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* ''fonti secondarie'' (il testimone oculare, il vicino di casa, ecc.). È il giornalista ad attestare la loro attendibilità.
 
Fino alla seconda metà del [[XX secolo]] reperire fonti dagli apparati dello Stato (Questura[[Polizia di Stato]], [[Carabinieri]], ecc.) è stato difficile. Oggi si assiste, fortunatamente, ad un'inversione di tendenza. Le forze dell'ordine hanno assunto un atteggiamento collaborativo ed hanno sviluppato un deciso interesse alla diffusione delle notizie.
In generale, sommando fonti ufficiali e non ufficiali, oggi sul tavolo del giornalista giungono una quantità di notizie da gestire. Il problema non è più la carenza di fonti, ma la loro verifica e selezione.
 
Oggi le fonti cosiddette “istituzionali” (dalle ONLUS alla [[Presidenza della Repubblica]]) hanno al proprio interno un organo preposto alle relazioni con i media e forniscono la versione ufficiale dei fatti tramite dichiarazioni o interviste dei propri esponenti. Spesso sono le prime ad essere raggiunte dai giornalisti, che hanno l'esigenza di acquisire informazioni in tempi rapidi e secondo procedure produttive standard. Oggi sono presenti online e raggiungono direttamente il pubblico attraverso i [[siti web]] e le [[reti sociali]]. I cronisti sviluppano con le fonti istituzionali rapporti stretti e continuativi.
 
==Note==