Apparato centrale elettrico a itinerari: differenze tra le versioni
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Il primo impianto ACEI in Italia fu installato nel [[1955]] a Pontelagoscuro, nel [[1956]] a Lavino, nel [[1959]] furono attivati quelli di [[Stazione di Napoli Centrale|Napoli Centrale]] e [[Genova Principe]] e nel [[1960]] quello di [[Portici]].
Un primo importantissimo vantaggio del sistema rispetto a quello precedente ( [[Apparato centrale elettrico]] ) è quello di permettere la liberazione graduale dei vari punti del piazzale della [[stazione ferroviaria|stazione]], man mano che il treno "occupa" i circuiti successivi e "libera" quelli precedenti. La liberazione è cosiddetta elastica, presente in apparati delle stazioni più grandi, quindi con più binari e diramazioni; per le stazioni più piccole invece la liberazione è rigida, ovvero, la liberazione dell'itinerario avviene solo quando il treno ha lasciato tutti i circuiti dello stesso. Inoltre, mediante il comando detto di ''distruzione itinerario'', si può manovrare quella parte di itinerario che il treno ha già liberato annullando i comandi precedenti. L'ACEI ha inoltre anche un'altra caratteristica importante: è a "comando perduto", ovvero l'apparato non mantiene ricordo di manovre od operazioni incompatibili con altri itinerari eventualmente in atto.
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Fa eccezione lo schema I 0/17 il quale il processo è stato inverso: nato come schema di variante, tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80, è stato standardizzato come tale soltanto nel 1994.
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* I 0/14 - da luglio del 1955 a novembre 1971 - non telecomandabili - con [[Marmotta (ferrovia)|segnalamento basso di manovra]]
* I 0/15 I Serie - da novembre 1971 a gennaio 1980 - telecomandabili - per linee con Blocco Elettrico Manuale o Blocco Elettrico Automatico a Correnti Fisse - con [[Marmotta (ferrovia)|segnalamento basso di manovra]]
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* I 0/17 - da novembre 1994 - telecomandabili - a struttura modulare in topografia della sala relè - per linee con Blocco Elettrico Automatico a Correnti Codificate - con [[Marmotta (ferrovia)|segnalamento basso di manovra]]
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* I 0/18 I Serie - da giugno 1979 a marzo 1983 - semplificati - presenziabili e non telecomandabili - senza segnalamento di manovra - per linee con [[Blocco elettrico manuale]]
* I 0/18 I Serie SDO - da marzo 1987 - semplificati - presenziabili e non telecomandabili - senza segnalamento di manovra - per linee con [[Blocco elettrico manuale]] - utilizzano segnali a diodi ottici
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* I 0/20 II Serie SDO - da marzo 1983 - semplificati - non presenziabili e telecomandabili - senza segnalamento di manovra - per linee con [[Blocco automatico|Blocco Automatico a Correnti Fisse]] o [[Blocco elettrico automatico a conta-assi|Blocco conta assi]] - utilizzano segnali a diodi ottici
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Come già detto, trovandosi le Ferrovie dello Stato nella necessità di adattare i piuttosto rigidi schemi I sia per l'evoluzione tecnologica degli apparati, sia per bisogni particolari, propri di ogni impianto, si è deciso, pur mantenendo come base la serie I, di elaborare tutta una serie di schemi chiamati "Schemi V" a parziale o totale modifica di quelli originari.
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