Repubblica Napoletana (1799): differenze tra le versioni

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Ai repubblicani trincerati in [[Castel Sant'Elmo]], il Comandante Generale del Re, [[Fabrizio Ruffo]] offrì un'"onorevole capitolazione", concedendo loro di optare per la fuga, imbarcandosi o seguendo le guarnigioni francesi, che avevano già abbandonato la città. Ma appena questo accordo fu sottoscritto ed accettato anche dai comandanti delle truppe regolari presenti all'assedio (comandanti delle navi inglesi e di alcuni contingenti russi e turchi), [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV]] e la [[Maria Carolina d'Asburgo-Lorena|regina Carolina]], sentendosi forti dell'appoggio inglese, lo esautorarono dal comando. I reali e il capo del gabinetto, [[Giovanni Acton]], sapevano di poter contare sulla assoluta obbedienza dell'ammiraglio inglese Lord [[Orazio Nelson]], notoriamente succube di [[Emma Hamilton]] e quindi della regina Maria Carolina. La repubblica è poi dichiarata decaduta l'8 luglio dal re [[Ferdinando IV di Borbone]].
=== Repressione ===
 
{{Vedi anche |Repubblicani napoletani giustiziati nel 1799-1800}}
Nei mesi seguenti, con una giunta nominata da Ferdinando cominciano dunque i processi contro i repubblicani: su circa {{TA|8 000}} prigionieri, 124 vengono mandati a morte (si veda l'[[Repubblicani napoletani giustiziati nel 1799-1800|elenco dei repubblicani napoletani giustiziati nel 1799]]), 6 sono graziati, 222 condannati all'ergastolo, 322 a pene minori, 288 alla deportazione e 67 all'esilio. Tra i condannati vi sono alcuni tra i nomi più importanti della classe borghese e intellettuale di Napoli, provenienti da diverse province meridionali, che hanno dato il loro appoggio alla Repubblica; tra questi [[Pasquale Baffi]], [[Mario Pagano]], [[Eleonora Pimentel Fonseca]], [[Luisa Sanfelice]], [[Ignazio Ciaia]], [[Domenico Cirillo]], [[Giuseppe Leonardo Albanese]], [[Vincenzio Russo]], [[Francesco Caracciolo (ammiraglio)|Francesco Caracciolo]], [[Michele Granata]], [[Gennaro Serra di Cassano]], [[Niccolò Carlomagno]], [[Michele Natale]] giustiziati, [[Giustino Fortunato (1777-1862)|Giustino Fortunato senior]], evaso dal carcere, e [[Vincenzo Cuoco]], condannato all'esilio, pena cui incorre anche il vescovo [[Bernardo della Torre]], [[vicario generale]] dell'[[arcidiocesi di Napoli]].
 
Il [[meridionalismo|meridionalista]] [[Giustino Fortunato]] ricorda così i giustiziati della Repubblica Napoletana: