Storia della Sicilia aragonese: differenze tra le versioni

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Il cosiddetto ''[[casato di Barcellona]]'' (a cui appartenevano tutti i regnanti d'Aragona) continuò fino al [[1410]]. A Ludovico successe [[Federico III di Sicilia|Federico III il semplice]]. Federico lasciò il regno alla figlia minorenne [[Maria di Sicilia|Maria]] nata dal matrimonio con [[Costanza d'Aragona (1343-1363)|Costanza]] figlia del re [[Pietro IV d'Aragona]], affiancata da quattro vicari: [[Artale I Alagona|Artale Alagona]], [[Guglielmo Peralta]], [[Francesco Ventimiglia]] e [[Manfredi Chiaramonte]]. Artale Alagona scelse per la giovane regina Maria la residenza del [[castello Ursino]] di Catania, progettando di darla in sposa a [[Gian Galeazzo Visconti]], [[duca di Milano]]. Ma la fazione capeggiata dai Ventimiglia voleva che sposasse [[Martino I di Sicilia|Martino]] figlio del duca di Monteblanc presunto erede del trono aragonese.
 
Il rapimento di Maria portato a termine da [[GugliemoGuglielmo Raimondo Moncada]] fece fallire i progetti del [[Gran Giustiziere]] del regno e permise il matrimonio della regina con Martino di Monteblanc nel 1392. Con la morte di Maria avvenuta nel [[1402]], si estinse il ramo aragonese-siculo che fino ad allora aveva regnato in Sicilia. Re Martino I si sposò con [[Bianca di Navarra (1387–1441)|Bianca]], erede del trono di [[Navarra]], che scelse di stabilirsi a Catania assieme alla corte. Poi Martino I morì a [[Cagliari]] nel [[1409]] all’età di 33 anni e a lui succede il vecchio padre [[Martino I di Aragona|Martino duca di Monteblanc]] che però morirà l’anno successivo.
 
Con la morte di Martino I, e con il trono che passò a suo padre, come Martino II, che era già re di Aragona, rimanendo definitivamente a questa dinastia. La Sicilia divenne quindi un viceregno e perse l'indipendenza che aveva conquistata con la [[vespri siciliani|rivolta dei Vespri]].