Palazzo Ducale (Gubbio): differenze tra le versioni

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Unico esempio del [[rinascimento]] in una città prettamente medievale,<ref>Micalizzi, p. 31</ref> il palazzo si distingue per la finezza architettonica e la ricercatezza delle decorazioni, soprattutto nei capitelli del cortile, nei portali e nei camini, i cui fregi furoni eseguiti da [[Bernardino di Nanni dell'Eugenia]].
 
Dall'armonioso cortile centrale, messo in risalto dalle sfumature dei colori dei mattoni e della [[pietra serena]] e dalle finestre del piano nobile ripartite da [[lesene]], si accede all'interno dell'edificio che conserva tuttora alcuni originali elementi ornamentali. DegniAppaiono degni di nota pure: due armadi lignei secenteschi, i battenti di portone intarsiati ed abbelliti con stemmi dei [[Da Montefeltro|Montefeltro]] che appaionosi anchenotano pure su alcuneraffinate ante di finestre, unitamente aad una serie di ''angeli musicanti''. I saloni del palazzo sono contraddistinti dalla presenza di monumentali [[camino (edilizia)|camini]], ma le travature dei soffitti sono state rifatte: l'arredamento originale è scomparso da tempo come il famoso [[studiolo di Guidobaldo da Montefeltro]], venduto, dopo vari passaggi di proprietòproprietà, nel [[1939]], al [[Metropolitan Museum]] di [[New York]].<ref>''Umbria'', pp. 246-247</ref>
 
Lo studiolo, simile a quello di [[Urbino]], fu voluto da [[Federico da Montefeltro|Federico]] e i disegni delle tarsie di [[Francesco di Giorgio]] trovarono un'esemplare attuazione dal [[Firenze|fiorentino]] [[Giuliano da Maiano]]: i lavori terminarono sotto il regno di [[Guidobaldo da Montefeltro|Guidobaldo I]] ([[1482]]-[[1502]]) che ne dispose maggiormente, per cui sarà conosciuto con il suo nome.<ref>Raggio, p.25</ref>