Agnone: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
correggo
AttoBot (discussione | contributi)
m Bot: Specificità dei wikilink
Riga 61:
La tradizione vuole che Agnone sia sorta sulle rovine della città [[sanniti]]ca Aquilonia distrutta dai [[Storia romana|Romani]] durante la conquista del [[Sannio]]: nella zona sono stati recuperati diversi reperti archeologici, come la [[stele funeraria]] di ''Vibia Bonitas'', attualmente conservata al Teatro Italo Argentino, nel centro storico della cittadina.
[[File:Tavola di Agnone (frammento).png|left|thumb|Particolare del frammento di una tavola bronzea del III secolo a.C. ritrovata ad Agnone]]
Importante centro durante la dominazione [[LongobardiRegno longobardo|dominazione longobarda]], andò poi decadendo nei secoli immediatamente precedenti il [[1000]], mentre la ''Valle del Verrino'' e le alture circostanti divennero luogo di eremi, piccoli monasteri e piccole colonie agricole. Nel [[1139]] la potentissima famiglia dei ''Borrello'', Conti di [[Pietrabbondante]] e [[capitani di ventura]] di [[Venezia]], portarono sul luogo un notevole numero di soldati e artigiani veneziani, probabilmente provenienti dalle colonie [[Dalmazia|dalmate]] della "Serenissima" (una più recente ipotesi dello scrittore veneziano [[Alvise Zorzi]] propone la provenienza di questo gruppo dalle colonie veneziane della Puglia, ma il riscontro rimane impossibile per assenza di documenti e la questione resta dubbia). Appare però evidente la fondazione veneziana del paese vero e proprio - sorto sul colle arcuato di fronte al ''Monte Caraceno'' - a causa dei chiari segni di cultura veneziana ancor oggi osservabili nel quartiere originario, quello della Ripa, altrimenti detto "borgo veneziano".
 
L'importanza di Agnone andò crescendo nel periodo [[Angioini|angioino]] e anche in quello [[Corona d'Aragona|aragonese]], al punto che durante il regno [[borboni]]co delle [[Regno delle Due Sicilie|Due Sicilie]], la città fu tra le 56 [[Città Regia|città regie]], direttamente dipendenti dal Re, libere da qualunque altra soggezione di tipo feudale, dotate di alto tribunale, con diritto di comminare pene capitali. Appartenente da sempre all'[[Abruzzo Citra|Abruzzo Citeriore]], quando il Re Giuseppe Bonaparte (fratello di Napoleone) decise di creare la Regione [[Molise]](1806), Agnone fu lasciata nell'Abruzzo. Ma durante il regno di [[Gioacchino Murat]], i maggiorenti del luogo chiesero e ottennero il passaggio al Molise, fondando la richiesta sulla difficoltà geografica dei collegamenti [[Abruzzo|abruzzesi]], e sperando di assurgere a un ruolo di dominio nella nuova, piccola regione (1811). La prima delusione colse gli Agnonesi subito dopo questo passaggio, giacché i tre distretti in cui il Molise fu diviso, ebbero come centri e capoluoghi [[Larino]], [[Campobasso]] e [[Isernia]], escludendo Agnone da ogni ruolo di preminenza amministrativa. L'[[Italia]] unita, del resto, riunificando l'Abruzzo e il Molise in un'unica regione, rese di fatto superato questo problema. Fiorente per ampiezza dell'agro e per numero e volume di imprese artigiane, Agnone poté sviluppare, nel corso dell'[[XIX secolo|800]], un alto numero di menti colte: medici, filosofi, giuristi, teologi, da cui le venne il nome onorifico di "Atene del Sannio". La rivoluzione dei prezzi legata al primo sviluppo dell'industria italiana di fine Ottocento, tuttavia, intaccò quest'equilibrio, dando il via al fenomeno dell'emigrazione. Nonostante ciò, Agnone si distinse per spirito di iniziativa economica e culturale. Ad esempio, in pieno spirito positivista, grazie all'azione di alcuni spiriti illuminati tra cui il dr. Giuseppe Maria d'Onofrio, Agnone riuscì nell'impresa di essere elettrificata ben prima di Roma. Difatti risale al 1905 l'inaugurazione della centrale idroelettrica del Verrino, gestita dalla omonima societò elettrica, che precedette di ben 8 anni la prima centrale elettrica di Roma, la centrale Montemartini.