Teatro dell'Africa e del Medio Oriente della seconda guerra mondiale: differenze tra le versioni

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Nonostante la netta vittoria riportata dai britannici nella [[grande rivolta araba (1936-1939)|grande rivolta araba]] del 1936 - 1939, la situazione in [[Palestina]] (sotto [[Mandato britannico della Palestina|Mandato britannico]] fin dal 1920) rimaneva turbolenta: il [[Gran Mufti di Gerusalemme]] [[Amin al-Husseini]] (una delle maggiori autorità politiche e religiose arabe della regione, ispiratore della precedente rivolta) intratteneva da tempo rapporti con i tedeschi in chiave anti-britannica, ed il 10 maggio 1941 dichiarò, dal suo rifugio di Baghdad, un ''[[jihad]]'' contro il Regno Unito<ref>{{Cita|Lyman2009|p. 43|Lyman 2009|harv=s}}</ref>; costretto a fuggire dall'Iraq dopo l'invasione britannica, riparò prima in Iran e poi in Europa dove si pose al servizio dei tedeschi, contribuendo al reclutamento dei musulmani [[bosnia]]ci nella ''[[13. Waffen-Gebirgs-Division der SS "Handschar"]]''<ref>{{Cita|Lyman2009|p. 21|Lyman 2009|harv=s}}</ref>. Sebbene gli atti di ostilità rimasero minimi, la maggior parte degli arabi palestinesi continuò a mantenere un atteggiamento anti-britannico per tutta la durata del conflitto<ref name=Morris-p42>{{Cita|Morris2008|p. 42|Morris 2008|harv=s}}</ref>.
 
Anche da parte ebraica vi fu una notevole resitenzaresistenza militare all'occupazione britannica: i gruppi armati dell'[[Haganah]] e dell'[[Irgun Zvai Leumi|Irgun]] erano da tempo particolarmente attivi nel condurre azioni di sabotaggio ed attentati dinamitardi contro le forze britanniche. Nei primi mesi del 1940 tuttavia, anche grazie agli sforzi di [[David Ben-Gurion]], le autorità britanniche ed ebraiche giunsero ad una tregua, e gli ebrei accettarono di collaborare contro la minaccia delle forze dell'Asse<ref name=Morris-p42 />. Nel 1941, davanti alla prospettiva di un'invasione da parte delle forze italo-tedesche provenienti dalla Libia, l'Haganah creò il [[Palmach]], formazione militare semi-regolare ed in parte addestrata dai britannici, incaricata di condurre operazioni di guerriglia in caso di invasione<ref name=Morris-p51>{{Cita|Morris2008|p. 51|Morris 2008|harv=s}}</ref>; membri del Palmach parteciparono, in qualità di esploratori, alla campagna di Siria combattendo a fianco delle truppe Alleate<ref name=Morris-p51 />, ma in seguito i britannici osteggiarono la formazione che entrò in clandestinità. Nel 1943, dopo lunghi negoziati con l'Haganah, le autorità britanniche crearono la [[Brigata Ebraica]], formazione militare regolare forte di circa 5.000 uomini che si batté a fianco degli Alleati durante la [[campagna d'Italia (1943-1945)|campagna d'Italia]]; un totale di circa 26.000 ebrei palestinesi combatté nelle forze britanniche durante il conflitto<ref name=Morris-p51 />.
 
L'ala più estremista del gruppo paramilitare ebraico dell'Irgun non accettò la tregua con i britannici, e nel 1940 si separò dando vita alla formazione del [[Lohamei Herut Israel]] (meglio noto con il soprannome di "Banda Stern"); schierata su posizioni fortemente di destra, in almeno un paio di occasioni la "Banda Stern" tentò di stabilire dei contatti con la Germania nazista in chiave anti-britannica, senza ottenere esito<ref name=Morris-p52-53>{{Cita|Morris2008|pp. 52 - 53|Morris 2008|harv=s}}</ref>. La "Banda Stern" continuò a condurre limitate azioni di sabotaggio ed attentati per tutto il periodo della guerra, anche se subì un duro colpo il 12 febbraio 1942, quando il suo leader [[Avraham Stern]] venne ucciso dalla polizia britannica<ref name=Morris-p52-53 />. La tregua con gli altri movimenti guerriglieri ebraici resse fino al febbraio del 1944, quando l'Irgun riprese con i suoi attentati<ref name=Morris-p52-53 />.