weinberg]], i quali ricevettero per tale lavoro il [[premio Nobel per la fisica]] nel [[1979]].
 
Secondo la teoria elettrodebole ad [[big bang|energie molto alte]], verificatesi per pochi istanti dopo il [[Big bang]], l'[[universo]] possiede cinquequattro [[bosoniCampo divettoriale|campi gaugevettoriali]] relativi a un'unica [[forza elettrodebole]], espressioneespressi dida quattro [[Campobosoni vettoriale|campidi vettorialigauge]] privi di [[Massa (fisica)|massa]], e di un [[Campo (fisica)|campo]] [[Grandezza scalare|scalare]] detto [[campo di Higgs]]. A di sotto di un certo livello di energia il [[meccanismo di Higgs]] determina per il campo di Higgs una [[Rottura spontanea di simmetria|rottura spontanea della simmetria]], che produce tre [[bosone di Goldstone|bosoni di Goldstone]], i quali vengono assimilati da tre dei quattro campi elettrodeboli fornendo loro la massa. I tre campi massivi diventano i [[bosoni W e Z]] dell'interazione debole, mentre il quarto conserva le caratteristiche iniziali ancora presenti nell'universo attuale, ed è il campo privo di massa del [[fotone]] responsabile dell'[[elettromagnetismo]].
 
La teoria funziona molto bene e ha permesso la formulazione di predizioni che si sono poi dimostrate vere: una di queste è la stima della massa del [[Bosoni W e Z|bosone Z]]. La predizione più attesa e ormai verificata è quella relativa all'esistenza del [[bosone di Higgs]], che rappresentava uno degli scopi per cui il [[Large Hadron Collider]] del [[CERN]] è stato costruito.