Utente:Antonioptg/Guerra d'Indocina: differenze tra le versioni

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{{Avvisounicode}}
{{Infobox conflitto
|Tipo=Guerra
|Nome del conflitto=Guerra d'Indocina
|Immagine=HD-SN-99-02041.JPEG
|Didascalia= Un soldato della [[Legione straniera francese]] durante le operazioni di pattuglia.
|Parte_di=
|Data=[[19 dicembre]] [[1946]] - [[1 agosto]] [[1954]]
|Luogo=Sudest asiatico
|Casus=[[Incidente di Haiphong]] il [[23 novembre]] [[1946]]
|Esito=Vittoria del Viet Minh.
* Abbandono del Vietnam da parte della Francia
* Divisione del Vietnam
|Schieramento1={{Bandiera|FRA}} '''[[Unione francese]]''':
* {{FRA}}
* {{Bandiera|VSO}} [[Stato del Vietnam]]
* {{KHM}}
* {{LAO 1952-1975}}
'''Aiuto logistico'''<ref>[http://www.cnn.com/2005/US/02/28/cia.pilots/index.html France honors CIA pilots]</ref>:<br />{{USA 1912-1959}}<br />{{GBR}}<br />{{AUS}}
|Schieramento2={{Bandiera|VNM}} [[Việt Minh]]<br />
'''Aiuto logistico''':<br /> {{CHN}}<br />{{Bandiera|URS 1923-1955|nome}}
|Comandante1=
* [[Philippe Leclerc de Hauteclocque]] (1945-46)
* [[Jean-Étienne Valluy]] (1946-48)
* [[Roger Blaizot]] (1948-49)
* [[Marcel-Maurice Carpentier]] (1949-50)
* [[Jean de Lattre de Tassigny]] (1950-51)
* [[Raoul Salan]] (1952-53)
* [[Henri Navarre]] (1953-54)
|Comandante2=
* [[Ho Chi Minh]]
* [[Vo Nguyen Giap]]
|Effettivi1=
* Francia:<br/>da 67&nbsp;000 (1946)<br/>a 192&nbsp;000 (1952)<ref name="Davidson137, 164" /><ref name="Tucker53" /><ref name="Davidson42" /><br/>50&nbsp;000 truppe ausiliarie<ref name="Tucker53" />
* Stato del Vietnam:<br/>150&nbsp;000<ref name="Davidson42" />
|Effettivi2=
* 125.000 regolari
* 75.000 regionali
* 250.000 forze popolari
|Perdite1= Unione Francese: 75.581 morti, 64.127 feriti, 40.000 prigionieri<br /> Stato del Vietnam: 419.000 tra morti, feriti, dispersi e prigionieri<ref>France's world newspaper, 15-7-1954</ref>
|Perdite2=<nowiki/>
* 300.000+ morti
* 500.000+ feriti
* 100.000 catturati
|Perdite4=<center>Più di 150.000 civili vietnamiti uccisi<ref>Smedberg, M (2008), Vietnamkrigen: 1880-1980. Historiska Media, p. 88</ref></center>
}}
{{Campagnabox Guerra d'Indocina}}
 
La '''guerra d'Indocina''' (in [[Lingua francese|francese]]: ''guerre d’Indochine''; in [[Lingua vietnamita|vietnamita]]: ''Kháng chiến chống Pháp'' - guerra di resistenza contro la Francia), nota anche come '''prima guerra d'Indocina''', venne combattuta fra il 20 novembre 1946 e il 1º agosto 1954 fra l'esercito coloniale francese del Corpo di spedizione francese in Estremo Oriente (''Corps expéditionnaire français en Extrême-Orient'') e il movimento indipendentista vietnamita del Việt Minh (abbreviazione di ''Việt Nam Độc lập Đồng minh Hội'' - Lega per l'Indipendenza del Vietnam). La guerra terminò con la vittoria del Viet Minh e la firma degli [[Conferenza di Ginevra (1954)|accordi di Ginevra]] del 21 luglio 1954, in base ai quali la Francia dovette accettare di ritirare le proprie truppe dall'intera [[Indocina francese]], mentre il Vietnam venne diviso temporaneamente (in attesa delle elezioni generali che si sarebbero dovute tenere nel luglio del 1956) lungo il 17º parallelo, a nord del quale si costituì la [[Repubblica Democratica del Vietnam]], governata dal Viet Minh, e a sud si insediò un governo retto dall'ex imperatore [[Bao Dai]] che venne presto esautorato dal proprio primo ministro [[Ngo Dinh Diem]], il quale si autoproclamò presidente della [[Vietnam del Sud|Repubblica del Vietnam]], stato costituitosi sul territorio vietnamita a sud del 17º parallelo.
 
