Tamburo a cornice: differenze tra le versioni

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Il '''tamburo a cornice''' è uno [[strumento musicale]] a [[strumento a percussione|percussione]] che consiste di una singola ''pelle'' montata su un anello con piccoli ''cembali'' di metallo, oppure senza quest'ultimi caso in cui viene a volte definito "muto". Tecnicamente un ''tamburo a cornice'' (''frame drum'' in inglese) è definito come un [[tamburo]] la cui profondità è inferiore al diametro.
 
== Origine ==
L'origine dei tamburi a cornice si perde davvero nella notte dei tempi: esiste materiale iconografico che data di oltre 6000 anni che rappresenta uomini e donne che suonano questo tipo di strumento, soprattutto durante rituali o cerimonie religiose. Anticamente esistevano (ma esistono ancor oggi) culture in cui il compito di suonare lo strumento era esclusivamente demandato alle donne. Nell'[[antica Mesopotamia]], nell'[[Antico Egitto]], nella [[Grecia Antica]] già era diffusissimo.
Il tamburo a cornice è arrivato fino ai giorni nostri ed è specialmente importante nella tradizione musicale popolare (si pensi al [[tamburello basco|tamburello]] e alla [[tammorra]] in Italia).
Si stima che le tecniche costruttive (peraltro molto semplici) siano cambiate ben poco (per non dire quasi per nulla) con il passare dei millenni.
 
== Forme e tecniche costruttive ==
Sebbene la maggior parte dei tamburi a cornice sia rotonda, ne esistono di quadrati (es. il ''pandeiro'' galiziano), di esagonali (alcuni tamburi degli indigeni del [[Nord America Britannico|Nord America]]) e addirittura di triangolari.
La tecnica costruttiva è davvero semplice: si tratta di una cornice quasi sempre in legno su cui viene tesa una pelle di animale precedentemente bagnata in acqua. La pelle al seccarsi acquisisce la tensione necessaria a produrre il suono desiderato. Per la realizzazione delle cornici rotonde, si suole utilizzare una fascia di legno resa duttile per mezzo di vapore.
 
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* '''suoni chiusi''': sono prodotti colpendo il tamburo nella parte centrale (ma senza lasciar vibrare la pelle: un colpo secco, spesso dato con la mano aperta che viene lasciata a contatto con la pelle per non permettergli di vibrare) o sul bordo (spesso utilizzando le dita, non l'intera mano).
 
Sebbene, come sopra riportato, si utilizzino spesso le mani per suonare, esistono tamburi a cornice, come il [[bodhràn]] irlandese, che si suonano con un bacchetta o altro utensile.
 
Ovviamente le tecniche di esecuzione possono arrivare ad essere molto complesse e richiedere molta destrezza ed abilità, come nel caso del tamburello italiano o del riq egiziano.
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In tutte le culture in cui è presente, il tamburo a cornice è strettamente legato alla tradizione musicale popolare. Per fare alcuni esempi: non serve forse ricordare il tamburello in Italia legato alla tradizione della Tammurriata e della [[Tarantella]] in tutte le loro sfaccettature; in [[Spagna]] (specialmente in Galizia) il pandeiro, la pandeira e la pandeireta, sono strettamente legati a canti e balli che hanno parecchie affinità con la tradizione popolare italiana; in Persia (attuale [[Iran]]) il Daf è il tamburo utilizzato dai [[Sufi]] nei canti e danze (si pensi ai noti [[Dervisci danzanti]]); in [[India]] la kanjira è utilizzata come strumento di [[accompagnamento]] (ma anche solista) nella musica classica del sud del paese.
 
Negli [[anni '70]], con l'avvicinamento delle culture musicali popolari di altri paesi alla musica occidentale (specialmente al [[jazz]]) i tamburi a cornice hanno iniziato a diffondersi fuori dal loro paese di origine.
Grazie a straordinari talenti come quello di [[Glen Velez]], questo tipo di strumento ha potuto trovare nuovi spazi in contesti musicali inconsueti.