Stati limite di fessurazione: differenze tra le versioni

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Tra l'altro, come accennato all'inizio di questo paragrafo, nella teoria convenzionale del cemento armato si fa riferimento all'ipotesi di ''calcestruzzo non reagente a trazione'' e pertanto, in conformità con tale ipotesi, si deve ritenere che la fessurazione del conglomerato è convenzionalmente accettata.
 
Quadri fessurativi eccessivi però devono essere evitati perché lesioni troppo aperte possono facilitare l'ingresso di agenti esterni aggressivi che possono causare la riduzione del grado di [[durabilità]] del materiale, ad esempio facilitando la [[corrosione]] dei ferri.
 
Nell'ambito del metodo di calcolo agli stati limite, il problema viene superato introducendo tre diversi stati limite di fessurazione: indotti da azioni strutturali <ref> Le fessurazioni nel calcestruzzo non sono solo dovute ai carichi agenti, spesso le lesioni sono collegate a [[coazione|coazioni]] quali il ritiro, il [[bleeding]], la corrosione delle armature, la [[reazione alcali aggregati]], le variazioni termiche che determinano l'insorgere di [[autotensione|autotensioni]] di trazione. Tali fenomeni possono essere ridotti ad esempio attraverso un adeguato studio della miscela, una adeguata posa in opera e un'idonea [[stagionatura]] del getto </ref>:
 
* stato limite di decompressione;
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In questo caso si può procedere imponendo che la fibra meno compressa risulti scarica (diagramma delle tensioni triangolare).
 
A questo punto, applicando il metodo delle tensioni ammissibili, essendo nota la sezione reagente omogeneizzata, si calcola il momento di decompressione M<sub>c</sub> che deve essere non inferiore al momento di esercizio M:
* M ≤ M<sub>c</sub>
 
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* σ<sub>t</sub>= f<sub>ctm</sub>/1,2
dove f<sub>ctm</sub> è la resistenza media a trazione semplice (assiale) del calcestruzzo e vale per classi di resistenza ≤ C 50/60 (R<sub>ck</sub>60):
* f<sub>ctm</sub> = 0,30 f<sub>ck</sub><sup>2/3</sup> dove f<sub>ck</sub> è la resistenza caratteristica cilindrica a compressione <ref> f<sub>ck</sub> = 0,83 R<sub>ck</sub> </ref>.
 
Per la verifica di tale stato limite, rispetto alle formule classiche della statica del cemento armato, in questo caso si deve tener conto che il modulo elastico a trazione del calcestruzzo E<sub>ct</sub> è diverso da quello a compressione E<sub>c</sub>.
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* w<sub>2</sub> = 0.3 mm
* w<sub>3</sub> = 0.4 mm.
La scelta di tali valori nominali è funzione delle combinazioni delle azioni, delle condizioni ambientali e della sensibilità delle armature alla [[corrosione]] <ref> par. 4.1.2.2.4.5 delle NTC </ref>.
 
=== Combinazione delle azioni ===
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Per il calcolo di questi due parametri si deve far ricorso al p.to C4.1.2.2.4.6 della Circolare del 2 febbraio 2009 n. 617/C.S.LL.PP.
=== Spiegazione teorica ===
L'approccio semplificato al problema ha origine dalla conoscenza del fenomeno dell'aderenza calcestruzzo - acciaio ovvero dalla relazione fra gli scorrimenti relativi che si manifestano fra il tondino di acciaio e il calcestruzzo teso e la tensione tangenziale che si sviluppa nell'interfaccia fra i due materiali che viene definita tensione di aderenza τ<sub>ad</sub>.
 
Infatti nel conglomerato dopo essersi verificata la fessurazione di alcune sezioni, il calcestruzzo teso integro, scambia sforzi con l'acciaio tramite l'aderenza con le barre di armatura.
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* [[stato limite]]
* [[Tension stiffening]]
*[[Fessurazione (calcestruzzo)|fessurazione del calcestruzzo]]