==Antefatti==
 
===Premesse storiche===
 
{{Citazione|Quando la Francia arrivò in Indocina, gli annamiti erano maturi per l'asservimento|[[Paul Doumer]], Governatore generale dell'Indocina francese (1897-1902)<ref>{{cita|Stanley Karnow |p. 97 |Stanley Karnow |harv=s}}.</ref>}}
 
===La seconda guerra mondiale e le sue conseguenze===
 
==Terreno==
La guerra fu combattuta soprattutto nel Vietnam settentrionale ([[Tonchino]]), in misura molto minore nel settore centrale del paese ([[Annam#Protettorato_francese_dell.27Annam|Annam]]), mentre al sud ([[Cocincina]]) il Viet Minh si limitò a condurre operazioni di guerriglia. Le caratteristiche del territorio (geografia, clima, vegetazione e vie di comunicazione) influenzarono profondamente le operazioni militari in relazione alla scelta dei luoghi in cui operare, sul come operare e sul come supportare le operazioni.<ref name="Davidson35">{{cita|Phillip B. Davidson|p. 35|Phillip B. Davidson|harv=s}}</ref> In generale tali caratteristiche favorirono le azioni difensive rispetto alle azioni offensive, conferendo vantaggi alle forze appiedate dotate di armamento leggero rispetto a quelle pesantemente armate e meccanizzate.<ref name="Davidson40">{{cita|Phillip B. Davidson|p. 40|Phillip B. Davidson|harv=s}}</ref> La presenza della Cina sul confine settentrionale, nei primi anni quaranta permise ai vietminh di trovare un sicuro rifugio contro i francesi e i giapponesi e, dopo la vittoria dei comunisti nella [[guerra civile cinese]], un ampio retroterra dal quale ricevere aiuti e rifornimenti.<ref name="Davidson35" /> Le montagne e le colline, scoscese e spesso ricoperte da fitte foreste, che si estendono sulla maggior parte del territorio, rendevano difficili le operazioni militari convenzionali su larga scala, particolarmente se condotte con unità meccanizzate. Le foreste a triplo livello fornivano occultamento dall'osservazione aerea per i depositi di approvvigionamento e il concentramento, movimento e posizionamento delle truppe. Il fitto sottobosco e le savane coperte da erbe alte oltre due metri rendevano difficili i movimenti delle truppe francesi non abituate all'ambiente, mentre favorivano gli spostamenti e le imboscate di quelle vietminh.<ref name="Davidson38,39">{{cita|Phillip B. Davidson|pp. 38, 39|Phillip B. Davidson|harv=s}}</ref> In molte aree montane, il suolo carsico presenta numerose cavità e grotte sufficientemente ampie da poter essere usate non solo come depositi ma anche per ospitare gruppi considerevoli di uomini armati.<ref>{{cita|Phillip B. Davidson|p. 36|Phillip B. Davidson|harv=s}}</ref> Il clima subtropicale è caratterizzato dall'alternarsi dei monsoni di sud-ovest e di quelli di nord-est; i primi, partendo dal [[golfo del Siam]] agli inizi di maggio, colpiscono con piogge torrenziali il [[delta del Mekong]] per poi spostarsi verso nord sul [[delta del Fiume Rosso]] e il [[golfo del Tonchino]] fino a metà ottobre; i secondi, meno intensi dei primi, soffiano da metà settembre a fine dicembre colpendo la zona costiera centrale. Particolarmente i monsoni di sud-est esercitarono un grande impatto sulle operazioni militari, portando alla loro sospensione durante i mesi interessati, cosicché i vietminh pianificarono le loro offensive in campagne stagionali, dette "campagne invernali-primaverili", che iniziavano a metà ottobre e si protraevano sino a metà maggio.<ref>{{cita|Phillip B. Davidson|pp. 37, 38|Phillip B. Davidson|harv=s}}</ref> Il sistema di vie di comunicazione era molto primitivo, la maggior parte delle strade essendo semplici piste attraverso la giungla. Con il proseguire della guerra, i ponti crollarono o vennero demoliti, le strade montane sommerse dalle frane, le altre invase dalla vegetazione e piene di profonde buche e solchi. Un'unica ferrovia collegava Saigon ad Hanoi e alla Cina. Per ovviare almeno in parte alla situazione, i francesi costruirono alcuni aeroporti e una serie di piccoli campi d'aviazione.<ref name="Davidson38,39" />
 
==Forze in campo==
 
===Viet Minh===
{{Citazione|L'educazione politica... è l'anima dell'esercito.|[[Võ Nguyên Giáp]]<ref>{{cita|Phillip B. Davidson|p. 60|Phillip B. Davidson|harv=s}}</ref>}}
 
