Joe Engle: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Rotbot (discussione | contributi)
m Bot: spazio in PostNazionalità inserito automaticamente
ZimbuBot (discussione | contributi)
m WPCleaner v1.33 - Disambigua corretti 2 collegamenti - Titan, X-15
Riga 16:
|missioni=
<div>
* [[Image:X-15 insignia.png|20px]] [[North American X-15|X-15]]
* [[File:Space Shuttle Enterprise logo.png|20px]] [[Approach and Landing Tests|ALT]]
* [[Image:Sts-2-patch.png|20px]] [[STS-2]]
Riga 58:
Considerata la natura di prova della missione [[STS-2]] e la sua esperienza precedente con l'X-15, fu deciso che il rientro dello shuttle sarebbe avvenuto senza l'ausilio dei computer: Engle è stato così l'unico pilota che abbia effettuato il rientro e l'atterraggio delle Space Shuttle in modalità di volo completamente manuale. Inoltre, è l'unico che abbia avuto la possibilità di pilotare nello spazio due differenti tipi di velivoli alati, appunto lo shuttle e l'X-15
 
La missione [[STS-2]] si trattò del primo volo umano che raggiunse l’[[orbita]] utilizzando la stessa navicella spaziale di una missione precedente. Occorre comunque sottolineare che il primo veicolo spaziale ad essere riutilizzato era stato la capsula della missione [[Gemini 2]], priva di equipaggio ed utilizzata in un [[volo suborbitale]]. La stessa, rinnovata, sostanzialmente modificata ed in particolar modo dotata di un abbaino nello scudo termico per fungere da [[prototipo]] delle capsule Gemini-B - in futuro utilizzate per il progetto ''[[Manned Orbiting Laboratory]]'' - MOL era già stata lanciata il 3 novembre [[1966]] con un [[razzo vettore]] del tipo [[Titan (famiglia di razzi)|Titan IIIC]] per un ulteriore volo suborbitale. Il [[Space Shuttle Columbia|Columbia]] invece volava in orbita per la seconda volta senza essere stato modificato (ad eccezione ovviamente delle parti rinnovate, come lo scudo termico ecc.). Il suo secondo ed ultimo volo nello spazio fu la missione [[STS-51-I]] svoltasi nel [[1985]]. Raggiunse più di 225 ore di volo nello spazio ma non svolse mai dell’[[attività extraveicolare]].
 
Per un breve periodo, da marzo a dicembre del [[1982]] venne interrotta la sua carriera da astronauta attivo in quanto assunse un importante incarico da amministratore per i voli umani nello spazio presso il quartier generale della NASA. Decise di ritornare nel ruolo di astronauta attivo facendo ritorno al Johnson Space Center a gennaio del [[1983]]. Fece parte della commissione d’esame della [[disastro dello Space Shuttle Challenger|tragedia del Challenger]] avvenuta durante il lancio della missione [[STS-51-L]] il 28 gennaio [[1986]]. Svolse ulteriore lavoro di consulenza per lo sviluppo ed il perfezionamento dello Shuttle durante gli [[anni 1990|anni novanta]].