Ferrovia Gioia Tauro-Cinquefrondi: differenze tra le versioni
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La '''ferrovia Gioia Tauro–Cinquefrondi''' è una linea ferroviaria a scartamento ridotto (950 mm), gestita dalle [[Ferrovie della Calabria]], che collega i centri abitati dell'entroterra taurense alla [[ferrovia Tirrenica Meridionale]] delle [[Ferrovie dello Stato]]
Dal 7 giugno [[2011]] l'esercizio ferroviario è stato sospeso<ref>[http://www.ferroviedellacalabria.it/orari2.html#ferrovia Sito ufficiale FC: comunicazioni importanti]</ref> per ragioni di sicurezza in attesa di manutenzione<ref name="ferrovie.it">[http://www.ferrovie.it/ferrovie.vis/timdettvp.php?id=2807 FC: chiusa la Gioia Tauro - Cinquefrondi]</ref> e sostituito da un autoservizio
== Storia ==
La costruzione di una ferrovia a [[scartamento ridotto]] da [[Gioia Tauro]] per i comuni dell'interno prese forma mentre ancora erano in corso i lavori sulla Ferrovia Tirrenica, con un progetto del gennaio [[1883]] che sfruttava le possibilità offerte dalla promulgazione della ''Legge Baccarini'' del [[1879]]. Questo progetto, nonostante fosse stato approvato dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici era stato bloccato
[[File:Littorina-GT.jpg|thumb|[[Automotrice M2 serie 200]] in sosta nella stazione di Gioia Tauro]]
Dopo la statalizzazione delle ferrovie, nel [[1906]], una commissione parlamentare approvava definitivamente il progetto anche perché la [[Società per le Strade Ferrate del Mediterraneo]] aveva deciso di investire i capitali ottenuti dal riscatto della propria [[Rete Mediterranea]] nella realizzazione di una rete di ferrovie minori di collegamento dei centri dell'interno con le stazioni maggiori della rete statale costiera.<ref>L. Costanzo, ''Storia delle ferrovie in Calabria'', op. cit.</ref>
Durante il Governo [[Giolitti]], nel [[1913]] si porta avanti un progetto per una linea da [[Gioia Tauro]] a Marina di Gioiosa Jonica e con ulteriore diramazione per [[Sinopoli]].<ref>F. Bloisi, ''Le Ferrovie Taurensi'', op.cit., TT255, p. 23</ref>
Il Regio Decreto n.2119 del 24 luglio [[1919]] stabilisce la costruzione, a [[scartamento ridotto]] della tratta Gioia Tauro-[[Rizziconi]]-Radicena (oggi [[Taurianova]]) e [[Cittanova (Italia)|Cittanova]].<ref>L. Costanzo, ''Storia delle ferrovie in Calabria'', op. cit.</ref>
L'apertura della prima tratta, da [[Gioia Tauro]] a [[Cittanova]] avviene il 1 giugno [[1924]] e la rimessa viene provvisoriamente realizzata nella stazione di Radicena-Iatrinoli, attuale [[Taurianova]]. Solo successivamente tali impianti saranno realizzati a [[Gioia Tauro]].<ref>F. Bloisi, ''Le Ferrovie Taurensi'', op.cit., TT255 p. 23</ref>
Il progetto della c.d. '''trasversale reggina''' viene abbandonato definitivamente nel 1926, quando, con Regio Decreto n.1450, lo Stato rinuncia a costruire il tronco Cinquefrondi-Mammola nonchè la tratta che avrebbe dovuto collegare il capolinea dell'altra linea, [[Sinopoli]], con [[Taurianova]].<ref>F. Bloisi, ''Le Ferrovie Taurensi'', op.cit., TT 255 p. 24</ref>
I lavori sulla tratta proveniente da [[Gioia Tauro]] giungono a conclusione il 21 aprile 1928, con l'inaugurazione dell'intera linea Gioia Tauro-Cinquefrondi.<ref>F. Bloisi, ''Le Ferrovie Taurensi'', op.cit., TT255 p. 24</ref>
== Materiale rotabile ==