L'esercito del Viet Minh, a partire dal 1946 e fino alla fine della guerra, attraverso uno sviluppo progressivo, venne organizzato in tre gruppi che si diversificavano per la diversa consistenza, la capacità militare, il livello di armamento e i compiti assegnati.<ref>{{cita|George K. Tanham|pp. 19, 22|George K. Tanham|harv=s}}</ref> Alla base c'erano le "forze popolari", reclutate a livello di singolo villaggio. Esse erano divise in due gruppi: il ''Dân quân ''(milizia popolare), che in teoria comprendeva tutti gli uomini e le donne di qualsiasi età, e il ''Dân quân du kích ''(milizia popolare di guerriglia) che comprendeva gli uomini da 18 a 45 anni. Il primo gruppo, ''Dân quân'', non aveva compiti militari e non era normalmente armato; i suoi membri occasionalmente effettuavano azioni di sabotaggio, ma la loro principale attività era raccogliere informazioni, riparare le strade, costruire basi, fortificare i villaggi e sopratutto operare come portatori. Il secondo gruppo, ''Dân quân du kích'', oltre a svolgere gli stessi compiti del primo, era armato, anche se poveramente, e intraprendeva azioni di guerriglia su piccola scala attaccando occasionalmente di notte avamposti nemici, sistemando trappole esplosive e infiltrandosi nei villaggi tenuti dal nemico. Ma il compito principale attribuito dal Viet Minh alle forze popolari era quello ideologico, cioè propagandare la lotta per l'indipendenza presso la popolazione.<ref>{{cita|George K. Tanham|p. 22, 25|George K. Tanham|harv=s}}</ref> Il secondo gruppo era formato dalle "forze regionali", che rappresentavano truppe di seconda linea reclutate in una data provincia o distretto; di capacità militare variabile, il loro compito principale era quello di proteggere una certa area e la sua popolazione, preparare il campo di battaglia per le operazioni delle truppe regolari e proteggerne gli spostamenti agendo come forze di ricognizione e di retroguardia; erano in sostanza le forze effettive della guerriglia che contrastavano le operazioni francesi di "pacificazione", lanciavano attacchi limitati e portavano continue azioni di disturbo.<ref>{{cita|George K. Tanham|p. 21, 24|George K. Tanham|harv=s}}</ref> Sia le forze popolari che quelle regionali, erano dirette dal comando centrale vietminh attraverso la divisione del territorio in "zone militari", comandi territoriali che includevano diverse provincie e che svolgevano anche compiti di amministrazione politica ed economica; il territorio era diviso in cinque "zone militari", quattro situate nel Tonchino e una nella parte settentrionale dell'Annam.<ref>{{cita|George K. Tanham|p. 21|George K. Tanham|harv=s}}</ref><ref>{{cita|Phillip B. Davidson|p. 41|Phillip B. Davidson|harv=s}}</ref> Al vertice dell'organizzazione militare c'erano le "forze regolari" che, poste sotto il diretto comando di Giap, avevano il migliore armamento disponibile e il compito di condurre le maggiori azioni.<ref>{{cita|George K. Tanham|pp. 19, 23|George K. Tanham|harv=s}}</ref> Una caratteristica particolare delle forze vietminh era la politica di promozione, per la quale ciascun soldato cominciava la propria carriera militare nella guerriglia locale per poi passare alle forze regionali e quindi a quelle regolari; ciò assicurava che le forze regolari ricevessero come reclute uomini già provvisti di esperienza operativa e selezionati fra i migliori disponibili.