Epigrafe: differenze tra le versioni

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{{nd|l'argomento di analisi matematica|[[Epigrafico (matematica)]]|Epigrafico}}
[[Immagine:Porta_San_Gallo_epigrafe_1.JPG|right|thumb|Epigrafe [[lingua latina|latina]] [[Firenze|fiorentina]] di [[Porta San Gallo]].]]
L<nowiki>'</nowiki>'''epigrafe''' (dal [[lingua greca|greco antico]] {{polytonic|ἐπιγραφή}}, ''epigraphèsepigraphè'', "scritto sopra") o '''iscrizione''' è un [[testo]] esposto pubblicamente su un supporto di materiale non deperibile (principalmente [[marmo]] o pietra, più raramente metallo).
 
L'intento del testo è solitamente quello di tramandare la memoria di un evento storico, di un personaggio o di un atto; le parole possono essere incise, oppure dipinte o eseguite a [[mosaico]]; l'epigrafe si può trovare sia in un luogo chiuso (chiesa, cappella, palazzo) sia all'aperto (piazza, via, cimitero), oppure può essere apposta su un oggetto.
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Nel [[Medioevo]] il declino dell'alfabetizzazione e delle istituzioni pubbliche si accompagna a quello delle epigrafi che, svuotate della loro funzione, diminuiscono in numero fino quasi a scomparire.
 
L'uso delle epigrafi fa la sua graduale ricomparsa a partire dall'[[XI secolo]] e si diffonde con l'[[Umanesimo]] e il diretto recupero della forma epigrafica di Roma. A partire dal [[1471]] l'epigrafia pubblica per le strade di Roma riceve un fortissimo impulso dall'opera di [[papa Sisto IV]]. Il trattato ''[[De Divina Proportione]] en como?'', pubblicato nel 1509 dal matematico [[Luca Pacioli]], detta le regole matematiche per l'imitazione dei modelli antichi.
 
==Studio delle epigrafi==