Chiesa di San Cristoforo (Vercelli): differenze tra le versioni

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La diagonale segnata dal ramo fiorito di palma a cui si appoggia un gigantesco San Cristoforo, conduce lo sguardo dello spettatore verso il cielo dove altri angeli fanno da contrappunto alla scena: due di essi scostano il drappo rosso per rendere visibile l'intera rappresentazione sacra.<br />Simone Baiocco e Paola Manchinu, per sottolineare la prorompente novità che la pala apporta al [[rinascimento]] piemontese, così scrivono:
{{Citazione|La nuova, clamorosa misura messa in atto da Gaudenzio in quest'opera caratterizzata da una straordinaria regia delle luci, capace di mostrare e al tempo stesso nascondere il gruppo dei santi assembrati intorno alla Madonna col Bambino, cui si affianca in posizione dominante un naturalistico melo - e non un arancio - si pone come termine di riferimento inevitabile per tutta la successiva pittura vercellese".|S. Baiocco, P. Manchinu, ''Arte in Piemonte. Il Rinascimento'', 2004}}
 
=== La ''Cappella della Maddalena'' ===
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* ''La Cena in casa di Simone'', con una Maddalena prostrata sotto il tavolo, intenta ad asciugare con i capelli i piedi di Gesù (singolare è la somiglianza con un'analoga rappresentazione utilizzata dal [[Romanino]] a [[Brescia]]); nella parete di fondo della sala in cui il fariseo Simone banchetta assieme ai suoi commensali, si aprono due piccoli riguardi, dipinti con tratti veloci, che sottolineano altri episodi della vita della santa: la ''Scoperta del sepolcro vuoto di Cristo'' ed il ''Noli me tangere'';
* '''Il Battesimo dei principi di [[Marsiglia]]'', che si svolge in accordo con la tradizionale credenza sull'opera di evangelizzazione compiuta dalla santa (assieme alla sorella [[Marta di Betania|Marta]] ed il fratello [[San Lazzaro di Betania|Lazzaro]]) in terra di [[Provenza]]: in primo piano è raffigurato il battesimo, per mano di Lazzaro, dei principi locali. Una antica congettura sulle figure dei due astanti posti alle spalle dei principi vuole che esse siano i ritratti di Gaudenzio e del suo giovane allievo, [[Bernardino Lanino]];
*''L'Ascensione della Maddalena'' che, secondo una diffusa tradizione iconografica, sale al cielo vestita solo dei suoi biondi e lunghissimi capelli.
 
Un cartiglio del [[1704]] spiega il motivo per cui la figura dell'''Ascensione'', ma anche altre parti degli affreschi della cappella, presentano menomazioni di non poco conto: si tratta dei cannoneggiamenti subiti dalla chiesa nel corso dei conflitti bellici che avevano posto Vercelli sotto assedio. Saggia fu, per quel tempo, la decisione di non procedere a rifacimenti sconsiderati.
 
L'affresco delle vicende della Maddalena ambientate nel surreale paesaggio del porto di Marsiglia, rappresenta uno dei punti più alti della pittura di Gaudenzio Ferrari.
{{Citazione|Ciò che elegge l’affresco a poesia è la raffinatezza del colore ritmato su toni di grigi, in un’ampia gamma di vibrazioni madreperlaceee. Acque, rocce, edifici e costa sono avvolti da un’atmosfera densa d’umori che tutto attutisce e svapora. Evidentemente la prospettiva aerea [[Leonardo|leonardesca]], senza escludere riferimenti al [[Perugino]], sono stati oggetto di studio per essere recepiti, interpretati e proposti. I personaggi in primo piano sono di rara statuarietà, disposti in una sequenza di tre gruppi.|M. Guilla, ''Gaudenzio Ferrari in San Cristoforo'', A.P.T. di Vercelli, 1996}}
 
=== La ''Crocifissione'' ===
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* Il primo riquadro in alto a sinistra propone, in un ambiente che doveva essere quello tipico della crescente borghesia cittadina, la scena della ''Nascita della Vergine''. Essa raffigura il gran daffare di balie prosperose e di ancelle intente a rifocillare con un ovetto fresco una pallida [[Sant'Anna]] o a controllare la temperatura dell'acqua per il bagnetto della neonata.
* Un secondo riquadro mostra lo ''Sposalizio della Vergine'': l'impianto geometrico della scena - con un sacerdote dalla lunghissima barba bianca che congiunge le mani degli sposi per lo scambio degli anelli, con i pretendenti delusi che spezzano le verghe che non sono fiorite e con le amiche dall' aria un po’ sussiegosa&nbsp;– rimandano alle analoghe raffigurazioni del [[Perugino]] e di [[Raffaello]]. Il volto luminoso di Maria, pieno d'incanto giovanile, è un tratto di grande poesia. Una ardita architettura sullo sfondo serve a giustapporre alla scena nuziale, un precedente episodio della vita della Vergine, quello della ''Presentazione al Tempio''.
* In basso a sinistra è raffigurata un' ''Adorazione dei pastori'' ove, ancora una volta, la statuaria rappresentazione dei protagonisti della scena mostra quanto profonda sia l’impronta del lavoro che il Gaudenzio plasticatore aveva realizzato al [[Sacro Monte di Varallo]]. Nelle architetture di sfondo, tratteggiate con colpi rapidi di pennello, trovano spazio gli episodi dell' ''Annunciazione'' e della ''Visitazione''.
* L'ultimo riquadro è quello dell'''Adorazione dei Magi''; in esso è la eleganza del corteo che accompagna a Betlemme i tre re orientali ad attrarre l’attenzione dello spettatore, quasi una rappresentazione dello sfarzo delle corti rinascimentali. Campeggiano ricchi abbigliamenti, bianchi destrieri ed un corredo variopinto di servitori (tra essi incontriamo, accanto a Melchiorre, la figura di un nano dal volto sconsolato). Anche le due donne offerenti, vestite di nero, poste fuori dal riquadro, si inginocchiano verso il Bambino, partecipi dell’evento.
=== Immagini della Cappella della Beata Vergine ===
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=== L'''Assunzione della Vergine'' ===
Come per la cappella della Maddalena, un affresco più grande che occupa una delle pareti della cappella ed esprime il punto di più elevata tensione ideale del ciclo: l'''Assunzione della Vergine''.<br />La composizione della scena - come per la Crocifissione della cappella simmetrica - si snoda su due piani, quello terreno e quello celeste. Nel primo è raffigurato il gruppo degli [[Apostoli]] sopraffatti dallo stupore per l'evento miracoloso, con al centro un [[Tommaso apostolo|San Tommaso]] al quale un angelo porge la cintura della Vergine, in modo che i suoi dubbi vengano fugati.<br />Le braccia levate degli Apostoli invitano lo spettatore a volgere lo sguardo verso Vergine trasportata in cielo da un nugolo vivace di angeli ed incoronata da Dio Padre.
{{xitazione|La figura è costruita con sorprendente volumetria quasi a sottolineare la reale corporeità dell’Assunta [...] Può essere che il devoto Gaudenzio in questo affresco abbia voluto creare un'icona dallo sguardo soavemente materno per infondere, nei fedeli del suo tempo, il necessario coraggio per continuare la lotta della vita e trovare nella fede l'unica fonte certa di speranza.|M. Guilla, ''Gaudenzio Ferrari in San Cristoforo'', A.P.T. di Vercelli, 1996}}