Museo internazionale e biblioteca della musica: differenze tra le versioni

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===Percorso museale===
Il percorso museale si apre, tra le "lussureggianti" decorazioni della sala detta ''Boschereccia'', con alcune opere simboliche, le chequali servono da prologo al visitatore che si appresta a compiere il viaggio all'interno dell'universo musicale.
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Le sale 2 e 3 sono dedicate al padre spirituale del nuovo museo, ritratto in un ovale di [[Angelo Crescimbeni]]: quel [[Padre Martini|Giambattista Martini]], il cui prezioso lascito morale, intellettuale e materiale, viene qui celebrato e fatto conoscere al grande pubblico.
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In particolare, nella sala 3 si illustrano i rapporti tra [[Padre Martini]] e le personalità di spicco del mondo musicale dell'epoca, quali il giovane [[Mozart]] o [[Johann Christian Bach]], raffigurato in un celebre ritratto di [[Thomas Gainsborough|Gainsborough]]. Nella stessa sala è possibile ammirare anche la famosa [[Librerie|Libreria musicale]] di [[Giuseppe Maria Crespi]].
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Si prosegue, quindi, nella sala 4 ("L'idea della Musica"), dedicata ai teorici musicali dal Quattrocento al Seicento, con importanti esempi di trattati musicali, con i ritratti dei rispettivi autori e con alcuni strumenti musicali di grande importanza, come il [[Clavemusicum]], pezzo unico di [[Vito Trasuntino]] ([[Venezia]], 1606).
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Alcuni tra i pezzi più rilevanti sono esposti nella successiva sala 5 (Sala delle Arti), dedicata ai "Libri per musica e strumenti dei secoli [[XVI secolo|XVI]] e [[XVII secolo|XVII]]". Custoditi dentro modernissime vetrine circolari, collocate al centro della stanza ad assecondare il ricco decoro della pavimentazione, si possono ammirare testi rarissimi di fine [[XV secolo|Quattrocento]], fino ad arrivare al famoso [[Harmonice Musices Odhecaton|Harmonice musices Odhecaton A.]], primo libro musicale a stampa, realizzato da [[Ottaviano Petrucci]]. <br />
Quindi gli strumenti: i [[liuto|liuti]]; l'armonia di [[flauti]] di [[Manfredo Settala]] del 1650, che rappresenta un vero e proprio unicum; le [[pochette (strumento musicale)|pochette]], piccoli violini utilizzati come strumento dai maestri da ballo; e poi le [[ghironda|ghironde]], i [[serpentone (strumento musicale)|serpentoni]] e la serie straordinaria di [[corno (strumento musicale)|corni]] e [[cornetto (strumento musicale)|cornetti]] del [[XVI secolo|XVI]] e [[XVII secolo]]; infine uno strumento di scena singolarissimo, come la [[Tiorba]] in forma di [[khitára]].<br />
L'opera italiana diventa protagonista nelle sale successive.<br />
Dapprima il Settecento nella sala 6, dedicata al celebre cantante [[Carlo Broschi|Carlo Broschi detto Farinelli]]: il suo ritratto dipinto da [[Corrado Giaquinto]] domina la sala, assieme ai ritratti di castrati di varie epoche e di compositori del tempo, tra tutti [[Antonio Vivaldi]] e [[Domenico Cimarosa]].
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Nella sala 7 l'[[XIX secolo|Ottocento]] e [[Gioachino Rossini]], il cui nome è indissolubilmente legato a [[Bologna]]: ritratti, busti, libretti delle prime recite di [[Isabella Colbran]], cantante e sua prima moglie, la partitura autografa de ''[[Il barbiere di Siviglia (Rossini)|Il barbiere di Siviglia]]'', ma anche effetti personali curiosi, come la vestaglia da camera o il parrucchino, nonché il [[pianoforte]] a coda, realizzato nel [[1844]] da [[Camille Pleyel]], che gli appartenne.
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Il percorso prosegue, attraverso i secoli, gli usi e le mode musicali, nella sala 8, dedicata ai "Libri per musica e strumenti nei secoli XVIII e XIX": viole d'amore e flauti traversi affiancati alle partiture composte da [[Giuseppe Torelli|Torelli]], [[Vivaldi]], [[Ferdinando Bertoni|Bertoni]], ecc., e poi i [[clarinetti]] e il [[Buccin]] realizzato a [[Lione]] da [[Jean Baptiste Tabard]] (1812-1845).
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A conclusione del percorso, nella sala 9 un omaggio doveroso a due personaggi importanti per la cultura musicale bolognese e italiana, [[Giuseppe Martucci]] e [[Ottorino Respighi]]: sono esposti i ritratti, le fotografie e una selezione di opere del fondo Respighi, che fu donato nel 1961 alla biblioteca dalla vedova Elsa, in occasione del 25º anniversario della morte del compositore.
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Nella stessa sala si ammira il ritratto del musicista [[Arrigo Serato]], dipinto dal celebre pittore [[Felice Casorati (pittore)|Felice Casorati]].
 
==Biblioteca==