Foro Olitorio: differenze tra le versioni

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Prima della loro edificazione, che ha delimitato l'estensione del mercato, questo probabilmente doveva arrivare fino al [[Tevere]]. Questi templi fanno oggi parte della struttura della [[Basilica di San Nicola in Carcere]], della cui esistenza si hanno le prime notizie nell'[[XI secolo]] nel ''[[Liber Pontificalis]]''.
 
;==== Tempio di Giano ====
{{vedi anche|Tempio di Giano (Foro Olitorio)}}
Il tempio di Giano era quello situato sulla destra e il più vicino al [[Teatro di Marcello]]. Costruito da [[Caio Duilio]] all'epoca della [[prima guerra punica]] l'edificio venne restaurato nel [[17]] da [[Tiberio]]. Il tempio era del tipo [[periptero]] ''sine postìcum'' (con colonne su tre lati), con otto colonne in [[tufo]] ([[paperino]]) sui lati lunghi e sei sul fronte (esastilo), rivestite di [[stucco]] e rialzate su un basso podio elegantemente sagomato.
 
;==== Tempio della Speranza ====
 
Il tempio della Speranza era invece situato alla sinistra, in opposizione al tempio di Giano. Fu anch'esso costruito ai tempi della [[prima guerra punica]] da [[Aulo Atilio Calatino]] e venne restaurato nel [[232 a.C.]] e nel [[17]] da [[Gaio Giulio Cesare Claudiano Germanico]]. Il tempio era periptero, di [[ordine dorico]], con sei colonne sul fronte e undici sul lato lungo. Il tempio era fatto con colonne di [[travertino]] greggio, successivamente ricoperte di stucco per simulare l'aspetto del marmo. Misurava 25 metri in lunghezza e 11 in larghezza.
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</gallery>
 
;==== Tempio di Giunone Sospita ====
 
Il tempio di Giunone Sòspita era situato tra il tempio della Speranza e quello di Giano, dove attualmente sorge la chiesa, che si stabilì sulle sue rovine verso la fine dell'[[XI secolo]]. Costruito verso il [[195 a.C.]] da [[Gaio Cornelio Cetego]] era periptero, di [[ordine ionico]], con sei colonne sul fronte, tre file di colonne sul lato anteriore e due sul posteriore. Una gradinata in [[travertino]], utilizzata ancora oggi per entrare nella chiesa, conduceva al [[pronao]] del tempio. Era il più grande dei tre templi, poiché misurava 30 metri in lunghezza e 15 metri in larghezza, oltre ad essere stato il più alto (ciò si evince comparando le colonne preservatesi di ognuno dei tre templi). La struttura attuale appartiene al restauro dovuto a una Cecilia Metella, effettuato nel [[90 a.C.]]