<ref>{{cita|Phillip B. Davidson|p. 42|Phillip B. Davidson|harv=s}}</ref> Sull'esempio dei comunisti cinesi, all'interno di ciascuna unità erano presenti ufficiali politici ai quali era demandato il compito che secondo il generale Giap costituiva la parte più importante nel processo di costruzione dell'esercito vietminh: il programma di educazione politica e indottrinamento motivazionale delle truppe. Infatti, fin dall'inizio della lotta, Giap aveva ben chiaro che poteva superare l'inferiorità numerica o materiale nei confronti dei francesi solo con una superiorità nel morale sul campo di battaglia e attraverso la dedizione alla causa patriottica.<ref>{{cita|Phillip B. Davidson|pp. 30, 61|Phillip B. Davidson|harv=s}}</ref><ref>{{cita|George K. Tanham|p. 33|George K. Tanham|harv=s}}</ref> Un'altra caratteristica mutuata dai comunisti cinesi era la "critica e l'autocritica": la procedura aveva luogo regolarmente a livello di compagnia in incontri a cui tutti erano tenuti a partecipare; ciascun soldato o ufficiale era chiamato a criticare il comportamento proprio o quello degli altri membri della compagnia senza riguardo per i ranghi militari e senza dover temere alcuna sanzione o punizione; dopo la critica o l'autocritica seguiva una discussione generale sui temi sollevati. Questo procedimento, piuttosto criticato dai militari occidentali soprattutto per la possibilità data ai sottoposti di criticare i superiori, aveva innegabili vantaggi: dava ai soldati la percezione di essere considerati individui, membri pensanti di una squadra che avevano peso decisionale e non semplice "carne da cannone"; permetteva di dare voce a paure e problemi che altrimenti avrebbero potuto portare a diserzioni e dava ai comandanti un'esatta cognizione dello stato del morale delle truppe.<ref>{{cita|George K. Tanham|p. 33|George K. Tanham|harv=s}}</ref><ref>{{cita|Phillip B. Davidson|p. 64|Phillip B. Davidson|harv=s}}</ref> La consistenza delle forze vietminh può essere valutata in 50&nbsp;000 uomini nelle forze regolari e da 30&nbsp;000 a 50&nbsp;000 unita negli altri due gruppi complessivamente nel 1947; questi numeri crebbero a 125&nbsp;000 per le forze regolari, 75&nbsp;000 per le forze regionali e fra 150&nbsp;000 e 300&nbsp;000 per le forze popolari nel 1954.<ref>{{cita|Phillip B. Davidson|pp. 42, 163|Phillip B. Davidson|harv=s}}</ref> In generale le forze vietminh presentavano molte deficienze militari: i loro comandanti erano sprovvisti di formazione professionale ed esperienza, erano privi di armamento pesante, forze corazzate, aviazione, sistemi logistico e di comunicazione degni di nota. Tuttavia, avevano anche diversi vantaggi: combattevano nella loro terra, per la propria indipendenza, avevano la maggior parte della popolazione dalla loro parte e la promessa di una rivoluzione sociale esercitava una spinta tremenda su una truppa proveniente in buona parte da famiglie contadine perennemente affamate di terra e vessate dai proprietari terrieri vietnamiti o dai colonialisti francesi.<ref>{{cita|Phillip B. Davidson|pp. 43, 62|Phillip B. Davidson|harv=s}}</ref>
 
