Filippo Maria Visconti: differenze tra le versioni

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=== Conte di Pavia (1402-1412): un fratello "indesiderato" ===
 
Nel 1402 morì [[Gian Galeazzo Visconti|Gian Galeazzo]], che sette anni prima, nel [[1395]], aveva ottenuto l'elevazione al rango di [[Ducato di Milano|Duca di Milano]]. Il titolo e la signoria sui vasti possedimenti [[Visconti|viscontei]] passò al primogenito [[Giovanni Maria Visconti|Giovanni Maria]]: essendo appena tredicenne, questi fu affidato alle tutela della madre Caterina, nominata Reggente. Il piccolo Filippo Maria, invece, fu inviato a [[Pavia]], nel territorio che il [[testamento]] del padre gli aveva assegnato come Contea<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/filippo-maria-visconti-duca-di-milano_%28Dizionario-Biografico%29/ Filippo Maria Visconti Duca Di Milano in Dizionario Biografico – Treccani<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Il governo di [[Giovanni Maria Visconti|Giovanni Maria]] fu pesantemente segnato dagli scontri tra le opposte fazioni politiche che allora cercavano il predominio nell'''ex'' [[Ducato di Milano|Ducato]] di [[Gian Galeazzo Visconti|Gian Galeazzo]]. Durante le lotte prese il sopravvento il condottiero [[Facino Cane]], che riuscì a fomentare la rivalità fra il giovane Duca e la Reggente. Determinato a raggiungere l'obiettivo, egli vide l'esito della propria opera concretizzarsi nel [[1404]], quando Giovanni Maria fece arrestare e confinare la madre nel Castello di [[Monza]]. Davvero un'ironia della sorte, perché quello stesso Castello le era stato donato il giorno delle nozze dal marito [[Gian Galeazzo Visconti|Gian Galeazzo]] ventiquattro anni prima. Dopo circa due mesi di prigionia Caterina morì, nell'indifferenza dei grandi tumulti politici. Solo Filippo Maria s'era preoccupato di lei, ma senza poter fare granché: trincerato dietro le mura del Castello di [[Pavia]], assisteva impotente allo sgretolamento dello Stato creato dal padre e dai suoi antenati, mentre il fratello maggiore si inimicava sempre più l'aristocrazia ed il popolo milanese. A differenza della madre, [[Giovanni Maria Visconti|Giovanni Maria]] non riservò al giovane fratello lo stesso trattamento della genitrice: il dodicenne Visconti era un avversario - almeno per il momento - di poco conto, considerata la sua fragile salute e la mancanza di mezzi con cui trascorreva la sua esistenza pavese. Esistenza che dal [[1410]] fu messa ancór più "in forse", poiché in quell'anno [[Facino Cane]] riuscì ad occupare la stessa [[Pavia]].