Il servizio attivato fu svolto inizialmente con [[trazione ferroviaria|trazione a vapore]], con locomotive [[Locomotiva FCL 170|Gruppo 170]] e [[Locomotiva FCL 200|Gruppo 200]] assegnate prima al [[Deposito locomotive]] di Radicena e quindi a quello di Gioia Tauro. Successivamente arriveranno anche le più potenti [[Locomotiva FCL 400|locomotive Gr.400]] e [[Locomotuva FCL 350|locomotive Gr.350]]. Le prime automotrici arrivano a metà degli [[anni 1930|anni trenta]] come primo tentativo di rendere più veloce ed economico l'esercizio viaggiatori. Si trattava di [[Automotrice M 1|automotrici a 2 assi unidirezionali]] che resteranno in servizio fino agli [[anni 1970|anni '70]]. Le prime [[automotrice|automotrici a carrelli]], del tipo M2.70, arrivano negli [[anni 1950|anni '50]] e sono quattro unità ricavate dalla trasformazione di vecchie carrozze e che sul finire della carriera saranno private del motore e trasformate nuovamente, questa volta in rimorchiate serie RL 71-74.<ref>F. Bloisi, ''Le Ferrovie Taurensi'', op.cit., TT255 pp. 23-29; TT256, pp. 20-27</ref>
Il vero ammodernamento arriva negli [anni 1970|anni Settanta]], con le prime [[Automotrice M2 serie 200|automotrici del gruppo M2.200]], entrate in servizio a partire dal [[1973]]<ref>F. Bloisi, ''Le Ferrovie Taurensi'', op.cit., TT255 p.28</ref>. e che, con i rimorchi Ra 1000 migliorarono considerevolmente il servizio, mentre le nuove [[Locomotiva LM4|Locomotive diesel idrauliche LM4.600]] furono incaricate dei servizi merci che sin dai tempi della trazione a vapore venivano effettuati anche grazie a speciali carrelli a [[scartamento ridotto]] sui quali erano caricati i carri a [[scartamento ordinario]] provenienti o diretti alla rete FS.<ref>A. Federici, ''Lo Scartamento Ridotto in Italia'', op.cit.</ref>
Dal 7 giugno [[2011]] l'esercizio della linea è sospeso<ref>''Addio alle linee taurensi?'', in "I Treni" n. 339 (luglio 2011), p. 9</ref> a causa di carenze di sicurezza riscontrate dall'USTIF.<ref>F. Bloisi, ''Le Ferrovie Taurensi'', op.cit., TT256 p. 27</ref>
== Il tracciato==
In partenza da Gioia Tauro, la linea procede affiancata per poche centinaia di metri a quella per [[Sinopoli]], dalla quale si separa per addentrarsi nella campagna verso Villa Cordopatri e Rizziconi e con un lungo rettilineo raggiunge Cannavà e Amato, abilitata agli incroci che però si svolgono nella successiva stazione di San Martino dopo un tratto in salita con pendenza del 28 per mille. Successivamente raggiunge [[Taurianova]] prima della rampa del 35 per mille che conduce a [[Cittanova]], che con i suoi 383 metri sul livello del mare è il punto più alto della linea. Dopo aver superato il ponte ad archi di [[San Giorgio Morgeto]], l'opera più importante della linea e la stazione di [[Polistena]], le automotrici giungono al capolinea di [[Cinquefrondi]], dotato di una rimessa per il ricovero dei rotabili.<ref>F. Bloisi, ''Le Ferrovie Taurensi'', op.cit., TT256 pp. 24-26</ref>
[[File:LM4 camigliatello1.jpg|thumb|upright=1.3|Locomotiva LM4-600 delle [[Ferrovie della Calabria]]]]
== Percorso, stazioni e fermate ==
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== Bibliografia ==
* Francesco Bloisi, ''Le Ferrovie Taurensi'' in ''Tutto Treno'' n. 255 (pp. 22-29) e 256 (pp. 20-27) (2011), Duegi Editrice, Ponte S. Nicolò, Padova, ISSN 1124-4232
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* Antonio Federici, ''Lo Scartamento Ridotto in Italia'' in ''Tutto Treno Tema'' n. 14 (1999), Duegi Editrice, Padova, ISSN 1124-4232
== Voci correlate ==
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