====La "guerra di popolo"====
{{Citazione|La superiorità materiale del nemico non è un fattore serio. La cosa importante è la mobilitazione della popolazione. Le masse devono costituire un grande oceano in cui il nemico annegherà sé stesso|[[Mao Tse-tung]]}}
La strategia militare elaborata da Hồ Chí Minh, Võ Nguyên Giáp, [[Trường Chinh]] e gli altri principali membri del Viet Minh si rifaceva in gran parte alle teorie di [[Mao Tse-tung]] sulla "guerra di popolo" e sulla "guerra prolungata"<ref group="nota">Cfr. Mao Tse-tung, ''On Protracted War''</ref>, e più indietro a [[Thomas Edward Lawrence|T.E. Lawrence]]<ref group="nota">Giap avrebbe confidato nel 1946 al generale Raoul Salan che l'opera di Lawrence ''I sette pilastri della saggezza'' fosse il suo «Vangelo sul combattimento» Cfr. Cecil B. Currey, ''Victory at Any Cost: The Genius of Viet Nam's Gen. Vo Nguyen Giap'', Potomac Books Inc., 2005, p. 154 ISBN 1574887424.<br/>Thomas E. Lawrence, nel guidare la rivolta araba contro gli ottomani durante la prima guerra mondiale, capì che l'obiettivo degli arabi non era né poteva essere l'eliminazione sul campo dell'esercito turco, quanto piuttosto l'espulsione dei turchi dai territori arabi; cosa che poteva essere raggiunta obbligandoli a disperdere le loro forze attraverso il deserto mediante una costante e mutevole minaccia alle loro guarnigioni, mentre il prolungarsi della rivolta avrebbe eroso il morale delle truppe turche e la volontà del governo ottomano di continuare la guerra. Cfr. {{cita libro|autore=T. E. Lawrence |titolo=Seven Pillars of Wisdom |anno=1926 |lingua=inglese |volume=Libro III |capitolo=cap. 33 |id={{NoISBN}} |cid=T. E. Lawrence}}</ref> e a [[Lenin]]. Essi elaborarono una strategia così efficace nella conduzione della guerra rivoluzionaria che secondo lo storico statunitense Douglas Pike semplicemente «non esiste alcuna provata contro-strategia»<ref>Douglas Pike, ''PAVN: People's Army of Vietnam'', Presidio Press, Novato CA, p. 213</ref><ref name="Davidson25">{{cita|Phillip B. Davidson|p. 25|Phillip B. Davidson|harv=s}}</ref> La "guerra di popolo" è una guerra rivoluzionaria totale che cerca di mobilitare l'intera popolazione; essa involve l'uso dell'intero spettro di mezzi militari, politici, diplomatici, economici e psicologici a disposizione, ciascuno usato in congiunzione con gli altri per l'ottenimento della vittoria finale; non è semplicemente una guerra di guerriglia e nemmeno una guerra di terrorismo, sebbene entrambi siano fra i mezzi per condurla. La strategia della "guerra di popolo" nella versione elaborata dagli strateghi del Viet Minh integrava due forme di lotta (''đấu tranh''): la lotta armata e quella politica. Il loro uso combinato diede luogo ad una guerra condotta simultaneamente su più fronti programmatici combinati accuratamente.<ref name="Davidson25" /> Il ''đấu tranh'' militare, per la sua natura di guerra rivoluzionaria, è una guerra di cambiamento che in teoria procede attraverso tre fasi distinte: nella prima fase essa adotta la guerriglia per evitare lo scontro diretto contro le superiori forze del nemico; nella seconda fase le forze rivoluzionarie crescono in numero e forza riuscendo a rivaleggiare con il nemico e passando a condurre una "guerra di mobilità" fatta di una misto di guerriglia e guerra convenzionale; nell'ultima fase le forze rivoluzionarie divengono più forti di quelle nemiche e passano nello stadio finale, quello dell'offensiva condotta con i metodi della guerra convenzionale. Queste visione della guerra rivoluzionaria in tre fasi coincide con quella di Mao, però, a differenza di questi, secondo Giap la progressione fra le fasi non può essere rigida ma deve essere adattata alle circostanze effettive esistenti in un dato momento, per cui le forze rivoluzionarie per effetto di mutati fattori nella situazione militare possono e devono essere pronte ad invertire la progressione: per esempio retrocedendo dalla guerra convenzionale alla guerriglia in seguito ad una disfatta.<ref name="Davidson26">{{cita|Phillip B. Davidson|p. 26|Phillip B. Davidson|harv=s}}</ref> Per sua natura, inoltre, la "guerra di popolo" è una guerra protratta nel tempo, sia perché le forze rivoluzionarie hanno bisogno di tempo per formarsi, e sia perché il prolungarsi dello scontro erode il morale e la fermezza del nemico nell'affrontare la guerra.<ref name="Davidson26" /> L'organizzazione delle forze vietminh in tre gruppi rifletteva grosso modo la teoria della guerra prolungata, con le forze popolari a rappresentare la fase iniziale della guerriglia, le forze regionali la seconda fase e le forze regolari quella finale; e come le linee di divisione fra le diverse fasi della guerra erano spesso indistinte, così pure la distinzione fra le varie forze, specialmente quella fra forze regionali e popolari.<ref>{{cita|George K. Tanham|pp. 22, 23|George K. Tanham|harv=s}}</ref> Il ''đấu tranh'' politico comporta tre programmi distinti: il ''dan van'', l'azione fra la propria popolazione e sotto il proprio controllo al fine di mobilitarla ed organizzarla, il ''binh van'', l'azione entro l'esercito nemico mirante a ridurne l'efficacia attraverso la demoralizzazione e l'induzione alla defezione e alla diserzione dei soldati nemici, e il ''dich van'', rivolto alla propria popolazione sotto il controllo nemico per diffondere il dissenso verso il nemico e alla popolazione del nemico al fine di diffondere il dissenso verso la guerra.<ref>{{cita|Phillip B. Davidson|pp. 27, 28|Phillip B. Davidson|harv=s}}</ref>
 
