Anarchismo insurrezionale: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
BetaBot (discussione | contributi)
m Bot: Check Wikipedia errore 16
Pil56-bot (discussione | contributi)
m smistamento lavoro sporco
Riga 1:
{{cC|la voce è in buona parte un saggio (ovvero una [[WP:RO|ricerca originale]]), molta rilevanza è data alla figura di Bonanno, ma non vi sono fonti a suffragio|politica|marzo 2012}}
{{f|politica|marzo 2012}}
[[File:Protest Ends Riots Begin WTO 1999 by J. Narrin.jpg|thumb|Anarco-insurrezionalisti agli [[scontri di Seattle per la conferenza OMC del 1999]]]]
Riga 20:
===Insurrezionalismo classico===
Le prime insurrezioni di rilievo con carattere libertario o antiautoritario si ebbero durante la [[rivoluzione francese]] ([[1789]]), nella [[luddismo|rivolta luddista]] ([[1811]]-[[1812|12]]), nell'insurrezione popolare del [[1830]] (27-28-29 luglio) contro Carlo X, nell'insurrezione operaia francese del [[1848]] (alla quale parteciparono gli anarchici Corderoy e [[Joseph Déjacque|Dejacque]]) e anche durante il Risorgimento italiano (spedizione di [[Carlo Pisacane|Pisacane]] a Sapri). Talvolta queste insurrezioni avevano carattere d'indipendenza nazionale, altre volte la spinta era prettamente di natura economico-sociale.
[[File:Vaillant attentat.jpg|250 px|left|thumb|Rappresentazione dell'attentato compiuto da [[Auguste Vaillant]] alla camera dei deputati francese (1893)]]
In ambito anarchico questi diversi aspetti dell'insurrezionalismo trovarono convergenza soprattutto nella figura di [[Bakunin]]. Nel settembre [[1870]], in seguito agli eventi della guerra contro la Prussia, esplose la rivolta a [[Lione]], allorché alcuni bakunisti, a cui più tardi si aggiunse lo stesso anarchico russo, il 26 settembre affissero un manifesto in cui proclamavano:
: «La decadenza dello [[Stato]], della burocrazia e dei tribunali; sospensione del pagamento delle imposte, delle ipoteche e delle proprietà private; formazione in tutti i comuni dei comitati di salute analoghi a quelli di Lione; riunione di una convenzione nazionale incaricata di bloccare l'invasione».
Riga 34:
 
=== Insurrezionalismo moderno ===
[[File:Black bloc.jpg|thumb|320pxupright=1.5|right|[[Black bloc]] nell'aprile del 2003 a una manifestazione contro la guerra a Washington DC. I [[Black bloc]], comparsi improvvisamente a Seattle nel 1999, sono stati influenzati dalle teorie dell'informalità.]]
In tempi moderni l'[[anarchismo]] insurrezionale {{Citazione necessaria|si è rinnovato soprattutto grazie agli scritti del catanese [[Alfredo Maria Bonanno]]}} (ma anche di Wolfi Landstreicher, Costantino Cavalleri e altri), che trovarono terreno assai fertile soprattutto in [[Italia]] e [[Grecia]] prima e in [[Spagna]] in un secondo momento. Proprio nella penisola iberica, nel [[1996]] il gruppo "Rivolta" organizzò il convegno dell'Internazionale Antiautoritaria Insurrezionalista, cui parteciparono molti gruppi spagnoli, segnando però disapprovazione o scandalo in molte altre realtà della penisola iberica (la FIJL, che era stata invitata all'evento, si rifiutò di partecipare)<ref>[http://emiliaromagna.indymedia.org/taxonomy/term/3018 Per una critica dell'ideologia insurrezionalista]</ref>.
 
Riga 47:
I primi moti rivoluzionari a carattere sociale si ebbero durante il Risorgimento, per merito soprattutto di [[Carlo Pisacane]] e della sua spedizione a Sapri.
 
