Cazari: differenze tra le versioni

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'''[[Schlomo Sand]]''', nella sua opera del 2008 che si propone una '''revisione critica''' dei miti fondanti la storia del popolo ebraico, riprende l'ipotesi di Koestler e procedendo a ritroso tenta una ricostruzione della vicenda cazara nel suo complesso. Sottolinea così come già nella seconda metà del [[XIX secolo]] sia emersa un visione storica per la quale in [[Russia]] vi furono in realtà '''due comunità ebraiche''', sedimentatesi l'una sull'altra nel corso dei secoli: quella originaria, formata da ebrei che giungevano dalle coste del [[Mar Nero]] e dall'Asia attraverso il [[Caucaso]] e quella condotta in Russia da ondate migratorie successive, che provenivano dalla Germania. La questione cazara ha continuato infatti ad alimentare dubbi ed a far propendere diversi autori per un'ipotesi che vedeva il regno dei Cazari all'origine della diaspora di [[Israele]] in Russia, [[Lituania]] e [[Polonia]]. Gli studiosi citati in proposito da Sand sono: [[Avraam Garkavi]], [[Simon Dubnow]], [[Yitzchaq Schipper]], [[Salo Baron]] e [[Ben Zion Dinur]].
 
Di contro, ricorda l'autore, il '''filone storiografico sionista''' tradizionale ha sostenuto da sempre che gli ebrei dell'[[Europa orientale]], provenienti da [[Eretz Israel]], sono venuti dalla Germania dopo essersi temporaneamente fermati a Roma. A conferma di ciò, l'uso della lingua '''[[yiddish]]''' in Polonia, Lituania e Russia è stato usato come prova dell'esistenza di ebrei orientali di origine ebraico-tedesca o askenazita, dal momento che tale lingua risultava composta per l'80% da parole tedesche. Nondimeno, fra XIX e [[XX secolo]], '''altre ipotesi''' sono emerse a giustificare la diffusione dello yiddish. [[Abraham Polak]] ricorda che gli abitanti del regno dei Cazari che abitavano in [[Penisola di Crimea|Crimea]], convertitisi all'ebraismo, parlavano il [[Lingua gotica di Crimea|gotico antico]], lingua in uso nella penisola fino al [[XVI secolo]] e particolarmente affine allo yiddish. Altri vedrebbero invece nella colonizzazione tedesca dei territori orientali nel XIV e [[XV secolo]] e nella fondazione di importanti centri commerciali e artigianali, la vera causa della diffusione di questo idioma che veniva impiegata come [[lingua franca]] negli scambi con la popolazione locale. Comunità di origine tedesca avrebbero infatti costituito all'epoca l'ossatura della prima [[borghesia]] dell'Europa orientale portando con sé anche un [[clero]] cattolico, mentre gli ebrei sarebbero giunti dalle regioni cazare e slave per assumere il ruolo di esattori, coniatori di monete ma anche conciatori e carrettieri. A fronte di ciò la successiva, contenuta, migrazione di [[élite]] ebraiche tedesche avrebbe integrato una presenza già stabile, finendo per rafforzarne la lingua e il [[culto]].
 
Fra gli attacchi formulati da Sand alla tradizionale lettura della storia degli ebrei in Europa orientale, vanno infine annoverati i contributi della [[linguistica]] e della [[demografia storica]] storica.
Il linguista [[Paul Wexler]] sostiene una '''discendenza linguistica''' parzialmente diversa per lo yiddish, che alla luce dei suoi studi sarebbe in realtà una lingua di base slava con lessico in larga parte tedesco sudorientale, formatasi nelle zone di [[confine]] fra le comunità, ora scomparse, che parlavano dialetti slavi e dialetti tedeschi, mentre sul '''versante demografico''' un “dato scomodo” per i fautori dell'origine tedesca andrebbe rintracciato nella circostanza i seguaci dell'ebraismo in terra germanica fra [[XI secolo]] e [[XII secolo]] erano in numero del tutto insufficiente a dare vita, di lì a poco, alle consistenti comunità ebraiche polacche, lituane e russe. Non si spiegherebbe peraltro, conclude lo storico, per quale ragione, se il luogo di provenienza degli ebrei dell'Europa orientale fosse stato la Germania occidentale, essi si sarebbero moltiplicati così tanto nelle regioni ad Est bloccando invece la crescita demografica ad Ovest, in un'epoca nella quale mancava ancora qualsivoglia politica di controllo delle nascite.