===Francia===
Secondo le statistiche ufficiali, le forze francesi in Indocina assommavano a 67&nbsp;106 uomini a metà del 1946, 115&nbsp;000 uomini all'inizio della guerra nel tardo 1946, 192&nbsp;069 nel 1952 e 183&nbsp;945 nel 1954. A questi vanno aggiunti circa 50&nbsp;000 truppe ausiliarie e a partire dal 1949 quelle dell'esercito nazionale vietnamita che arrivò a contare 100&nbsp;000 uomini nel 1952 e 150&nbsp;000 alla fine del 1953.<ref name="Davidson137, 164">{{cita|Phillip B. Davidson|pp. 137, 164|Phillip B. Davidson|harv=s}}</ref><ref name="Tucker53">{{cita|Spencer C. Tucker|p. 53|Spencer C. Tucker|harv=s}}</ref><ref name="Davidson42" /> Nel 1947 circa la metà delle truppe del Corpo di spedizione erano francesi (il numero di francesi che combatté in Indocina non superò i 100&nbsp;000 uomini<ref name="Tucker53" />); il resto era formato da appartenenti alla [[Legione straniera francese|Legione straniera]] (con una predominanza di soldati tedeschi provenienti dalle [[SS]]), e da nord-africani e indocinesi guidati da ufficiali francesi. Questi uomini erano ben armati e ben addestrati, molti erano veterani della seconda guerra mondiale, erano guidati da comandanti con una considerevole esperienza operativa ed erano supportati da forze corazzate, navali ed aeree.<ref name="Davidson42" /> Tuttavia la Francia era appena uscita dalla seconda guerra mondiale, era distrutta economicamente, dilaniata dagli interessi contrapposti delle varie forze sociali ed era ancora vivo nelle forze armate lo smacco subito nel 1940 ad opera della Germania di Hitler. Dopo il ritiro del generale [[Charles De Gaulle|De Gaulle]] dalla scena politica nel 1946, si succedettero fino al 1954 ben 19 governi, nessuno dei quali con una chiara posizione circa la guerra. La mancanza di volontà politica nell'assicurare i mezzi necessari a perseguire la guerra con successo, unita all'insufficienza delle risorse economiche, si riflesse sulla possibilità di incrementare le forze e gli armamenti a disposizione. Inoltre, il tiepido e incerto supporto dell'opinione pubblica alla guerra, portò sin dall'inizio alla decisione di utilizzare in Indocina solo forze volontarie o straniere.<ref name="Davidson42">{{cita|Phillip B. Davidson|p. 42|Phillip B. Davidson|harv=s}}</ref><ref>{{cita|Martin Windrow|pp. 11, 12|Martin Windrow|harv=s}}</ref> Nel 1946 il generale [[Philippe Leclerc de Hauteclocque|Le Clerc]], all'epoca fra i più famosi soldati di Francia e già comandante delle forze francesi in Indocina, rifiutò di ricoprire la carica congiunta di comandante in capo e alto commissario per l'Indocina, motivando la sua scelta con la convinzione che nessun governo francese gli avrebbe mai garantito i 550&nbsp;000 uomini che egli riteneva necessari per vincere la guerra e che la stessa non potesse essere vinta solo con lo strumento militare.<ref>{{cita|Phillip B. Davidson|p. 52|Phillip B. Davidson|harv=s}}</ref> Le forze francesi erano in numero inadeguato per poter avere una qualche speranza di vittoria, considerando che dalle esperienze in [[Malaysia]] e nelle [[Filippine]] taluni esperti militari hanno dedotto che un rapporto di 10 a 1 tra forze di "pacificazione" e guerriglia è il minimo per poter avere successo nella guerra contro-insurrezionale, mentre i francesi si trovarono a combattere in un rapporto alla pari o anche peggiore.<ref name="Tucker53" /><ref>{{cita|Thomas L. Phelps|p. 27|Thomas L. Phelps|harv=s}}</ref> Un'innovazione tattica introdotta dai francesi fu quella delle divisioni fluviali d'assalto, composte da fanti di marina e chiamate comunemente ''dinassaut'' (abbreviazione di ''divisions navales d’assaut'' - divisioni navali d'assalto): a partire dal 1950 i francesi ebbero permanentemente sei di queste divisioni in Indocina.<ref>{{cita|Spencer C. Tucker|p. 51|Spencer C. Tucker|harv=s}}</ref> Dal 1952 i francesi svilupparono anche formazioni di commando chiamate ''Groupement des Commandos Mixtes Aéroportés'' (GCMA), nome che poi fu cambiato in ''Groupement Mixte d’Intervention'' (GMI) nel dicembre 1953 e attribuito a tutti i commando sia che fossero truppe aerotrasportate o meno; si trattava di formazioni di circa 400 uomini ciascuna che operavano in territorio controllato dai vietminh, spesso in combinazione con formazioni armate locali favorevoli ai francesi, e verso la fine della guerra contavano circa 15&nbsp;000 uomini.<ref>{{cita|Spencer C. Tucker|p. 52|Spencer C. Tucker|harv=s}}</ref> Il Corpo di spedizione era caratterizzato da una rigida gerarchia che vedeva al vertice i paracadutisti (''paras'') e i legionari, mentre in fondo erano le truppe coloniali nord-africane e indigene; cosicché la coesione dell'intero Corpo di spedizione poggiava sulla lealtà personale degli uomini verso i propri ufficiali e commilitoni, una grave debolezza se confrontata all'ardore patriottico che animava i vietminh.<ref>{{cita|Spencer C. Tucker|p. 54|Spencer C. Tucker|harv=s}}</ref>
 
