Ciocchi del Monte (famiglia): differenze tra le versioni

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Il [[cardinale|porporato]] [[Antonio Maria Ciocchi del Monte|Antonio Maria]] fu il fautore delle fortune della stirpe favorendone la scalata sociale. Uomo capace e colto, riuscì a farsi apprezzare da diversi pontefici, tra cui [[papa Innocenzo VIII|Innocenzo VIII]], [[papa Alessandro VI|Alessandro VI Borgia]] e [[papa Giulio II|Giulio II]] che lo creò [[cardinale]] il 10 marzo [[1511]]. Conquistata una certa influenza negli ambienti [[Stato pontificio|vaticani]], agevolò in ogni modo l'avanzamento professionale del nipote Giovanni Maria. Lo fece studiare, prima a [[Siena]] poi all'[[Università di Perugia]], dove si laureò in [[giurisprudenza]] come il padre Vincenzo: fu proprio nella città dei [[Baglioni (famiglia)|Baglioni]] che conobbe Francia [[della Corgna]] che sarà il secondo marito (il primo fu Domenico Galletti) della sorella minore Giacoma che darà vita al ramo [[marchese|marchesale]] di [[Castiglione del Lago]]. Educato dall'umanista Lippo Brandolini, studiò [[teologia]] e, dopo essere stato arcivescovo di [[Siponto]] e [[Pavia]], [[cardinale|principe della Chiesa]] il 22 dicembre [[1536]], salì al soglio di [[San Pietro]], il 22 febbraio [[1550]],<ref>Donati-Guerrieri, p. 89</ref> con il nome di [[papa Giulio III|Giulio III]], per onorare il [[Giulio II|cardinale Della Rovere]].
[[File:Fulvio della Corgna2 cardinale.jpg|miniatura|destra|Il cardinale [[Fulvio Giulio della Corgna|Fulvio della Corgna]], nipote di [[Giulio III]]]]
Dopo l'elezione il nuovo Papa palesò subito il suo [[nepotismo]]: nominò il cugino Pietro prefetto di [[Castel Sant'Angelo]], la sorella Giacoma [[Signore (titolo nobiliare)|signora]] di [[Castiglione del Lago]] e del [[Poste del Chiugi|Chiugi]], i figli di questa, [[Ascanio della Corgna]], capo delle guardie pontificie (poi diventerà [[marchese]] del nuovo [[feudo]] a ridosso del [[Trasimeno]]), [[Fulvio Giulio della Corgna|Fulvio]], cardinale e Laura diventerà la moglie di Ercole della Penna, appartenente ad una delle più insigni casate [[Perugia|perugine]]. Volle, infine, che l'adorato fratello Baldovino (sposato con l'[[Orvieto|orvietana]] Giulia Mancini]]) abitasse in Vaticano e convinse [[Cosimo I de' Medici]] ad investirlo della [[Contado|contea]] di [[Monte San Savino]] (luglio [[1550]]-agosto [[1556]]), comprendente pure Gargonza, [[Alberoro]] e [[Palazzuolo]]: avendo avuto tre femmine e quattro maschi morti precocemente (tra cui Giovanni Battista) il pontefice legittimò Fabiano ([[1545]]-[[1569]]), figlio naturale di Baldovino, che ereditò il feudo ([[1556]]-[[1569]], impalmò Vittoria Appiani d'Aragona, ma non ebbe eredi e con lui si estinse la linea maschile dei Ciocchi del Monte. Dalla sorella più anziana di [[Giulio III]] nacque Roberto de' Nobili ([[1541]]-[[1559]], giovanissimo cardinale morto in ''odore di santità''.<ref>Peretti, p. 38</ref>
Il papa annoverò tra i cardinali anche il suo favorito [[Innocenzo Ciocchi del Monte]], adottato ed ex servitore del fratello.
 
La prosapia dei Ciocchi del Monte continuò per via femminile con l'erede di Cristofora, figlia di Baldovino, coniugata con Antonio Simoncelli: Simoncello diede al suo primogenito il nome del bisavolo, cioè Baldovino Del Monte-Simoncelli, conte di Castel Piero.<ref>Peretti, p. 38</ref>
 
Il Papa, Antonio Maria e il conte Baldovino amarono e sostennero le arti: ne sono validi esempi [[Villa Giulia]] a Roma, il Palazzo cittadino del Monte (ora sede del Municipio di Monte San Savino), attribuito ad [[Antonio da Sangallo il Giovane]], la Loggia del mercato di [[Nanni di Baccio Bigio]] e la residenza estiva di [[Palazzo Del Monte]].
 
Nel [[1550]] Giulio III incaricò [[Giorgio Vasari]] di realizzare nella [[chiesa di San Pietro in Montorio]], a Roma, la Cappella Ciocchi del Monte: vi trovarono sepoltura i genitori del pontefice, Baldovino, i cardinali Antonio Maria ed Innocenzo, con effigi marmoree di [[Bartolomeo Ammannati]] e, a fianco, [[Fulvio Giulio della Corgna|Fulvio della Corgna]] e il giovane Roberto de' Nobili. La tomba del papa, invece, si trova nelle [[Grotte vaticane]].<ref>Cantatore, p. 25</ref>