Soluzione finale della questione ebraica: differenze tra le versioni

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== Fasi della ''soluzione finale'' ==
Il violento [[antisemitismo]] del [[partito nazionalsocialista],] non trovò immediatamente sfogo nello sterminio della popolazione ebraica ma si sviluppò in diverse fasi. I primi provvedimenti erano tesi ad escludere gli ebrei dalla vita pubblica e costringerli all'emigrazione, rendendo il territorio tedesco '''''judenfrei''''' (libero da ebrei).<br />La causa principale di questo comportamento "moderato" da parte del Partito fu dovuto alle necessità di consolidamento del potere e di creazione del consenso popolare. Un comportamento troppo "radicale" avrebbe rischiato di alienare al nuovo regime le simpatie della popolazione e soprattutto degli industriali, essenziali per il progettato programma di riarmo tedesco.
 
=== Le leggi di Norimberga e l'emigrazione ===
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{{Vedi anche|Piano Madagascar}}
[[File:Bundesarchiv Bild 101I-019-1224-10, Polen, Kontrolle von Juden.jpg|thumb|[[Polonia]], maggio 1941: controllo dei documenti di una donna ebrea, in un mercato, da parte di due poliziotti tedeschi]]
Subito prima dello scoppio della Seconda guerra mondiale venne posto allo studio un progetto per l'emigrazione forzata della popolazione ebraica sull'isola di [[Madagascar]], allora colonia francese. Uno dei personaggi chiave del ''progetto Madagascar'' fu [[Adolf Eichmann]], esperto, di «problemi ebraici» e di trasferimenti forzati di popolazione.
 
Nonostante i numerosi colloqui diplomatici intercorsi tra [[Germania]] e [[Francia]] non si arrivò ad una soluzione anche a causa del raffreddamento dei rapporti tra i due stati nell'imminenza della guerra. Dopo la conquista tedesca della Francia e il successivo [[armistizio]] nel giugno [[1940]] il progetto tornò in auge. La Germania intendeva trasformare il Madagascar in una sorta di immenso [[ghetto]] per ebrei che sarebbero stati forzatamente trasferiti a loro spese.