==Svolgimento del conflitto==
 
===1946/1947 - La rivoluzione d'Agosto e lo scoppio della guerra===
 
====L'operazione Lea====
{{Citazione|Se quei musi gialli vogliono una battaglia, l'avranno!|Jean Etienne Valluy<ref>{{cita|Stanley Karnow |p. 135 |Stanley Karnow |harv=s}}.</ref>}}
 
===1949 - La campagna di "pacificazione" francese===
 
===1950 - La prima offensiva vietminh===
 
===1951/1952 - La "controffensiva generale" vietminh===
 
====La battaglia di Ynh-Yen====
 
====La battaglia di Mao-Khe====
 
====La battaglia del Fiume Day====
 
====La battaglia di Hoa-Binh====
 
===1952/1953 - Le campagne del Fiume Nero e del Laos===
 
====La campagna del Fiume Nero e l'operazione Lorraine====
 
====L'invasione del Laos====
 
===1953/1954 - La battaglia di Dien-Bien-Phu===
 
====La battaglia di Dien-Bien-Phu====
 
==Conferenza di pace di Ginevra==
 
==Conseguenze==
 
== Note al testo ==
<references group="nota"/>
 
== Note bibliografiche ==
{{references|3}}
 
== Bibliografia ==
 
*{{cita libro|autore=David L. Anderson |titolo=The Columbia History of the Vietnam War |anno=2011 |editore=Columbia University Press |città=New York |capitolo=The Vietnam War and Its Enduring Historical Relevance |curatore=David L. Anderson |lingua=inglese |id= ISBN 9780231134804 |cid=David L. Anderson}}
 
*{{cita libro|autore=Mark Philip Bradley |titolo=The Columbia History of the Vietnam War |anno=2011 |editore=Columbia University Press |città=New York |capitolo=Setting the Stage:
Vietnamese Revolutionary Nationalism and the First Vietnam War |curatore=David L. Anderson |lingua=inglese |id= ISBN 9780231134804 |cid=Mark Philip Bradley (2011)}}
 
*{{cita libro|autore=Mark Philip Bradley |titolo=Vietnam at War |anno=2009 |editore=Oxford University Press |città=New York |lingua=inglese |id= ISBN 9780192803498 |cid=Mark Philip Bradley (2009)}}
 
*{{cita libro|autore=Russell H. Coward |titolo=A Voice from the Vietnam War |anno=2004 |editore=Greenwood Publishing Group |città=Westport CT |lingua=inglese |id= ISBN 0313325863 |cid=Russell H. Coward}}
 
*{{cita libro|autore=Phillip B. Davidson |titolo=Vietnam at War - The History: 1946-1975 |anno=1991 |editore=Oxford University Press |città=New York |lingua=inglese |id= ISBN 9780195067927 |cid=Phillip B. Davidson}}
 
*{{cita libro|autore=William J. Duiker |titolo=The First Vietnam War: Colonial Conflict and Cold War Crisis |anno=2007 |editore=Harvard University Press |capitolo=Ho Chi Minh and the Strategy of People's War |curatore=Mark Atwood Lawrence e Fredrik Logevall |lingua=inglese | id= ISBN 0674023714 | cid=William J. Duiker}}
 
*{{cita libro|autore=Bernard B. Fall |titolo=Street Without Joy |anno=1994 |editore=Stackpole Books |città=Mechanicsburg PA |lingua=inglese |id= ISBN 0811717003 |cid=Bernard B. Fall (1961)}}
 
*{{cita libro|autore=John Girling |titolo=People's War: The Conditions and the Consequences in China and in South East Asia |anno=2005 |editore=Routledge |lingua=inglese |id= ISBN 0415361516 |cid=John Girling}}
 
*{{cita pubblicazione|autore=Rebecca Grant |anno=2004 |mese=agosto |titolo=Dien Bien Phu |rivista=AIR FORCE Magazine |editore=The Air Force Association |città=Arlington VA |volume=87 |numero=8 |pagine=78-84 |lingua=inglese |cid=Rebecca Grant}}
 
*{{cita libro|autore=Mitchell K. Hall |titolo=The Vietnam War |anno=2008 |editore=Pearson Education Limited |città=Harlow |lingua=inglese |id= ISBN 9781405874342 |cid=Mitchell K. Hall}}
 
*{{cita libro|autore=Robert J. Hanyok |titolo=Spartans in Darkness: American SIGINT and the Indochina War, 1945-1975 |anno=2002 |editore=National Security Agency - Center for Cryptologic History |città=Fort George G Meade MD |lingua=inglese |id={{NoISBN}} |cid=Robert J. Hanyok}}
 
*{{cita libro|autore=Stanley Karnow |titolo=Vietnam: a history |anno=1984 |editore=Penguin Books |città=New York |lingua=inglese |id= ISBN 0140073248|cid=Stanley Karnow}}
 
*{{cita libro|autore=John Kleinen |titolo=Facing the Future, Reviving the Past: A Study of Social Change in a Northern Vietnamese Village |anno=1999 |editore=Institute of Southeast Asian Studies |città=Singapore |lingua=inglese |id= ISBN 9812300392 |cid=John Kleinen}}
 
*{{cita libro|autore=Mark Atwood Lawrence |titolo=The Vietnam War - A Concise International History |anno=2008 |editore=Oxford University Press |città=New York |lingua=inglese |id= ISBN 9780195314656 |cid=Mark Atwood Lawrence}}
 
