Stanisław Dziwisz: differenze tra le versioni

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Il 31 marzo [[2005]] le condizioni del Papa divennero così gravi da suggerire all'arcivescovo Dziwisz di impartirgli l'[[Unzione degli infermi]]. Prima della scomparsa, si dice che Dziwisz lo abbia aiutato a scrivere un messaggio ai suoi collaboratori dove li invitava a non essere tristi, dal momento che lui era sereno ed allo stesso modo dovevano esserlo anche loro.
 
Papa Wojtyła morì il 2 aprile [[2005]] e l'arcivescovo Dziwisz, seguendo le regole create da [[Giovanni Paolo II]] stesso, dovette abbandonare l'appartamento pontificio prima che quest'ultimo venisse sigillato dal cardinale [[camerlengo (Chiesa cattolica)|camerlengo]] [[Eduardo Martínez Somalo]]. Da più parti si ipotizza che Giovanni Paolo II aveva sperato di nominare il suo segretario, già arcivescovo, Arcivescovo di [[Arcidiocesi di Cracovia|Cracovia]] e, inoltre, di elevarlo al [[cardinale|cardinalato]], posizione (cardinale e metropolita di Cracovia insieme) che egli stesso aveva ricoperto. Tuttavia il posto non fu vacante in tempo utile, e il ruolo dell'arcivescovo Dziwisz come cardinale e metropolita di Cracovia e cardinale fu pertanto determinato da [[papa Benedetto XVI]], il 3 giugno 2005 e il 24 marzo 2006.
 
In occasione della Messa di [[Requiem]] dell'8 aprile per papa Giovanni Paolo II, a Dziwisz è stato concesso l'onore di porre il velo di seta bianco sul volto del Pontefice scomparso prima che egli venisse posto nei tre feretri. Ciò costituiva l'ultimo simbolico atto di servizio di Dziwisz.