North American A-5 Vigilante: differenze tra le versioni

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Offerto, senza specifica richiesta, all'U.S. Navy, il progetto riguardava nella sua prima stesura un velivolo destinato all'attacco dalle basse quote: tale impostazione concettuale prevedeva quindi la realizzazione di un velivolo con [[superficie alare]] ridotta (e, conseguentemente, elevato valore di [[carico alare]]) al fine di consentire il raggiungimento di elevate velocità (nell'ordine di [[numero di Mach|Mach]] 2) a bassa quota<ref name=JBA1/>. Questa configurazione, tuttavia, non era in grado di soddisfare le aspettative dell'aviazione di marina che riteneva necessario poter far decollare il velivolo da una portaerei anche in assenza di vento; si rese quindi necessario un intervento sulla configurazione delle [[ala (aeronautica)|ali]], senza (tra l'altro) poter prendere in considerazione un'[[ala a geometria variabile]], soluzione allora scartata dopo il recente abbandono del progetto del [[Grumman F10F Jaguar|Grumman XF10F Jaguar]]<ref name=JBA1/>.
[[File:A-5A VAH-7 CVAN-65 NAN3-63.jpg|left|thumb|Un Vigilante nella versione A5-A-5A, con le insegne dello ''Squadron'' VAH-7, imbarcato a bordo della {{nave|USS|Enterprise|CVN-65|6}}.]]
Al termine del confronto con le autorità militari, alla North American venne dato il benestare per la realizzazione di due [[prototipo|prototipi]]: tra le differenze ancora riscontrabili rispetto alla proposta originaria vi era la conformazione degli [[impennaggio|impennaggi]] (con [[deriva (aeronautica)|deriva]] singola e non più doppia ma, poiché più alta, ripiegabile sul lato sinistro per consentire lo stivaggio del velivolo negli [[hangar]] delle portaerei<ref name=JBA1/>). Venne anche abbandonata l'idea di installare un [[motore a razzo]] aggiuntivo, utile al fine di allontanarsi velocemente dal punto dell'eventuale sgancio dell'ordigno nucleare, in quanto la marina riteneva inutilmente pericolosa la gestione dei relativi [[combustibile|combustibili]] e [[comburente|comburenti]] (quest'ultimo, in particolare, avrebbe dovuto essere [[perossido di idrogeno]]) a bordo delle navi<ref name=AV1/>.
 
Realizzati tra il 1957 ed il 1958<ref name=UWP>{{Cita|UWP|North American A3J Vigilante|Simon Beck|harv=s}}</ref> i due prototipi furono portati in volo rispettivamente l'ultimo giorno di agosto e nel novembre del 1958<ref name=AV1/><ref name=JBA1/> e, come previsto, ricevettero la designazione '''YA3J-1'''.
 
La successiva evoluzione del Vigilante fu condizionata in parte da fattori tecnici derivanti dalla difficoltosa messa a punto del sistema di sgancio del carico offensivo (mai definitivamente risolti)<ref name=JBA1/><ref name=AV2>{{Cita|AV|"Vigilante into Service" in ''"The North American A-5/RA-5 Vigilante"''|Goebels|harv=s}}</ref><ref name=AnMa111>{{Cita|AnMa|p. 111|Angelucci, Matricardi, 1979|harv=s}}</ref>, ma ancora maggior influenza ebbero elementi di natura politica: in quegli stessi anni stavano entrando in servizio i [[sottomarino|sottomarini]] [[Sottomarino lanciamissili balistici|lanciamissili balistici]] e la marina decise di dare priorità a questi mezzi come arma strategica<ref name=JBA1/><ref name=AV2/>. La combinazione di questi fattori, unitamente all'elevato costo del velivolo (rispetto ai più recenti aerei da attacco come il [[Grumman A-6 Intruder]]), portò la marina ad individuare il nuovo ruolo di [[aereo da ricognizione|ricognitore]] per il bimotore della North American, determinando l'interruzione nella produzione della seconda variante per il bombardamento (AJ3-2 o A5A-B5B) per lasciare definitivamente spazio a quella da ricognizione fotografica (A3J-3P o RA-5C)<ref name=JBA1/><ref name=AV2/>, anche se inizialmente le due versioni erano state sviluppate in modo parallelo<ref name=AV3>{{Cita|AV|"A-5B / RA-5C in" ''"The North American A-5/RA-5 Vigilante"''|Goebels|harv=s}}</ref>.
 
In ogni caso, dal punto di vista strutturale, la versione A5A-B5B e la RA-5C erano sostanzialmente uguali e le differenze erano costituite dalla dotazione strumentale oltre che dalla totale assenza di armamento offensivo nella versione destinata alla ricognizione<ref name=AV3/><ref name=JBA3>{{Cita|jba|"North American A3J-3P/RA-5C Vigilante" in ''"North American A3J/A-5 Vigilante"''|Baugher|harv=s}}</ref>, il che consentiva di utilizzare lo spazio e la capacità di carico resesi disponibili per incrementare la capienza dei serbatoi di carburante e, di conseguenza, l'autonomia operativa del velivolo<ref name=AnMa111/>.
 
Complessivamente gli stabilimenti di Columbus della North American realizzarono 156 esemplari del Vigilante, compresi i due prototipi; la linea produttiva chiuse definitivamente nel corso del 1970<ref name=UWP/>.