*{{cita libro|autore=Fredrik Logevall |titolo=Embers of War - The Fall of an Empire and the Making of America's Vietnam |anno=2012 |editore=Random House |città=New York |lingua=inglese |id= ISBN 9780679645191 |cid=Fredrik Logevall}}
 
*{{cita libro|autore=Timothy J. Lomperis |titolo=From People's War to People's Rule: Insurgency, Intervention, and the Lessons of Vietnam |anno=1996 |editore=University of North Carolina Press |città=Chapel Hill |lingua=inglese |id= ISBN 9780807863046 |cid=Timothy J. Lomperis}}
 
*{{cita libro|autore=Thomas L. Phelps |titolo=People's war: The French in Indochina |anno=1990 |editore=US Army War College |città=Carlisle Barracks PA |lingua=inglese |id={{NoISBN}} |cid=Thomas L. Phelps}}
 
*{{cita libro|autore=Robert H. Scales |titolo=Firepower in Limited War |anno=1991 |editore=National Defense University Press |città=Washington DC |lingua=inglese |id={{NoISBN}} |cid=Robert H. Scales}}
 
*{{cita pubblicazione|autore=Howard R. Simpson |anno=1992 |mese=gennaio |titolo=The Lessons of Dien Bien Phu |rivista=Military Review - The Professional Journal of the United States Army |editore=US Army Comman and General Staff College |città=Leavenworth KS |volume=LXXII |numero=1 |pagine=62-72 |lingua=inglese |cid=Howard R. Simpson}}
 
*{{cita libro|autore=Ronald H. Spector |titolo=The U.S. Army in Vietnam - Advice and Support: The Early Years 1941-1960 |anno=1985 |editore=Center of Military History - United States Army |città=Washington D.C. |lingua=inglese |id={{NoISBN}} |cid=Ronald H. Spector}}
 
*{{cita libro|autore=George K. Tanham |titolo=Communist Revolutionary Warfare: From the Vietminh to the Viet Cong |anno=2006 |editore=Praeger Security International |città=Westport CT |lingua=inglese |id= ISBN 0275992640 |cid=George K. Tanham}}
 
*{{cita libro|autore=Stein Tonnesson |titolo=Vietnam 1946: How the War Began |anno=2009 |editore=University of California Press |città=Los Angeles CA |lingua=inglese |id= ISBN |cid=Stein Tonnesson}}
 
*{{cita libro|autore=Spencer C. Tucker |titolo=Vietnam |anno=2003 |editore=Taylor & Francis |lingua=inglese |id= ISBN 0203561007 |cid=Spencer C. Tucker}}
 
*{{cita libro|autore=Martin Windrow |titolo=The French Indochina War 1946-54 |anno=2003 |editore=Osprey Publishing |lingua=inglese |id= ISBN 1855327899 |cid=Martin Windrow}}
 
== Voci correlate ==
* [[Legione straniera francese]]
* [[Storia della Francia]]
* [[317º battaglione d'assalto]], un film francese del 1965 sulla sconfitta francese in Indocina
 
== Altri progetti ==
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File:Ho Chi Minh 1946.jpg
File:Vo Nguyen Giap, Vietminh forces, 1944.jpg|Immagine generale Vo Nguyen Giap (più a sinistra) durante la cerimonia di fondazione dell'Esercito di Liberazione del Vietnam nel 1944.
File:Viet Minh during August Revolution.jpg|Vo Nguyen Giap il 26/08/1945 passa in rassegna le truppe dell'Esercito di liberazione del Vietnam ad Hanoi dopo la vittoria.
File:HoChiMinhTelegramToTruman1946.png
File:Vo Nguyen Giap2.jpg|Giap 1949
File:French indochina napalm 1953-12 1.png
File:1stIndochinaWar001.jpg|French Marine commandos wade ashore off the Annam coast in July 1950
File:French Troops in Vietnam.jpg|French Troops on a bridge in Vietnam
File:1er CEPML.jpg
File:French M24 Chaffee Vietnam.jpg
File:HD-SN-99-02042.JPEG
File:French_C-47s_at_Haiphong_in_1954.jpg
File:Arromanches (R95) deck view off Indochina 1954.jpg
File:Indochina,1954.jpg
File:French M24s atr Dien Bien Phu.jpg
File:Dien Bien Phu001.jpg
File:Dien Bien Phu002.jpg
File:Victory in Battle of Dien Bien Phu.jpg
File:1stIndochinaWar003.jpg|Geneva Conference, 21 July 1954. Last plenary session on Indochina in the Palais des Nations. In the foreground North Vietnamese delegation
File:HD-SN-99-02045.JPEG
File:1stIndochinaWar005.jpg|9 October 1954. Waving to the city populace, joyous Viet Minh troops enjoy a parade of victory through the streets of Hanoi
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