{{quoteCitazione|Le cospirazioni, i complotti, i tentativi d'insurrezione, sono a mio avviso, la serie dei fatti attraverso ai quali l'[[Italia]] va alla sua meta (l'Unità). L'intervento delle baionette a Milano ha prodotto una propaganda ben più efficace, che non mille volumi di scritti di dottrinarî, che sono la vera peste della nostra patria e di tutto il mondo. V'hanno taluni che dicono, la rivoluzione debba essere fatta dal paese. Questo è incontrastabile. Ma il paese si compone d'individui; e se tutti aspettassero tranquillamente il giorno della rivoluzione senza prepararla col mezzo della cospirazione, giammai la rivoluzione scoppierebbe|[[Carlo Pisacane]], Il Testamento}}
 
Una forte prerogativa rivoluzionaria la si ritrova anche in tutti quegli anarchici che subirono l'influenza del [[Bakunin]] durante il suo soggiorno [[italia]]no ([[1864]]-[[1867]]). Tra questi si può citare [[Andrea Costa]] (almeno sino a quando non si convertì al socialismo parlamentarista), [[Carlo Cafiero]], [[Napoleone Papini]] e soprattutto [[Errico Malatesta]]. Quest'ultimo fu contemporaneamente ideologo e uomo d'azione di coloro che tentarono l'insurrezione a [[Bologna]] ([[1874]]) e nel [[Matese]] ([[1877]]). I motivi del perché dell'insurrezione furono ben spiegati dallo stesso [[Malatesta]]:
 
{{quoteCitazione|noi vogliamo una rivoluzione profonda, che trasformi tutte le condizioni della vita, che metta tutto il popolo, cioè tutti gl'individui che formano il popolo, in grado di concorrere direttamente alla costituzione delle nuove forme di convivenza sociale, e perciò dall'insurrezione'' ''noi non ci aspettiamo, non possiamo aspettarci, l'attuazione immediata e generale delle nostre idee, ma solo la creazione di circostanze più favorevoli alla nostra propaganda ed alla nostra azione, il principio insomma della nostra Rivoluzione. E questo noi potremo conseguire, poiché, quando il'' ''governo attuale sarà abbattuto da una insurrezione […] noi non prometteremo al popolo di fare il suo bene, ma lo spingeremo a farselo da se stesso, a prendere possesso della ricchezza, a esercitare di fatto la libertà conquistata|[[Malatesta]], Rivoluzione e lotta quotidiana}}
 
===Insurrezioni individuali===
Riga 59:
Le nuove teorie di [[Alfredo Maria Bonanno]] sull'insurrezionalismo informale, basato sulla «gioia armata» e, soprattutto, sui «gruppi d'affinità» - ovvero in pratica sull' aggregazione temporanea di singoli soggetti e/o gruppi di affinità, che si riuniscono in occasione di determinate manifestazioni di protesta, con obiettivi limitati nel tempo e diversi da gruppo a gruppo - hanno dato nuova linfa, tanto in [[Italia]] quanto all'estero, a questa tendenza dell'[[anarchismo]].
 
{{quoteCitazione|Siamo rivoluzionari. Il mio scopo non è trovare lavoro alla gente, non me ne importa nulla. Io voglio lottare con chi cerca un lavoro perché lo voglio spingere a capire che è possibile, con certi mezzi, obbligare lo Stato a fare un passo indietro e continuare nell'attacco fino alla distruzione totale dello Stato (…) La nostra lotta armata si basa sui principi della semplicità, dell'azione diretta, della riproducibilità, della polverizzazione, della generalizzazione dell'attacco (...). In quanto anarchici, siamo per il massimo coinvolgimento possibile della gente nel processo di liberazione, che deve per forza essere fatto violento|[[Alfredo Maria Bonanno]]}}
 
Parte del [[Anarchismo|movimento anarchico]] non si riconosce in queste parole, tuttavia molte singole [[individualità]] e vari gruppi anarchici ne sono stati chiaramente influenzati. In particolare le recenti azioni della [[Federazione Anarchica Informale]] appaiono fortemente legate alle sue teorie.