Dalí nudo: differenze tra le versioni

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"'''Dalí nudo in contemplazione davanti a cinque corpi regolari metarmorfizzati in corpuscoli, nei quali appare improvvisamente Leda di Leonardo cromosomatizzata nel viso di Gala'''" è sicuramente uno degli autoritratti più famosi di [[Salvador Dalí]], eseguito nel [[1954]], in pieno periodo corpuscolare.<br/>
È il decennio che segue lo scoppio delle bombe nucleari, è iniziata, così come si parlava enfatizzando le scoperte dell'atomo, l'[[Era Atomica|era atomica]].<br/>
Dalì ne è particolarmente colpito, e medita sulle terribili ma affascinanti implicazioni che l'imbrigliare una così straordinaria energia porta all'umanità.<br/>
Il pittore spagnolo scorge pensieri metafisici nello scoprire la discontinuità della struttura della materia e, nella sua pittura, inserisce elementi che hanno come scopo la dimostrazione e l'illustrazione di questa struttura corpuscolare.<br/>
Nei primi [[anni 1950|anni '50]] arriva addirittura a tenere delle conferenze sulle sue teorie, dove afferma che ''la nuova cosmogonia (nascita dell'Universo) integra alla metafisica i principi generali che stanno alla base dei progressi inauditi che le scienze particolari hanno avuto ai nostri tempi''.<br/>
Ovviamente tutte queste teorie trovano ampia raffigurazione sulle opere di Dalí, che, con il nome di Mistica nucleare, dipinge immagini esplose, scomposte in miriadi di corpi sferici e geometrici tridimensionali.
''Dalí nudo in contemplazione davanti a cinque corpi regolari metarmorfizzati in corpuscoli, nei quali appare improvvisamente Leda di Leonardo cromosomatizzata nel viso di Gala'' non rientra assolutamente nei canoni classici di rappresentazione di un autoritratto.<br/>
Infatti l'artista occupa una parte del ritratto, elemento di una scena che tende a ritrarre più propriamente le sue teorie metafisiche che lui fisicamente.
 
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L'autoritratto rappresenta proprio l'artista, autore delle teorie metafisiche, incantato da una "[[mitologia]]", da una religione da lui stesso creata, il cui centro è la sua amata Gala.
Anche se completamente diversi per stile e filosofia, i primi autoritratti, eseguiti nel [[1921]] e nel [[1923]], spiccano per la particolarità compositiva.<br/>
Ma se nel primo autoritratto le affinità si limitano alla raffigurazione di paesaggi reali (qui il promontorio di Cadaquès) in chiave onirica, cioè come se fossero visti in sogno (come il cane che dorme sotto il pelo dell'acqua), nel secondo, eseguito con tecnica cubista in seguito alla scoperta del cubismo di [[Juan Gris|Gris]] e di [[Georges Braque|Braque]], sembra preavvisare le teorie della scomposizione della materia.
==Collegamenti==